Nonostante il basket viva un periodo storico in cui tutti gli aspetti del gioco vengono vivisezionati e le statistiche avanzate sono le più disparate, quella dei punti realizzati resta il numero per antonomasia.

Dall’NBA alle minors passando per l’Eurolega e la nostra Serie A, i punti segnati continuano ad essere il primo dato che salta all’occhio alla lettura dei box score.

Inevitabile dunque che tra i tanti record accumulati da LeBron James, la scalata nella classifica marcatori all time della NBA è quello che maggiormente affascina tifosi ed addetti ai lavori.

Dopo aver scavalcato Dirk Nowitzki ad Ottobre e Wilt Chamberlain a Novembre, nel corso della gara persa contro i Denver Nuggets il quattro volte MVP ha superato al quarto posto His Airness Michael Jordan.

L’ex Cavs ed Heat ha scavalcato MJ segnando un layup a metà secondo quarto che ha scatenato l’applauso dello Staples Center ed i complimenti dei compagni, anche se la vera e propria celebrazione è avvenuta durante il timeout in cui è stato trasmesso il video tributo preparato dai Los Angeles Lakers.

Tuttavia la celebrazione non è stata all’altezza di altre viste in casa gialloviola, vuoi per l’andamento della gara – i Lakers erano sotto di 18 al momento -, vuoi per la stagione al disotto delle attese, la reazione del pubblico ha innescato la curiosità dei media – in primis Bill Plaschke del Los Angeles Times – su cosa accadrà quando, cataclismi ed infortuni a parte, LBJ supererà Kobe Bryant.

Le parole di LeBron nel post partita

James si era preparato all’evento indossando un’edizione speciale delle sue Nike con dedica “Thank You M.J.” a quello che è stato il suo idolo fin dall’infanzia.

A fine gara, LBJ ha immediatamente reso omaggio alla leggenda ex Bulls e Wizards…

Come ho scritto sulle mie scarpe, ringrazio M.J. più di quanto lui potrà mai sapere. Devo trasferire il suo insegnamento al prossimo ragazzo. Spero di poter ispirare il prossimo bambino.


…riconoscendo quanto sia stata importante la sua figura per lui:

M.J. è stato d’ispirazione. M.J. è stato il mio “lightning in a bottle”, perché volevo essere come lui.

Come fatto in passato in occasione di altri grandi traguardi raggiunti, il #23 ha dedicato un pensiero alle sue origini:

Quando sei un ragazzo di Akron, nell’Ohio, come me e i miei ragazzi… Crescendo, cerchi tutto ciò che può ispirarti.

Sei sempre solo contro tutti gli errori ed i fallimenti. Il numero di persone come me – famiglie con un solo genitore, orfani, tutti gli svantaggiati – che hanno successo sono davvero poche.

[…]

M.J. non ha idea di quanto ha fatto per un ragazzo che stava crescendo a soli 45 minuti di volo da Chicago.

Nel mirino di James ora c’è Bryant (33.643), prima di provare la scalata verso Karl Malone (36.928) e Kareem Abdul-Jabbar (38.387).

Le reazioni all’impresa di LeBron

Tanti i complimenti a LBJ da compagni, avversari e dirigenti. Tra i primi a congratularsi Magic Johnson

…seguito poi da Kevin Love, DeMarre Carroll, Jae Crowder ed i grandi amici Chris Paul e Dwayne Wade.

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