Rob Pelinka, Vice Presidente delle Operazioni di Basketball dei Los Angeles Lakers, ha rotto il silenzio degli ultimi mesi tornando a parlare con i media in vista della ripartenza della stagione NBA.

Tanti i temi trattati da Pelinka nella conference call: dall’assenza di Bradley alla posizione di Howard, dalla bolla di Orlando alle questioni sociali. I gialloviola si ritroveranno il 9 Luglio per iniziare il mini training camp in vista dell’esordio del 30 Luglio contro gli L.A. Clippers.

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I problemi familiari di Bradley e Howard

In prima battuta, il General Manager ha confermato l’assenza di Avery Bradley.

Uno dei figli di Avery ha dei problemi di salute. Per il bene della loro famiglia, vista la situazione, hanno deciso che il rischio era troppo alto. Bradley ha deciso di partecipare alla ripartenza di Orlando.

Cercheremo di essergli vicino e di supportarlo, ma ovviamente per la squadra è dura. Avery era uno starter, portava intensità, difesa e leadership. Ma comprendiamo la sua decisione.

Nel corso della stagione, quando gli infortuni hanno fermato Bradley, il suo posto in quintetto è stato preso da Kentavious Caldwell-Pope. Sarà così anche in Florida?

È troppo presto per parlare di rotazioni e lineup perché la situazione è in continua evoluzione. Prima della sospensione eravamo entusiasti degli innesti di Dion Waiters e Markieff Morris.

Ci vorrà del tempo per completare la loro integrazione e di chi sostituirà Bradley. Ingaggeremo un giocatore e lo faremo domani (1 Luglio), che è il primo giorno utile. Le regole non ci consentono di parlarne, ma è tutto pronto per la firma.

Secondo le indiscrezioni degli insider, i californiani hanno raggiunto un accordo fino al termine della stagione con il veterano J.R. Smith.

Pelinka ha poi fatto il punto sulla situazione di Dwight Howard, con Bradley e Kyrie Irving tra le figure di spicco del gruppo di atleti che vorrebbero una Lega maggiormente impegnata nelle questioni sociali.

Anche Dwight ha dei problemi familiari che si vanno ad aggiungere all’impegno sociale, da noi pienamente supportato. Uno dei suoi figli, quello di 6 anni, ha tragicamente perso la madre alcune settimane fa. Siamo stati in contatto con Dwight e il suo agente, gli siamo stati molto vicini.

Come sapete, c’era una data entro la quale comunicare la volontà di non partecipare alla ripartenza della stagione e Howard non lo ha fatto. Continueremo a supportare lui e suo figlio in queste drammatiche circostanze, sperando che tutto si risolva e possa fare essere dei nostri.

Dwight Howard and Avery Bradley, Los Angeles Lakers vs Phoenix Suns at STAPLES Center
Dwight Howard and Avery Bradley (John McCoy, Getty Images)

LeBron James alla guida di un gruppo coeso

Nonostante le difficoltà, esterne ed interne, secondo il GM i Lakers hanno potuto contare sulla forza del gruppo.

Abbiamo un’intesa di squadra solida che ci aiuterà nella ripartenza. Non penso che ci saranno cambiamenti, neppure con i nuovi innesti perché la nostra identità è molto forte.

Inoltre coach Frank Vogel e il suo staff hanno costruito una squadra basata sulla versatilità e la difesa, non vedo come questo possa cambiare.

Paradossalmente, questa situazione unica potrebbe favorire i gialloviola.

La bolla di Orlando sarà un test non solo fisico ma soprattutto mentale, viste le circostanze straordinarie. Penso che un team affiatato come il nostro potrebbe essere avvantaggiato, perché i ragazzi amano stare e giocare insieme.

Un atleta in particolare è stato importante da questo punto di vista: LeBron James. E il suo braccio destro, Anthony Davis, è sempre stato al suo fianco.

Ne ho parlato con Jared Dudley qualche settimana fa e lui non ha avuto dubbi. LeBron e AD saranno giungeranno in Florida già pronti, mentalmente e fisicamente.

LeBron James and Anthony Davis, Los Angeles Lakers vs Miami Heat
LeBron James and Anthony Davis (Lynne Sladky, AP Photo)

Le regole della ripresa

Pelinka ha poi riassunto i principi alla base della ripartenza della stagione.

Il principio fondamentale è che possiamo creare nella bolla uno scenario che sia più sicuro di quello esterno. Tutti vediamo quotidianamente i numeri dell’emergenza nelle varie città e in Florida, i dati non sono incoraggianti. Ma il presupposto alla base della creazione di questo ambiente è quello di non avere il virus o quantomeno cercare di tenerlo fuori.

Il protocollo è ampio e protettivo, ci sono volute centinaia di ore di lavoro da parte della NBPA e della NBA. L’obiettivo è provare a creare un luogo in cui si è più al sicuro rispetto all’esterno. Sono fiducioso sul piano stilato dalla Lega e ascolteremo, come organizzazione, la voce dei giocatori. Perché sono loro quelli che saranno realmente in prima linea giocando a basket.

Il GM ha poi affrontato il tema del monitoraggio per il COVID-19 a cui dovranno sottoporsi squadra e staff.

La Lega ha istituito, a partire dal 23 Giugno, un protocollo globale per testare giocatori e dipendenti. Inoltre stanno pubblicando diversi bollettini al riguardo, nei giorni scorsi hanno comunicato il numero di positivi.

Faremo riferimento alla NBA e seguiremo i protocolli, le procedure e i test previsti. Così come lasceremo che sia la Lega a informare i media sull’evoluzione della situazione.

Pelinka conferma la sua presenza in Florida

Nonostante le perplessità della famiglia, sopratutto della figlia, Pelinka viaggerà con la squadra.

Ci sono alcune posizioni obbligatorie tra le trentacinque persone che potranno essere con la squadra, uno di queste è quella di un dirigente.

Per cui, dando per scontato che io sia in salute e tutto vada per il verso giusto, sarò con la squadra. Mia figlia, nonostante le lamentele iniziali, ha compreso il progetto più grande.

Ridurre lo staff al numero richiesto dalla Lega è meno facile di quanto possa apparire.

Normalmente, in un volo dei Lakers ci sono tra le 50 e le 60 persone, inclusi alcuni addetti di radio e TV.

Le cose sono cambiate dagli anni ottanta, quando c’era solo un assistente ed un preparatore atletico. Ora abbiamo diversi assistenti e coordinatori video oltre a tanti professionisti come massaggiatori, fisioterapisti, nutrizionisti e così via.

Per cui la lista delle persone che accompagneranno la squadra è ancora in lavorazione, poiché si cercherà avere a disposizione uno staff quanto più adeguato possibile.

Cercheremo di avere uno staff flessibile, con competenze differenziate al servizio dei giocatori. Dovremo essere pronti ad affrontare una realtà diversa, a cui non siamo abituali.

Di tutto questo ne abbiamo discusso molto: se non possiamo portare tutto lo staff, come faremo a sopperire al lavoro di quella donna o quell’uomo? Come faccio ad essere d’aiuto in quella cosa?

Dovremo pensare a quei membri dello staff che non potranno seguirci, continueranno a fare il loro lavoro, ma lo faranno da remoto.

Los Angeles Lakers GM Rob Pelinka and coach Frank Vogel, at training facility in El Segundo
Rob Pelinka and Frank Vogel (Scott Varley, Daily Breeze/SCNG)

L’impegno nel sociale

Nelle ultime settimane le tematiche sociali hanno tenuto banco negli Stati Uniti. Inevitabile il coinvolgimento della comunità NBA e dei Lakers.

Siamo orgogliosi di quello che stanno facendo i nostri giocatori.

C’è del potenziale già nel solo fatto che l’attenzione è focalizzata sulle ingiustizie razziali e sistematiche che vediamo nel nostro paese.

Inoltre, nei giorni scorsi ha partecipato ad una delle manifestazioni del movimento Black Lives Matter insieme alla moglie, al figlio dodicenne e alla figlia decenne. Vedere le motivazioni e gli spunti che i figli hanno tratto da questi eventi, lo ha emozionato.

Guardando dei film sull’argomento, abbiamo avuto modo di parlare del significativo “More Than A Vote” di LeBron.

Infine, Pelinka ha apprezzato le parole di Kareem Abdul-Jabbar, a suo dire illuminanti.

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