Finalmente una buona notizia per i Los Angeles Lakers. La franchigia californiana ha comunicato che Brandon Ingram è stato operato con successo presso il Ronald Reagan UCLA Medical Center.

Slenderman – cui è stata diagnosticata una trombosi – Deep Venous Thrombosis (DVT) – per cui si è reso necessaria un intervento di decompressione della vena e rimozione del coagulo formatosi.

Secondo lo staff medico che ha seguito il terzo anno gialloviola, Tiny Dog potrebbe recuperare nel giro di tre/quattro mesi ed ed essere pronto per l’inizio della prossima stagione

A risollevare il depresso stato d’animo dei tifosi lacustri è l’agente di Ingram, Jeff Schwartz della Excel Sports Management, che – come riportato da Dave McMenamin di ESPN – ha scongiurato che si tratti di un problema genetico, il peggiore dei casi possibili.

È la stessa differenza che c’è tra giorno e notte. Non si tratta di un problema genetico, congenito. Non è il suo sangue a generare i coaguli ma si tratta di un problema strutturale.

Questo è il migliore scenario possibile nei casi di coaguli.

Jeff Schwartz, agente di Brandon Ingram

Subito dopo la diffusione della notizia, media e tifosi hanno tirato un grande respiro di sollievo. E non solo loro.

Nella già travagliata stagione lacustre, l’infortunio ha fermato il ventunenne prodotto di Duke nel migliore periodo della sua breve carriera. Brandon viaggiava a 18.3 punti, 5.1 rimbalzi e 3 assist con il 49.7% dal campo.

L’auspicio è che possa tornare quanto prima sul parquet e proseguire il percorso di crescita che aveva intrapreso.


C’è solo un Capitano, anzi due.

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