In vista della prossima stagione, una breve presentazione degli atleti che comporranno il rinnovato roster dei Los Angeles Lakers. La carriera, i pregi, i difetti oltre ad una breve valutazione della crew di Cuore GialloViola.

Dopo aver chiuso la stagione con un ottimo stint con i Memphis Grizzlies, Avery Bradley ha firmato con un contratto biennale con i Los Angeles Lakers, (pari alla room exception ) con Player Option per il secondo anno.

Avery Bradley
Avery Bradley (Lakers.com)
  • Nato il 26 Novembre 1990
  • Altezza: 188 cm
  • Wingspan: 201 cm
  • Peso: 81 kg
  • Twitter: none
  • Instagram: none

Chi è Avery Bradley?

Avery Bradley è nato a Tacoma, nello stato di Washington. Dopo aver trascorso l’infanzia nei dintorni di Seattle, il triennio trascorso in Texas lo fa diventare un fan dei Longhorns di Austin.

Con il ritorno a Grit City inizia la high school nella locale Bellarmine Preparatory School, prima di trasferirsi in Nevada per frequentare l’ultimo anno alla Findlay Prep. Con i Pilots conquista il National High School Basketball championship, successo che gli vale diversi riconoscimenti compresa la partecipazione al McDonald’s All-American Game del 2009 dove vince anche la gara delle schiacciate.

L’università scelta da Bradley è ovviamente la University of Texas at Austin, dove gli basta un anno per farsi conoscere agli scout, soprattutto per le sue doti difensive. Nella stagione da Freshman realizza 11.3 punti, 2.9 rimbalzi e 2.1 assist.

Avery Bradley, Texas Longhorns
Avery Bradley, Texas Longhorns (Associated Press)

Dopo essersi dichiarato eleggibile per l’NBA Draft del 2010, viene scelto con la pick #19 dai Boston Celtics dei Big Three Paul Pierce, Kevin Garnett e Ray Allen reduci dalla sconfitta nelle NBA Finals contro i Los Angeles Lakers.

Nel primo anno sotto la guida di coach Doc Rivers fatica a trovare spazio nelle rotazioni, ma dalla seconda stagione – complice un infortunio ad Allen – il suo minutaggio cresce ed emerge come specialista difensivo.

Dopo non essere sceso in campo in quelli dell’anno prima, nei Playoff del 2012 gioca da titolare le prime dieci gare dei C’s, salvo fermarsi a causa di un problema alla spalla. L’assenza di Spiderman si rivelerà fondamentale per l’eliminazione dei Verdi nelle Eastern Conference Finals per mano dei Miami Heat di LeBron James.

Nel biennio successivo, il GM Danny Ainge stravolge il roster della franchigia del Massachusetts. In panchina arriva Brad Stevens, mentre i veterani vengono via via ceduti. Il ruolo di Avery cresce grazie alla sua difesa ed ai miglioramenti nel tiro dalla lunga distanza. Viene inserito nel secondo quintetto All-Defensive nel 2013 e nel primo del 2016.

Avery Bradley and Kevin Garnett
Avery Bradley and Kevin Garnett (Drew Hallowell, Getty Images)

I malanni continuano a perseguitarlo: un problema alla mano destra lo ferma nel corso di gara uno del primo turno contro gli Atlanta Hawks. contro gli Hawks. Nella stagione successiva registra in career high in minuti (33.4), punti (16.3), rimbalzi (6.1) ed assist (2.2), ricoprendo un ruolo importante nella cavalcata in offseason, interrotta ancora una volta nelle ECF da LeBron ed i suoi Cleveland Cavaliers.

Nell’estate 2017 i Celtics – per creare lo spazio salariale necessario per la firma di Gordon Hayward – cedono Bradley ai Detroit Pistons in cambio di Marcus Morris. L’avventura in Michigan dura metà stagione, poiché viene inserito nella trade che porta Blake Griffin a Motor City. Ai Los Angeles Clippers ritrova il suo primo coach, Doc Rivers.

Poco dopo la trade, viene fermato da un problema muscolare che lo tiene fuori per il resto della stagione. Anche la prima avventura in California è di breve durata, nella rivoluzione del Febbraio 2019 dei Velieri viene ceduto ai Memphis Grizzlies per JaMychal Green e Garrett Temple.

Nella breve esperienza nel Tennessee sembra aver superato i malanni fisici del biennio precedente, ritrovando minutaggio e statistiche degli ultimi anni con i Celtics. Il 12 Febbraio 2019, contro i San Antonio Spurs, gioca una delle migliori gare della carriera segnando 33 punti (career-high) con 6 rimbalzi ed altrettanti assist con l’ottimo 15/21 dal campo.

Un grosso punto interrogativo su Bradley è il suo fisico, ecco un breve riassunto di quello che ha passato negli ultimi anni:

Injury Recap

  • 2015-16, gara uno di playoff: distorsione alla caviglia di grado 1, lacerazione al tendine del ginocchio destro di grado 2.
  • 2016-17, ventisette gare saltate: infortunio al tendine d’Achille destro, lacerazione al tendine del ginocchio destro di grado 1, problemi di stomaco che lo hanno portato a più visite ospedaliere.
  • 2017-18, trentasei gare saltate: multiple distorsioni alla caviglia destra, intervento chirurgico per riparare i muscoli addominali e del retto dell’addome (groin muscle strain).
  • 2018-19, diciannove gare saltate: multiple distorsioni alla caviglia destra, infiammazione al ginocchio destro.

Stats complete su NBA.com

Il ruolo ai Lakers

In attacco non ha ball-handling e visione di gioco per giocare a tempo pieno come point-guard, per cui la sua dimensione è quella off the ball, avendo sviluppato negli anni un tiro affidabile (36.4%) dalla lunga distanza.

La presenza di LeBron ed Anthony Davis dovrebbe limitare il suo ruolo a quello di tiratore spot-up e tagliante, in modo da limitare le sue lacune tecniche nella fase di costruzione.

Essendo una guardia undersized, uno dei punti forti del gioco di Avery è la difesa aggressiva sui piccoli avversari. In difesa eccelle nell’uno contro uno sui creatori di gioco avversari, mentre lontano dalla palla tende a perdere l’uomo e fatica se deve cambiare contro avversari più grossi di lui.

I suoi problemi fisici ed il gioco NBA più orientato verso i cambi difensivi, hanno causato nelle ultime tre stagioni un significativo declino nel suo defensive rating.

Il prodotto di Texas disponde di una discreta esperienza ai PO – 39 gare disputate ai tempi di Boston – oltre a riconosciute doti di leadership.

Il fit è teoricamente ottimo per il roster gialloviola, in quanto Bradley sarà presumibilmente impiegato da uno in difesa, senza compiti di ball handling in attacco. Il rovescio della medaglia sono gli infortuni subiti in carriera che limitano l’atletismo del nativo di Tacoma e rappresentano un’incognita sul contribuito che sarà in grado di dare alla squadra di coach Frank Vogel.

#CGV Grades:

Filippo Pugnalini aka Pugna, Francesco Anelli aka Checco, Giovanni Rossi aka odino e Luca Novo aka noeuf esprimono la loro valutazione sui membri del roster lacustre. NB: Il rating – da una a cinque stelle – e la valutazione sono state fatta sul fit nei Lakers e sulle aspettative per la prossima stagione, non sul valore assoluto dell’atleta.

Checconoeufpugnaodino
⭐⭐⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️

Sarà probabilmente lui lo starter nel ruolo di play. Credo che più di quindici minuti non gli si potrà chiedere, la grande incognita è capire se in quei minuti sarà in grado di farci vedere quello che vedemmo in maglia bianco-verde.

Checco

Il Bradley di Boston meriterebbe un giudizio più alto e sarebbe un fit perfetto per il roster gialloviola, grazie alla sua difesa tenace. Purtroppo gli infortuni gli hanno fatto perdere atletismo, forse potrebbe giovargli passare dai 25-30 minuti a partita delle ultime stagioni ad un impiego più limitato in cui possa spendere più energie in difesa.

noeuf

Il ricordo di Bradley in maglia Celtics rischia di offuscare le ultime stagione in sottotono: dopo il passaggio a Detroit – ma soprattutto dopo l’infortunio al ginocchio – non è più stato lui. Le letture difensive ci sono ancora, ma la velocità negli scivolamenti e l’atletismo sono andati calando. Il suo obiettivo sarà dare quindici minuti di qualità, guidare la difesa (soprattutto vocalmente) mentre in attacco dovrà farsi trovare pronto sugli scarichi. In un ipotetico backcourt con Green, saranno lui e Lebron a portare palla nell’altra metà campo. 

pugna

Spero che Avery possa essere in primis a posto fisicamente, ed in secondo luogo apportare – con Green – la necessaria solidità difensiva allo sgancherato backcourt lacustre della scorsa stagione. In attacco avrà compiti limitati, il che dovrebbe consentirgli di mettersi sulle tracce degli esterni avversari, seppur con un minutaggio controllato, con maggiore efficacia.

odino

Tutte le valutazioni pubblicate sono disponibili nella sezione: 2019/20 Lakers Roster Grades.

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