Allo Shenzhen Universiade Center va in onda il secondo atto degli NBA China Games 2019 ?? , con il rematch tra Los Angeles Lakers e Brooklyn Nets.

La sfida della Mercedes Benz Arena di Shanghai ha arriso ai newyorchesi, bravi a reagire agli infortuni di Irving e LeVert ed abili a bombardare dall’arco (20/41) la distratta difesa lacustre.

Game Recap

Coach Frank Vogel schiera il terzo quintetto diverso in altrettante partite, scegliendo di affiancare Rondo, Bradley e Green alle superstar James e Davis, varando per la prima volta il quintetto small.

I gialloviola partono bene in difesa, con Anthony Davis punto focale che stoppa qualsiasi cosa passi vicino al ferro, mentre in attacco i primi tre minuti sono di bassa qualità. I Lakers provano a cominciare l’azione dal post alto con LeBron James, ma l’esecuzione non decolla a causa dell’eccessivo over dribbling di Rajon Rondo che rallenta il ritmo.

Subito sotto di sette lunghezze, la combo LeBron & The Brow sale in cattedra, riportando la gara in parità grazie ad una serie di interessanti giochi a due.

Per scuotere l’attacco, Vogel cambia – finalmente – l’ex Celtics e Pelicans inserendo Kentavious Caldwell-Pope. In difesa si parla di più sui cambi, mentre in attacco le spaziature sono migliori. I lacustri chiudono in crescendo la prima frazione e si portano sul -1 grazie a uno schema da rimessa laterale che lascia metri di spazio ad Alex Caruso che insacca la tripla.

Il secondo quarto si apre con AC, KCP, Norvell Jr., Cacok e McGee. Gli angeleni rimangono a contatto anche grazie alla buona difesa di Caruso su Taurean Prince, che fatica a trovare la via del canestro. Tuttavia, i Nets prendono comunque il largo grazie ad una serie di triple ed alla coppia Rondo e Dwight Howard, che blocca l’attacco dei Lakers.

Nella seconda parte della gara i californiani riescono a reggere in difesa, ma nell’altra metà campo non trovano ritmo e fluidità. Il solo JaVale McGee riesce a produrre, ma il garbage time si avvicina rapidamente. LBJ e Davis non sono più entrati dopo il primo quarto, per cui l’unico spunto d’interesse è l’esordio con la canotta gialloviola di Kostas Antetokounmpo. Il fratellino di Giannis prima mette una tripla di tabella, poi converte un and-one.

Nell’ultimo periodo Vogel schiera Caruso con le terze linee che si trascinano in campo con i pariruolo avversari fino al 77-91 che chiude l’avventura cinese.

Stats & Box Score

Minutaggio ridotto all’osso per Davis e James (6 punti e 2/7 dal campo per entrambi), in campo solo nei primi dodici minuti. Tra l’altro il lungo ex Pelicans ha pure subito una distorsione al pollice. Tra i pochi positivi McGee, KCP e Caruso, unici che hanno provato a tenere in piedi la baracca.

Ancora a riposo Quinn Cook (caviglia sinistra), Jared Dudley(quadricipite destro), Talen Horton-Tucker (piede destro) e Kyle Kuzma (caviglia sinistra) ai quali si aggiunge anche Troy Daniels (distorsione al ginocchio sinistro).

Box Score at NBA.com

Partita a basso punteggio, che offre pochi spunti di riflessione se non alcuni embrionali concetti difensivi interessanti. I Lakers sono il più grande cantiere aperto della NBA e avere tutti i riflettori puntati addosso non aiuta, ma a livello di comunicazioni sui cambi oggi si sono visti dei progressi.

Non si può dire altrettanto della fase offensiva, dove i lacustri stanno ancora cercando la loro identità. Alcune lacune – 5/32 dall’arco, l’incapacità di adeguarsi alla difesa avversaria – sono sinistramente simili alla scorsa stagione. Presto per dare giudizi o si tratta di un campanello di allarme?

Highlights

Key Takeaways

Le impressioni sulla gara by Mos Nello

✔️ Plus

Tutto quanto successo nel primo quarto:

  • Davis, disponibile a giocare da 5 e ad interpretare il ruolo per il bene della squadra.
  • KCP-Bradley-Green-KBJ sul perimetro in difesa nel quintetto small, non tanto per la difesa in single coverage ma per la buona applicazione nell’indirizzare gli attaccanti contro Davis limitando di fatto lo spazio da coprire dal rim protector.
  • Lettura sui cambi tra piccoli, sembra che quest’anno vi sia una regola o una guideline che in generale aiuta l’interpretazione degli switch e permette di ridurre al minimo le incomprensioni.
  • Side inbound set.

Kentavious Caldwell-Pope. Mi fa quasi strano dirlo ma oggi Kenny è stato probabilmente il meno peggio insieme a McGee. Al di fuori del fatto di aver provato a muovere i piedi in difesa, mi ha ben impressionato la volontà di leggere la partita, di spaziare nel quintetto con i forti e di prendersi responsabilità nella second unit senza però spegnere il cervello e cadere in quei momenti di pallacanestro imbarazzante che lo hanno caratterizzato lo scorso anno.

La parvenza di difesa di squadra che si è vista per qualche momento e che si spera possa arrivare ad essere un marchio di fabbrica.

L’X Factor Kyle Kuzma. L’attacco dei Lakers in questi match è stato pietoso, poco da dire. Ma è difficile giudicare quanto visto senza poter valutare cosa succede quando uno tra AD e LBJ va in panca e Kuz passa ad essere la seconda opzione offensiva.

JaVale McGee, Los Angeles Lakers vs Brooklyn Nets
JaVale McGee, Los Angeles Lakers vs Brooklyn Nets (Lakers.com)

❌ Minus

L’effort dei giocatori che teoricamente dovrebbero guadagnarsi un posto in rotazione. Nel secondo quarto ci si può aspettare di avere un abbassamento della qualità con LBJ ed AD fuori ma l’intensità per lo meno deve rimanere identica, e se non sei LeBron ed entri svogliato e senza forza non si comincia manco a ragionare.

Alcune letture difensive, sono venute fuori in questo match due letture difensive preoccupanti:

  • I difensori sul lato debole hanno aiutato troppo profondo sulle penetrazioni centrali, trovandosi poi consequenzialmente distanti dai propri uomini sul perimetro, che hanno colpito sullo scarico indisturbati più di una volta.
  • Il lungo che si allontana troppo dalla linea di rollaggio in caso di deep coverage del pick-and-roll. Questo ha concesso diversi “lob” per i lunghi dei Nets accoppiati con difensori molto più piccoli e che non possono contrastare nessun movimento in avvicinamento, specialmente se la palla arriva dall’alto.

L’utilizzo di Danny Green e Caruso in questi primi tre match non mi ha tanto convinto. Il due volte Campione NBA per tendenza si muove bene ad aprire il campo ma i set ed il movimento di palla, quando è in campo, non hanno ancora creato situazioni per metterlo nella sua comfort zone, da cui potrebbe fare molto male. Per Alex il discorso è diverso per contenuti ma simile per sostanza, quanto visto lo scorso anno è che Caruso ha nel gioco vicino al ferro la sua migliore arma, se si vogliono avere 10 minuti di qualità dall’ex South Bay gli si deve aprire l’area.

Rondo in ogni sua forma, senza volersi accanire troppo ma il numero di situazioni distrutte da una scelta sbagliata o da un palleggio in più di Rajon anche oggi non si contano, in generale con o senza l’ex celtic in campo, l’impressione è che ci sia troppo mid-range game insito in questi giocatori, e nella NBA del 2020 questo non va.

Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – 4:30 italiane – tra Lunedì 14 e Martedì 15 Ottobre per affrontare allo Staples Center i Golden State Warriors.

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