In vista della ripartenza della stagione NBA, sono ricominciati i workout dei Los Angeles Lakers allo UCLA Health Training Center di El Segundo. Al termine dell’allenamento del Giovedì, Anthony Davis – via conference call – ha risposto alle domande dei reporter.
Una pausa rigenerante
In primis, la superstar gialloviola ha raccontato come ha utilizzato il tanto tempo libero disponibile in seguito alla sospensione dello scorso Marzo.
È stato bello, il mio corpo ha avuto la possibilità di recuperare. Prendersi una pausa a metà stagione e lasciare che tutto guarisca e lo stato di forma torni ai livelli di inizio anno è stato piacevole.
Quest’anno, The Brow ha avuto dei problemi nella zona del coccige oltre a piccoli infortuni a caviglia, ginocchio e spalla. Complessivamente ha saltato solo otto delle 63 gare disputate dai californiani, mentre in diverse occasioni ha stretto i denti.
Per me è stato un vantaggio poter curare con calma alcuni acciacchi che avevo al momento della sospensione, ho recuperato e sono tornato allo stato di forma di inizio stagione.
Mi sento sano al 100%. In effetti, non mi sento solo sano, lo sono. Sono pronto a ripartire.
Se l’interruzione della stagione ha giovato al fisico di Davis, la sosta ha stoppato la corsa della squadra di coach Frank Vogel. I lacustri dopo l’All-Star Game avevano vinto 8 delle 10 gare disputate, battendo Clippers e Bucks.
Stavamo decisamente giocando bene. Tante partite in pochi giorni, cercando di conquistare il primo seed a Ovest… e perché no, anche quello assoluto.
Al fianco di LeBron James, il contributo del prodotto di Kentucky è stato fondamentale per la rinascita dei Lakers. AD stava viaggiando a 26.7 punti, 9.4 rimbalzi, 3.1 assist, 2.4 stoppate e 1.5 rubate a partita. Inoltre, l’impatto nella metà campo gialloviola lo ha candidato al premio di Defensive Player of the Year.

Le chance dei Lakers e la questione sociale
Il due volte Player of the Week in stagione, ritiene che la sosta non abbia compromesso le chance di conquistare l’anello dei californiani.
Credo che siano le stesse. Ovviamente ci mancherà un pezzo fondamentale (Bradley nda), ma tutti i ragazzi sono in salute e pronti a ricominciare. Dal mio punto di vista niente è cambiato.
In realtà, le nostre possibilità sono persino aumentate perché siamo tutti riposati. Dato che tutti hanno avuto una sorta di decompressione, vedremo chi davvero vorrà vincere e quale squadra non patirà infortuni.
Secondo Davis, la squadra soffrirà l’assenza di un elemento chiave come Avery Bradley, tuttavia il gruppo ha la forza necessaria per superare questa difficoltà. Così come la solidità mentale per affrontare una situazione inedita come quella della bolla di Orlando, in un particolare momento storico come quello che gli USA stanno vivendo.
Credo che insieme, siamo tutti più forti. Sia perché tutti parleremo di quanto sta accadendo dal punto di vista sociale, sia perché probabilmente l’NBA sarà l’unica Lega in TV. La cassa di risonanza sarà enorme.
Saremo tante persone, avremo tante idee per capire quale contributo dare affinché le cose cambino. Cosa possiamo fare come individui e cosa possiamo fare come collettività per fare la differenza.
Tante menti, tante idee e opinioni per provare a cambiare quello che sta succedendo.
Fin dall’approdo in California, Davis è rimasto colpito da quanti tifosi gialloviola sono presenti nelle gare lontano dallo STAPLES Center. Per cui, a Orlando, una cosa sicuramente gli mancherà: il supporto dei fan.
La Laker Nation ci supporta sempre, in casa e in trasferta. Sarà molto diverso non averla al nostro fianco in questo periodo, soprattutto dal punto di vista mentale.
Se stai giocando male, non ci saranno i tifosi a incoraggiarti. Come diciamo nella squadra, devi portare la tua energia.
Siamo motivati come squadra… L’obiettivo è vincere.

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