Nel corso dell’annuale Team Green Basketball Camp nella nativa North Babylon a Long Island, Danny Green è stato intervistato da Rob “Lep” Lepelstat di STAT Sports.

Dopo aver vinto l’anello con i Toronto Raptorsed atteso le mosse dell’ex compagno Kawhi Leonard – il due volte Campione NBA ha lasciato il Canada per firmare un contratto biennale con i rinnovati Los Angeles Lakers.

Il veterano ha spiegato, senza mezzi termini, perché ha accettato l’offerta dei gialloviola.

«Era piuttosto ovvio, non è stata una decisione difficile. I Lakers hanno due superstar ed intorno ad esse possono costruire facilmente. Mi sento come se fossi un pezzo che potrebbe contribuire alla creazione di una contender ed aiutare a girare pagina ad una franchigia rispetto agli ultimi anni.»

La presenza di LeBron James, l’arrivo via trade di Anthony Davis e le firme di atleti del calibro di DeMarcus Cousins e Quinn Cook, oltre che dello stesso Green, ha reso – complice la fine della versione ammazza-Lega degli Warriors – i Lakers una delle contendenti al titolo per la prossima stagione.

Lep, ricorda a Danny come per il sito di scommesse BetOnline i lacustri siano dietro ai soli L.A. Clippers nelle quote per la vittoria del titolo.

«Credo che sulla carta abbiamo un buon roster, ma non importa finché non inizieremo a lavorare e lo schiereremo sul campo. Tutti stanno bene prima che inizi la stagione, vedremo quanto sani rimarremo e quanto sarà buona la nostra chimica. Abbiamo dei leader e dei buoni veterani.»

Del resto l’ex Spurs e Raptors sa quanto sia difficile raggiungere l’obiettivo finale.

«Sono stato fortunato ad averne vinto più di uno. Mi godrò questa cosa perché so quanto è stato difficile. La semplice corsa… e quanto sia stato difficile tornare lì. E anche vincerne un altro. Devo solo rendermi conto di quanto sia stato benedetto e speciale per me. Sono molto fortunato.»

Sia a San Antonio che a Toronto, Green è stato compagno di squadra di Leonard, che in entrambe le occasioni ha conquistato il Bill Russell NBA Finals MVP Award.

Danny Green and his family at Team Green Basketball
Danny Green and his family at Team Green Basketball (Instagram)

Il ragazzi presenti al camp – gestito dal padre di Danny – hanno chiesto al prodotto di North Carolina qualche aneddoto su The Claw. L’ex Tar Heels ha fornito una risposta molto semplice.

«È persona normale, come chiunque altro.»

Green ha faticato tanto per emergere: ad UNC divenne titolare solo nell’anno da Senior. Dopo averlo scelto alla #46, i Cleveland Cavaliers lo tagliarono dopo l’anno da rookie.

I San Antonio Spurs – dopo un paio di stagioni di gavetta, G League compresa – lo hanno trasformato in quello che è, un prototipo del 3&D capace di allargare il campo con il suo tiro da tre (45.5% lo scorso anno) e difendere su tutti gli esterni avversari.

DG14 non ha dimenticato quanto sia stato lungo e difficile il suo percorso per raggiungere il successo, ed una delle conseguenze sono i camp da lui organizzati.

«Questa è la comunità in cui sono cresciuto. È sempre importante tornare da dove vieni e dare una mano. Essere una risorsa per quei ragazzi che sono proprio come te e cercando di essere come te.»

«Anche solo per mostrargli che possono farcela oltre ad aiutare i ragazzi più sfortunati.»

Los Angeles Lakers – Instagram

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