Il clamoroso ritorno ai Los Angeles Lakers dell’ex Superman è stato l’inatteso colpo di coda della Free Agency. Nel corso della conference call di presentazione, come riportato da Dave McMenamin di ESPN, Dwight Howard ha parlato di quanto la sua vita sia cambiata negli ultimi mesi.

Senza giri di parole, il nativo di Atlanta ha confessato che la sua vita, lontano dai parquet, ha raggiunto il fondo.

«Non ha nulla a che fare con il basket, ma delle cose della mia vita personale che si sono evolute. Mentalmente, fisicamente e spiritualmente. Nulla a che vedere con me come giocatore di basket o simili. Era semplicemente una cosa personale con cui ho dovuto fare i conti e che mi ha reso più forte.»

Dopo la tormentata estate, complice l’infortunio di DeMarcus Cousins, è arrivata l’occasione di accasarsi con gialloviola e la conseguente possibilità di riallacciare i rapporti dopo il burrascoso tradimento del 2013.

«Avere l’opportunità di tornare, è stata una grossa benedizione. Un’esperienza fantastica.»

«Non ho mai avuto problemi con i fan ad L.A. Ho amato questa città sin dal primo momento in cui sono arrivato ed ho iniziato a giocare nella NBA. Non ho mai avuto nulla contro nessuno qui dell’organizzazione o altro, è stata solo una decisione che ho preso. Amo questa città. Amo giocare ad L.A. Sono tornato qui quindi nessun evento del passato ha avuto veramente importanza per me. Penso che potremo tutti ricominciare da capo.»

Del resto è passata tanta acqua sotto i ponti e nonostante una parte della tifoseria abbia storto in naso al suo ritorno, una stagione all’altezza delle aspettative potrebbe riportare il sereno.

«Sono passati sei anni, nel 2020 saranno sette… Mi piacciono i numeri. Sette è il numero dei nuovi inizi… Non vedo l’ora di iniziare da capo con i fan e cose del genere. Dimostrargli che mi impegnerò al massimo per poter per issare un altro banner a Los Angeles.»

Tuttavia, come ricorda McMenamin, si tratta della stessa canzone suonata quando decise di lasciare la California per accasarsi con gli Houston Rockets.

Il neo DH39 però dice di aver affrontato i suoi problemi personali con la lettura e la meditazione.

«L’estate è stata molto importante per me come individuo. Ho avuto la possibilità di isolarmi. Non intendo dalle persone, ho provato a restare solo per diventare più bilanciato. Quest’estate è stata davvero molto, molto importante per me.»

Non completamente isolato però, dato che ha coinvolto Jason Kidd, Anthony Davis, Rajon Rondo e JaVale McGee prima e durante i workout con i lacustri.

«Tutti vogliono vincere qui, e anche io. Non si trattava di vendermi, stavo solo cercando di farmi conoscere da loro e fargli capire cosa stiamo cercando di realizzare.»

«Ho sempre parlato tanto in passato, sarebbe meglio… se ve lo mostrassi ragazzi.»

Howard poi, preferisce glissare anche sul trolling subito su Twitter da Shaquille O’Neal e Kobe Bryant.

«Shaq e Kobe sono tra i più grandi atleti che abbiano mai giocato a questo sport. Non provo altro che affetto e rispetto per entrambi, e penso che quello che sono riusciti a fare nelle loro vite oltre il basket sia fantastico. Il mio lavoro è venire qui ed aiutare il team a vincere. Non di discutere con Shaq o Kobe o nessun altro.»

«Non penso che permetterò a nulla di distrarmi dall’aiutare la squadra a vincere l’anello.»

Se avvenisse, il rilancio di Howard diventerebbe sicuramente una delle storie della stagione NBA.

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