La costruzione del roster, AD e LBJ. Dopo la lunga intervista di inizio Luglio, Frank Vogel è stato ospite del podcast The Crossover NBA Show condotto da Chris Mannix di Sports Illustrated.

Mannix chiede al nuovo coach dei Los Angeles Lakers cosa ha provato nella prima settimana di Luglio.

Nell’attesa della decisione di Leonard, Vogel aveva a roster solo tre atleti non potendo quindi elobare i piani per la prossima stagione.

«È stato un  periodo interessante.»

«Il tuo piano è sempre basato sul personale che hai a disposizione. Mi spiego, ovviamente fai sempre riferimento ai tuoi principi per quello che sai che serve per vincere: circolazione della palla, gestione dei pace, lavorare sulla fase difensiva, fare una buona preparazione affinché la squadra sia pronta. Ma i dettagli cambiano drammaticamente sulla base di chi hai in squadra. Quindi c’è stato davvero un momento in cui AD, LeBron e Kuz erano tutto quello che avevo. Di conseguenza c’è stata una grande attesa, vedere come il resto del roster prendeva forma ed a quel punto formulare un piano.»

«Ma la cosa emozionante di tutto questo è che loro tre sono ovviamente la chiave, il fulcro intorno al quale è stato costruito il resto del roster. Abbiamo avuto la possibilità di farlo come su una tela bianca, che non è esattamente quello che succede normalmente quando costruisci un team, di solito si aggiungono quattro o cinque ragazzi ad un gruppo. Quindi è stato veramente interessante affrontare questo processo con Rob Pelinka. È stato veramente collaborativo ed ha chiesto la mia opinione sui ragazzi e abbiamo lavorato tutti insieme per arrivare a qualcosa che sapevo sarebbe stato veramente straordinario una volta completato.»

Kyle Kuzma, Anthony Davis and LeBron James at Thomas & Mack Center in Las Vegas
Kyle Kuzma, Anthony Davis and LeBron James at Thomas & Mack Center in Las Vegas (Ethan Miller, Getty Images)

L’ex coach degli Orlando Magic ha poi parlato di Anthony Davis e delle sue caratteristiche. Oltre ad essere molto esplicito su quale sarà il ruolo di The Brow.

«AD sarà un grande focal point. È uno dei migliori giocatori della Lega. Sarà coinvolto in ogni modo possibile. Offensivamente ha la capacità di giocare da quattro e da cinque, allargare il campo dalla linea di tre punti, giocare in post-up oppure essere una minaccia come rollante. Fa letteralmente di tutto. Sarà in grado di catturare un rimbalzo e spingere la transizione.»

«Ovviamente sarà un fattore decisivo. Anche perché in difesa, alla stessa maniera, può fare di tutto. Ha atletismo, può difendere sul perimetro, è un rim-protector e rimbalzista d’élite. È semplicemente uno dei migliori two-way player del gioco.»

«Generalmente quando si parla di two-way player, si parla di wings, con i Paul George ed i Kawhi Leonard o un altro dei nostri ragazzi, come Avery Bradley. Non parli di atleti nelle posizioni di ala grande o centro, e questo è quello che abbiamo con AD.»

Vogel ai tempi degli Indiana Pacers giocava con lunghi poco o nulla perimetrali come Roy Hibbert e David West, mentra in Florida aveva un roster più small. Con i gialloviola avrà DeMarcus Cousins oltre AD.

Un ritorno al passato o è qualcosa di diverso?

«È differente. Quell’approccio prevedeva power-post offense e colpire dall’interno. Rallentare il gioco a metà campo e provare a giocare in post. Questo lo faremo, avendo a roster ragazzi come DMC, AD e LeBron.»

«Ma penso che il gioco sia cambiato, anche con la post-offense dove vogliamo creare movimento oltre il post e lasciare che il tiro diventi la terza, quarta opzione. Quando la palla va dentro, dovremo muoverci, avere ragazzi che tagliano verso il canestro.»

«Adoro quello che hanno fatto i Golden State Warriors. Tutti parlano di pace, contropiede e tiro da tre punti. Ma io credo che il loro miglior pregio sia il modo in cui tagliano. E spesso accade quando la palla è in post. Quindi trarremo vantaggio dai ragazzi che ho menzionato. Ma sarà molto diverso dall’approccio offensivo di Indiana.»

Il coach poi smentisce nuovamente le indiscrezioni riportate sull’utilizzo di LeBron James come point guard. Oltre a ribadire come intederà utilizzarlo.

«Già, non sono sicuro da dove venga quel report. A LeBron non verrà chiesto di fare nulla che non abbia già fatto nella sua carriera. Sarà il ball-handler principale. Non ho deciso nulla sul quintetto iniziale, i ruoli o su quello che è stato riportato. Tutte queste cose si sistemeranno da sole. So solamente che LeBron è stato al suo meglio con la palla in mano e faremo in modo che il sistema con il quale ha avuto più successo in carriera sia presente in questa versione dei Lakers.»

Idee chiare dunque per Frank Vogel, capace di capire l’inefficacia della pallacanestro con cui ha avuto maggiore successo e pronto a capitalizzare il talento a disposizione.

Ci riuscirà? La risposta attende sul campo.

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