Game 75 Recap: Jazz-Lakers
Back-to-back per i Los Angeles Lakers (33-41) che alla Vivint Smart Home Arena affrontano gli Utah Jazz (44-30).
Dopo aver salutato matematicamente i play-off con la sconfitta contro i Nets, i gialloviola – seppur privi di Lonzo Ball, Brandon Ingram e Josh Hart – hanno ritrovato il sorriso battendo allo Staples Center i Kings ed i Wizards.
I mormoni stanno vivendo un buon momento di forma – sette W nelle ultime otto gare – e fanno parte del gruppo che si gioca il quinto seed della Western Conference in meno di una gara di distanza.
Walton deve fare i conti con il roster ridotto all’osso poiché oltre che di Reggie Bullock, Tyson Chandler e Mike Muscala è costretto a fare a meno di LeBron James, tenuto a riposo precauzionale.

Il figlio di Bill schiera Rondo, KCP, Lance, Kuz e McGee. Snyder non dispone del solo Dante Exum e risponde con Rubio, Mitchell, Ingles, Favors e Gobert.
Jazz-Lakers, avvio difficile per i californiani
In avvio di partita i lacustri sono imprecisi e, pur alternando tiri dall’arco ad iniziative nel pitturato, non riescono a trovare la via del canestro. A muovere il punteggio ci pensa Kyle Kuzma che realizza tue triple centrali – di tabella – ed un jumper.
Utah mette subito in mostra la sua eccellente esecuzione offensiva e costruisce, complice la difesa californiana, diversi tiri con contestati. Dopo aver segnato dall’arco, Ingles innesca i compagni sotto canestro. Derrick Favors – tre volte – e Gobert producono senza problemi, 10-14 con 7’32” da giocare nel quarto.
Dopo il timeout, coach Luke Walton inserisce i two-way player Caruso e Williams, salvo essere poi costretto a rimettere quasi subito McGee vista la disparità di cm tra Gobert e JWIII.
Non va meglio la difesa sugli esterni, Rubio spende subito la Rondo-Card e segna indisturbato nel pitturato, lo spagnolo poi assiste il lungo francese e non sbaglia dalla lunetta. I gialloviola segnano dall’arco con Caruso e RR9, risponde Crowder. 18-23 con 3’40” sul cronometro.
Gobzilla continua ad agire indisturbato sotto le plance e gli Jazz allungano grazie anche alla tripla di Kyle Korver, i Lakers segnano con il solo Kuz fino alla tripla…
…di Alex Caruso che chiude la frazione, 25-32.
Sedici punti concessi nel pitturato, 30% scarso al tiro. Facile prevedere altri trentasei minuti di sofferenza.
Jazz-Lakers, L.A. soffre ma resta a contatto
Bonga (e poi Machado), Caruso, Lance, Moe e Williams la lineup scelta da Walton dopo il mini-break. Le terze linee lacustri pur soffrendo in difesa Favors, in attacco sfruttano la reciproca conoscenza maturata in G League e riescono a mantenere immutate le distanze.
Bonga segna un floater, Caruso realizza in penetrazione mentre Moe Wagner dopo un tap-in completa un gioco da tre punti, 36-44 ad 8’20” dall’intervallo lungo.
Il rookie tedesco segna anche dalla lunga distanza e resta in campo al rientro degli starter. Rondo e McGee non trovano la via del canestro così i mormoni allungano con la tripla di Thabo Sefolosha, 40-49 a 4’25” dalla fine del tempo.
I gialloviola provano a restare in partita, Kuzma segna dalla lunetta e col jumper mentre KCP colpisce dall’arco e realizza un libero per un tecnico ad Ingles, 48-53 e timeout per coach Quin Snyder.
Al rientro l’australiano segna dall’arco ed in penetrazione, risponde Lance Stephenson dall’angolo e dalla lunetta.
La gara sembra destinata a raggiungere l’intervallo quasi assopita, ma a scuotere l’Arena ci pensa Donovan Mitchell con la monster dunk che chiude il tempo, 53-60. L.A. continua a tirare male (35%) anche perché non riesce a spingere – nessun punto in transizione – e soffre nel pitturato.

La franchigia di Salt Lake City pare giocare in ciabatte ed in attacco gira la palla che un piacere, 20 assist su 24 canestri realizzati nei primi ventiquattro minuti.
Jazz-Lakers, Utah domina nel pitturato ed allunga
La seconda parte di gara dei lacustri non inizia nel migliore dei modi: Rondo, Kuz e KCP sbagliano dall’arco consentendo ai Jazz di ripartire e giocare il pick-and-roll chiuso da due easy dunk di Rudy Gobert. 53-67 dopo neppure tre minuti di gioco, inevitabile timeout per Walton.
KCP interrompe il digiuno e Lance dopo aver segnato dalla media assiste due volte JaVale McGee, ma la difesa dei Lakers continua a fare acqua da tutte le parti. Favors imperversa nel pitturato, vengono commessi falli a ripetizione ed i mormoni sono liberi di spingere la transizione.
Dopo avere alzato un alley-oop a Mitchell, Ricky Rubio si mette in proprio e segna due liberi ed in penetrazione. 63-83 con poco più di quattro minuti da giocare nel quarto.
Due canestri di Kuzma ed i liberi di Wagner riducono lo svantaggio, prima del layup di Raul Neto ed il libero dello stesso Kuz che chiudono la frazione, 71-87.
Jazz-Lakers, South Bay in evidenza
Gli ultimi dodici minuti della gara iniziano nel segno della South Bay Connection: Scott Machado alza l’alley-oop…
…per Caruso che ricambia servendo due volte Johnathan Williams. Dopo la tripla ed i liberi di Jae Crowder tocca al fresco NBA G League Player of the Week segnare in sottomano. 79-93 dopo tre minuti di gioco.
L’intensità della gara è inevitabilmente calata, Favors e Gobert raggiungono quota 20 e concedono spazio a McGee che, oltre a segnare dalla media, schiaccia due volte servito da Machado. 88-103 a 5’34” dalla fine della gara.
I due centri si scambiano ancora un paio di affondate, mentre Joe Ingles segna la tripla del +22 dopo la quale Snyder svuola finalmente la panchina. I tifosi Jazz non approvano, dato che a Slow Mo Joe manca solo un rimbalzo per raggiungere la tripla doppia. Il We want Joe che si alza dagli spalti non è sufficiente a far cambiare idea al coach dei Jazz.
Una transizione seguita da una tripla di Machado ed un gioco tra tre punti di Wagner chiudono la gara, 100-115.
Jazz-Lakers, lacustri male al tiro
Con le rotazioni ridotte al minimo, naturale che tocchi a Kuzma farsi carico delle maggiori responsabilità offensive. Kyle chiude con 21 punti (8/18 al tiro, 2/7 da tre), 2 rimbalzi ed altrettante stoppate.
Meno efficace rispetto alle ultime uscite McGee che ha sofferto la caratura della frontline dei Jazz. Per JaVale 16+13 con 2 stoppate e 7/15 dal campo.
Polveri bagnate per KCP (7+4 con 2/9) e Lance (10+2+5, 3/11) che quanto meno in grado di innescare i compagni. Riesce a fare peggio Rondo (3+5+6 con 1/11 al tiro).
Tanta energia dalla panca per Caruso (13 punti, 4 assist e 2/4 dal campo), Williams (8+6, 2 recuperi e 2/6 dalla lunetta), Wagner (13+4, 4/9 al tiro). Tanti minuti anche per Machado (7+3) e Bonga (2+3+1).

Per i Jazz il top scorer è Gobert (22+11+3, 9/12) che con Favors (20+6, 9/13) ha dominato il pitturato. Sfiorala tripla doppia Ingles (11+9+14 con tre triple). Turno quasi di riposo per Mitchell (11+4+4) resosi comunque autore di giocate spettacolari. In doppia cifra anche Rubio (10+5+8), Crowder (16+6+2) e Sefolosha (11+4)
Jazz-Lakers, ancora una stagione negativa per i californiani
-7. Nell’arco di due settimane si chiuderà la stagione lacustre, la sesta consecutiva con un record perdente.
Poco o nulla da dire sulla gara, troppa la differenza in primis nelle motivazioni e poi nella qualità a disposizione dei due coach, come dichiarato anche da Kuzma.
La cose è semplice: loro sono una grande squadra, che giocano insieme da tanti anni. Questi ragazzi sanno come giocare insieme.
Kyle Kuzma al termine della gara
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – 3:30 italiane – tra Venerdì 29 e Sabato 30 Marzo per affrontare allo Staples Center gli Charlotte Hornets.
NBA & Lakers on the couch, minors & post on the court. 1987, Showtime!