Game 56: Los Angeles Lakers vs New Orleans Pelicans at STAPLES Center
Terzo episodio della serie stagionale tra Los Angeles Lakers 💜💛 (43-12) e New Orleans Pelicans (25-32), il primo con Zion Williamson presente. Nelle due gare precedenti il protagonista assoluto è stato Anthony Davis, autore di 41 punti nella gara di Novembre saliti a 46 in quella di Gennaio.
I gialloviola, reduci da bel successo contro Boston, dispongono dell’ultimo arrivato Markieff Morris e confermano l’abituale starting five: Bradley, Green, LBJ, AD e McGee.
NOLA, impegnata nel Mardi Gras Road Trip, ha vinto otto delle ultime undici gare disputate e forte di uno dei calendari più facili di questo finale di stagione prova ad inserirsi nella lotta per l’ottavo posto ai Playoff.
Indice dei Contenuti
LakeShow Audio Analysis
Game Recap
Nei primi minuti i Lakers controllano le plance e difendono forte, costringendo i Pelicans a tanti errori (1/7 dal campo) e ad un paio di palle perse. In attacco provano a coinvolgere Davis, che si procura due viaggi in lunetta, e allungano grazie alle triple di Danny Green (2) e LeBron, 17-4 con 7:42 su cronometro.
L’esecuzione lacustre si ferma, James perde qualche pallone di troppo e i compagni si accontentano di sparare a salve dalla lunga distanza. NOLA ne approfitta e torna sotto (-2) grazie otto easy points di Ingram.
Vogel schiera l’ultimo arrivato Markieff Morris con AD e Kuzma. Kieff trova subito la via del canestro grazie ad una schiacciata e a due liberi. I canestri di The Brow e dell’ex Tiny Dog fissano il punteggio alla fine del primo quarto, padroni di casa avanti 30-26.
Gotta make that first #LakeShow bucket a special one, @Keefmorris 💥
— Los Angeles Lakers (@Lakers) February 26, 2020
(📺: TNT ) pic.twitter.com/PHVgl2WH0D
L’impatto della second unit non è positivo come nella sfida contro i Celtics, Kyle Kuzma segna un paio di canestri ma è confusionario, mentre la gestione di Rajon Rondo è quanto meno rivedibile. L’intensità difensiva dei lacustri cala e i Pelicans trovano il primo vantaggio della gara grazie alle iniziative di Jrue Holiday.
Il sorpasso scuote LeBron – che segna tre canestri consecutivi – ma è soprattutto l’ingresso di Caruso a dare la scossa all’attacco gialloviola. The Bald Mamba dopo aver servito James assiste due delle tre triple di Kentavious Caldwell-Pope con le quali i californiani costruiscono il parziale di 20-7 per il 51-44 a 4:51 dall’intervallo lungo.

New Orleans non molla e si aggrappa all’energia di Zion Williamson, che duella contro Davis e la frontline lacustre attaccando il ferro conquistando diversi tiri liberi. Tredici punti nel quarto per la prima scelta dell’ultimo NBA Draft, incluso il canestro del 64-58 che chiude il tempo.
Al rientro in campo Ball segna la tripla che dimezza lo svantaggio mentre l’attacco dei californiani continua a faticare, con AD che sbaglia dal post e Bradley che colleziona errori dalla lunga distanza. Sale quindi in cattedra LeBron James che segna undici punti in poco meno di due minuti. Il quattro volte MVP punisce la difesa avversaria – che lo sfida al tiro passando sotto i blocchi – con tre triple consecutive, 75-61 dopo poco più di tre minuti di gioco e inevitabile timeout per coach Alvin Gentry.
Three triples in the first two minutes of the half. Are you not entertained? 👑👑👑 pic.twitter.com/hiwBhDAtjV
— Los Angeles Lakers (@Lakers) February 26, 2020
Ma come per tutta la gara, NOLA barcolla ma non cade e lentamente torna sotto. A condurre la rimonta è Brandon Ingram che segna dieci punti con due triple ed alimenta il contro parziale di 17-4 con cui gli ospiti tornano sul -1. Slenderman e Holiday coinvolgono Derrick Favors nel pick-and-roll e premiano i tagli di Niccolò Melli. Jrue poi segna in penetrazione il massimo vantaggio Pelicans, 83-86 con 2:12 sul cronometro.
Gli ultimi minuti della frazione sono tutt’altro che godibili, entrambe le squadre cercano solo la conclusione dalla lunga distanza e l’unico a segnare è LeBron. Ad interrompere la sagra degli errori è KCP, che dopo una stoppata di Morris su Holiday segna il layup che chiude il quarto, 88-86.
I Lakers allungano grazie a James che premia un taglio di Caruso e poi completa un gioco da tre punti. New Orleans resta in scia con i liberi di Zion e Redick e complice qualche errore lacustre trova il pareggio con la tripla di Lonzo Ball. A rivitalizzare i gialloviola è ancora una volta Alex Caruso che in difesa prima stoppa e poi costringe alla persa Lonzo, mentre nella metà campo offensiva realizza cinque punti attaccando il ferro. 102-97 a 7:59 dalla sirena.
Alex Caruso: 7-footer in a guard’s body 😤
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Nel finale della gara l’intensità sale e fioccano gli errori. Con James a riposo per qualche minuto, la lineup scelta da coach Frank Vogel (Caruso, Bradley, Green, AD e Howard) trasforma la propria metà campo in un fortino inespugnabile, con Dwight Howard in grado di contenere Williamson per qualche possesso in post.
Anthony Davis continua a faticare in attacco, segnando solo tre liberi, ma stoppa in transizione Melli consentendo a Green di segnare in transizione la tripla del +9. Nell’intervento difensivo The Brow sbatte con il braccio vicino al tabellone ma resta in campo. Ingram e Zion provano invano a riaprire la gara, i Lakers controllano con due canestri di Danny aka Mr. Deadshot e soprattutto con due entrate con cui LeBron raggiunge quota quaranta e chiude emotivamente la gara. 118-109 il punteggio finale.
Stats & Box Score
Season High per LeBron, enigma irrisolvibile – salvo qualche leggerezza di troppo – per la difesa avversaria. James chiude con 40 punti (17/27 dal campo con 5/11 da tre, 1/2 ai liberi), 8 rimbalzi, 6 assist e 7 perse.
Prestazione a due facce per Davis, che fatica in attacco ma dominante in difesa. Contro la sua ex squadra The Brow non ripete le prestazioni offensive delle due sfide precedenti e mette a referto 21 punti (6/21 al tiro con 0/3 dall’arco e 9/10 ai liberi), 14 rimbalzi di cui 6 offensivi, 3 assist, 2 perse, 1 recupero e 6 stoppate.

Ottima prova per Caruso, che in 18 minuti mette a referto 8 punti (3/5 dal campo), 3 rimbalzi, 8 assist, 2 recuperi e 1 stoppata oltre ai miglior Net Rating (42.1) e Plus/Minus (+20) della gara. The CaruShow.
Tra i migliori in campo Green, che lotta per tutta la gara con Ingram ed in attacco torna a farsi vedere dopo un lungo slump. Per il due volte Campione NBA 17+5+4 con 5/9 dall’arco, 2 recuperi, 1 stoppata e +15 di Plus/Minus. Viceversa, reduce da un ottimo Febbraio, Bradley disputa – quantomeno in attacco – una delle peggiori partite stagionali (0 punti con otto errori dal campo, di cui sette dalla lunga distanza). Bene KCP (15 con 6/11 dal campo) positivo in attacco e combattivo in difesa.
McGee si vede poco in attacco (2 punti con 1/2) ma si va valere a rimbalzo (9). Howard (2+4 con 2 stoppate) soffre l’esplosività di Zion ma in qualche possesso riesce a contrastare il rookie. Subito un buon minutaggio per Morris (4 punti con 0/2 da tre).
Tornano nella versione I Soliti Sospetti Kuzma e Rondo, che collezionano i peggiori Plus/Minus della gara: -19 il primo, -17 il secondo. Per Kuz 9 punti con 0/3 dall’arco e solo 1 rimbalzo catturato. Rajon chiude senza punti e 0/4 dal campo.
Il top scorer dei Pelicans è Brandon Ingram, che chiude con 31 punti (12/20 al tiro, 3/9 da tre, 7/8 ai liberi), 7 rimbalzi, 4 assist, 7 perse e 2 recuperi. Ottima la prova di Zion (29+6+3 con 8/18 dal campo e 13/19 dalla lunetta) che non teme la frontline avversaria. In doppia cifra anche Holiday (11+5+9 con 5/19), Ball (10+8+8 con 2/6 da tre) e Melli (11+6). Tre punti con 1/4 dall’arco per Josh Hart.
Highlights
Key Takeaways
Le impressioni sulla gara dello STAPLES Center by Luca Novo.
✔️ Plus
Per essere il migliore, devi battere il migliore.
Ric Flair
Lebron James accoglie Zion Williamson con una prestazione dominante, per omaggiare il futuro della Lega e per mostrare di essere ancora il Re. Spicca la voglia del prescelto di andare a giocare vicino a canestro e subire contatti (12 su 14 nella restricted area), segno che i Playoff si avvicinano e che tra poco si farà sul serio.
Point CaruShow. Oltre alla solita prestazione fatta di hustle plays, ad Alex Caruso vengono assegnate da Vogel e LeNron maggiori responsabilità in ball handling. Risponde alla grande risultando il miglior Laker in assist con 8 in 17 minuti a fronte di una sola persa. E’ lui il playmaker secondario di cui la squadra ha bisogno?
La risposta di Danny Green dopo la prova incolore contro i Celtics. In attacco viene cercato maggiormente e risponde presente con un’ottima prestazione al tiro, mentre in difesa mostra di essere in palla e contribuisce con molte giocate di alto livello.

❌ Minus
I Soliti Sospetti scendono in campo in versione Scemo e più Scemo. Dopo l’ottima prestazione contro Boston, grosso passo indietro per Kuzma e soprattutto Rondo. Se Kyle riesce almeno ad attaccare il ferro con successo, Rondo è impalpabile e dannoso in ogni fase del gioco.
Serata molto complicata per Avery Bradley, che non incide particolarmente in difesa e soprattutto risulta dannoso in attacco con un pessimo 0 su 7 da 3 punti.
In alcuni momenti della partita la squadra ha affrontato la gara con pochissima intensità, concedendo parziali che han permesso ai Pelicans di restare in partita fino alla fine. Con un po’ più di attenzione, dopo il grande inizio, era una partita che poteva essere chiusa con maggiore anticipo.
Post Game Quotes
Sposta l’ago della bilancia. In attacco è stato abile a servire i compagni, mi hanno impressionato gli otto assist contro una sola persa e le ottime decisioni che ha preso nel pitturato.
Frank Vogel su Alex Caruso

Non avevo giocato contro i Lakers quest’anno, ma sul campo ho avuto la stessa impressione che avevo avuto dalla televisione. Dominanti.
Markieff Morris
Game MVP
Votate il vostro MVP della gara tra i Los Angeles Lakers e i New Orleans Pelicans!
— LakeShow Italia (@LakeShowIta) February 26, 2020
Pick your Game MVP! Let’s Vote!!!#LakeShow vs #WontBowDown
Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 4:30 italiane – tra Giovedì 27 e Venerdì 28 Febbraio per affrontare al Chase Center i Golden State Warriors.
Per saperne di più, ascolta il podcast:
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