Rispetto a quello di compagni con maggiore esperienza, il rinnovo biennale di Alex Caruso è stato accolto dai tifosi dei Los Angeles Lakers con maggiore entusiasmo.
In occasione di un camp alla Allen Academy, la guardia lacustre è stata intervistata da Richard Croome di The Eagle.
Il prodotto di Texas A&M ha conquistato i cuori gialloviola grazie al finale della scorsa stagione, caratterizzato da prestazioni e voglia di emergere nettamente superiori al resto del roster lacustre. Come quella (32+10+5) ad Aprile nel derby contro gli L.A. Clippers.
«La mio feed su Twitter è pazzesco. Sembra una specie di culto. Così come a Tex. Così come quelli di A&M, i tifosi dei Lakers sono tosti e si sono affezionati a me. È davvero divertente, qualcosa a cui sto cercando di abituarmi.»
L’ex Aggies è diventato il protagonista di tanti meme, venendo accostato dagli autori ai più grandi del gioco. Oltre a guadagnarsi il nickname The Bald Mamba, frutto della fusione della sua capigliatura ed uno dei soprannomi più noti di Kobe Bryant.
«Ad essere onesto, mi piacciono la maggior parte dei meme. Non sono molti quelli che mi hanno inviato che non mi hanno fatto ridere. Non li devo cercare perché abbiamo noi Lakers abbiamo un gruppo, come al college, dove scrivono e mandano frecciatine quando trovano qualcosa online.»
Quando poi tra gli attori non protagonisti c’è LeBron James, la foto o il video è naturale che diventino virali. Come la schiacciata contro i Golden State Warriors.
«La cosa divertente è che la schiacciata è stata la combinazione perfetta dei Warriors e della reazione di LeBron.»
«Nessuno ha realizzato quanto stessi giocando male. Credo di aver fatto 0/6 dal campo, e stavamo perdendo di tanto ma adesso nessuno se lo ricorda.»
Poi è arrivata l’estate. Magic si è dimesso, il coach Luke Walton è stato rimosso ed i Lakers hanno rivoluzionato il roster.
«È stato un momento frenetico. Come sempre ad L.A.»
Caruso è stato tra i pochi confermati tra atleti e staff, guadagnandosi il primo contratto vero in NBA dopo due stagioni come Two-Way Player, passate facendo la spola tra lacustri e South Bay Lakers in G League.

Per la prima volta in carriera avrà la prospettiva di disputare tutta la stagione, durante la quale dovrà lottare per un posto nelle rotazioni con il veterano Rajon Rondo ed il due volte finalista NBA Quinn Cook.
«Mi è stata assicurata l’opportunità di guadagnare minuti, e penso di completare questo team molto bene, ma ovviamente, nulla è scontato. Sarà un test divertente per me vedere come mi adatterò a giocare 82 partite. Penso che mi porterà avanti l’adrenalina.»
In nativo di College Station è pronto a sfruttare ogni occasione, così come fatto nel finale della scorsa stagione quando è esploso mettendo a referto quasi 12 punti con il 47% dall’arco nelle ultime diciannove gare.
I tanti infortuni subiti da Lakers, lo hanno aiutato.
«Si, al cento per cento. Se Lonzo Ball e Brandon Ingram non si fossero infortunati alcune cose non sarebbero andate bene per me. Se Luke Walton non fosse stato il mio coach avrei potuto non avere l’opportunità. Sono fortemente convinto che tutto accade per una ragione.»
La prossima stagione però, inizia con tutt’altre prospettive.
«Con LeBron James ed Anthony Davis a roster, ci sono buone possibilità di vincere. Se non stai ricostruendo, l’obiettivo è di vincere il titolo.»
Leggi anche:
C’è solo un Capitano, anzi due.