Per oltre dieci anni (tra il 1998/99 ed il 2009/10) la Western Conference è stata dominata dalla rivalità tra Los Angeles Lakers (5 Titoli e 7 Finals) e San Antonio Spurs (4 titoli) che si sono affrontate sei volte tra semifinali e finali di Conference (4-2 il bilancio a favore dei gialloviola).
I maggiori artefici dei successi di texani e californiani sono – inieme ai vari Shaq, Duncan, Gasol, Parker e Ginobili – stati il compianto Kobe Bryant e lo stratega Gregg Popovich.
L’annuale Rodeo Road Trip ha portato gli speroni a Los Angeles, per affrontare in back-to-back Clippers e Lakers. Prima della gara contro i lacustri, Coach Pop ha condiviso il suo ricordo del Black Mamba e delle tante battaglie affrontate da avversari.
Abbiamo visto Kobe giocare per tanti anni, siamo stati avversari, ho allenato contro di lui, abbiamo trascorso del tempo insieme agli All-Star Game.
Popovich ricorda Kobe come un amico (è stato suo allenatore agli ASG 2005, 2011, 2013 e 2016) per cui dal momento della tragedia non ha fatto altro che ripercorrere i momenti trascorsi insieme.
Credo che ognuno di noi abbia il suo ricordo, anche senza averlo conosciuto sul serio, è come se lo fosse, soprattutto per la gente di Los Angeles.
Tutti abbiamo dei pensieri che ci passano per la testa quando perdiamo qualcuno, arrivano di continuo. Ci vuole del tempo prima che passi, più si conosce la persona scomparsa più pensi ai momenti trascorsi insieme.
Coach Pop & Kobe share a moment! #NBAAllStarTO pic.twitter.com/pWhYQlytbP
— 2020 NBA All-Star (@NBAAllStar) February 14, 2016
Avendo perso da nemmeno due anni la moglie Erin, Pop ammette quanto sia difficile e doloroso affrontare queste tragedie.
Kobe era speciale per tutti noi, in maniera diversa. Le tragedie come quelle della famiglia Bryant e le altre persone coinvolte, sono quelle con cui ognuno deve imparare a convivere.
Tutti noi prima o poi subiamo una perdita importante, e ciascuno fa del suo meglio per provare a conviverci. A loro posso solo augurare che questo processo sia il più pacifico possibile, perché è dura, davvero dura.
L’allenatore degli Spurs conclude poi così il suo ricordo.
Era una specie di supereroe, ma umano. E di questo genere ce ne sono davvero pochi.
Greg Popovich
Ma era proprio questo l’idea che avevamo di lui. È stato davvero uno shock: quando qualcuno è malato da tempo, in un certo senso te lo aspetti. Ma quando qualcuno ci lascia nel modo in cui lo hanno fatto lui, sua figlia e le altre vittime… Lo rende e tragico e se possibile più doloroso.
Kobe Bryant was more than just an athlete.
Remembering Kobe Bryant
Dear Kobe… Thank You. Il video tributo della crew di LakeShow Italia.
C’è solo un Capitano, anzi due.