Game 68: Los Angeles Lakers vs Houston Rockets at ESPN Wide World of Sports Complex
Back-to-back per i Los Angeles Lakers 💜💛 (51-16), che affrontano gli Houston Rockets (42-25) a poco più di ventiquattr’ore dalla brutta sconfitta patita contro Oklahoma City.
Contro i razzi, i gialloviola – che hanno vinto in Texas a Gennaio e perso in California a Febbraio – sono chiamati ad una prova d’orgoglio, in considerazione di quanto la versione lacustre vista fin qui nella bolla sia lontana da quella pre sospensione. I razzi hanno vinto due delle tre gare disputate in Florida e sono in piena corsa per il terzo seed della Western Conference.
Tante assenze per entrambe le squadre. I Lakers recuperano Howard ma sono privi di LeBron James (inguine), Alex Caruso (collo) e JaVale McGee (scelta tecnica). I Rockets devono fare a meno di Russell Westbrook (problema muscolare) ed Eric Gordon (caviglia). Vogel promuove in Cook e Kuzma che completano il quintetto con KCP, Green e Davis. D’Antoni risponde con Harden, McLemore, House Jr., Tucker e Covington.
Game Recap
Nei primi minuti della gara i Lakers cercano di servire con continuità Anthony Davis. Il lungo cerca la ricezione profonda per provare a sfruttare il mismatch favorevole vicino al canestro. AD con sette punti risponde a McLemore e Harden, 13-13 con poco più di cinque minuti da giocare nel quarto.
A causa delle assenze, le rotazioni lacustri cominciano più avanti rispetto al solito (dentro Waiters, Morris e THT con AD e Kuz) nella speranza di minimizzare le perdite subite dalla spuntata second unit.
In difesa Kuzma prova ad opporsi in tutti i modi ad Harden e riesce a rifilare due belle stoppate al Barba. L’attacco californiano, invece, diventa stagnante e muove il punteggio solo grazie a The Brow, abile a convertire in canestri un paio di rimbalzi offensivi. Appena il prodotto di Kentucky lascia il campo gli angeleni si disuniscono e vengono puniti dalle triple di Jeff Green (11 con 3/3 dall’arco). Grazie al 7/13 dalla lunga distanza (contro lo 0/5 di L.A.), Houston chiude la frazione avanti 26-33.

Segnali di vita dal pianeta lacustre
I gialloviola continuano a prediligere il pitturato servendo Dwight Howard, ma gli esterni sono troppo poco produttivi per impensierire i texani che mantengono il controllo della gara grazie alle solite triple.
Il rientro di James Harden porta la prima spallata alla gara. In poco più di due minuti l’MVP 2017/18 segna 10 punti alternando assalti al ferro ai soliti step-back dalla lunga distanza. 35-49 a 6:46 dall’intervallo lungo e inevitabile timeout per coach Frank Vogel.
La sosta giova ai Lakers, che rientrano in campo più determinati. Danny Green e Davis aumentano l’intensità difensiva, mentre in attacco si predilige sfruttare l’assenza di un vero e proprio rim protector nei Rockets per finire vicino al ferro.
Danny drives, throws it in reverse. pic.twitter.com/0U5INQ0rh5
— Los Angeles Lakers (@Lakers) August 7, 2020
Il due volte Campione NBA e Kyle Kuzma segnano quattro canestri a testa. Il tentativo di rientro però, viene rallentato da Ben McLemore, che segna tre conclusioni dalla lunga distanza. 56-65 il punteggio all’intervallo lungo.
Houston in controllo
I Lakers provano a raddoppiare Harden con alterne fortune, poiché concedono comunque facili letture al top scorer della Lega (come il comodo passaggio per la tripla di Danuel House Jr.). L’attacco – dopo la prima tripla della gara griffata Kuz – invece è monopolizzato dalle iso di Quinn Cook, che non mettono in ritmo nè lui nè i compagni. Harden sfonda quota trenta punti con la tripla del 69-84 con 5:37 sul cronometro.
Nella seconda parte della frazione, l’attacco di coach Mike D’Antoni vive qualche passaggio a vuoto e Kuz e KCP provano a ridurre le distanze. Ma lo sforzo dei compagni viene vanificato dal pessimo effort di Davis, che perde tre palloni in pochi possessi, 79-94 all’ultimo mini-break.
Le terze linee lacustri (Dion, Smith, Morris, THT, Howard) provano l’ultimo disperato tentativo di riaprire la gara, difendendo con aggressività forzando un paio di perse ai Rockets. Markieff Morris segna da tre, Talen Horton-Tucker colpisce in transizione con un bel layup. 89-94 dopo quattro minuti nell’ultimo quarto.

Il rookie gialloviola intercetta un passaggio di Harden, ma i compagni sprecano per due volte l’opportunità di ridurre lo svantaggio ad un singolo possesso. Houston non perdona e risponde con un parziale di 11-0 che chiude la gara. Un libero di Howard fissa il punteggio finale, 97-113.
Stats & Box Score
Brutta prova per Davis, che nonostante l’assenza di James non si erge a leader della squadra. AD chiude con 17 punti (5/8 dal campo, 7/9 ai liberi), 12 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata e ben 7 perse. Kuzma invece si conferma il Laker più in palla nella bolla di Orlando, mettendoci voglia e intensità su entrambi i lati del campo. Per Kuz 21 punti (8/16 al tiro, 1/4 da tre, 4/7 ai liberi), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 persa, 2 recuperi e altrettante stoppate.
Viste le percentuali, KCP e Green si tengono alla larga dal perimetro preferendo attaccare il canestro. In difesa invece concedono troppo spazio ai tiratori avversai. Per Danny 10+3 con 2 recuperi e 5/7 dal campo. Pope chiude con 10 punti e 4/7 al tiro. Disastroso Cook (6+4+4 con 2 perse), impreciso (2/12) e impresentabile in difesa.
Penalizzato dalle tante infrazioni Howard (8+15 con 4 falli e 6 perse), mentre THT mostra sprazzi del suo talento (10 con 4/6 al tiro, 3 perse e 4 recuperi). Male al tiro anche Waiters (8 con 2/10) e Smith (0/3 da tre). Falloso Morris, poco più di un cameo per Dudley.
Il top scorer dei Rockets è James Harden (39+8+12 con 10 perse, 11/19 al tiro con 5 triple e 10/10 ai liberi). In doppia cifra anche McLemore (20 con 5/10 da tre), House Jr. (14 con 2/9 dall’arco), Jeff Green (15) e Rivers (11).
Highlights
Key Takeaways
Le impressioni sulla gara dello ESPN Wide World of Sports Complex by Luca Novo.
✔️ Plus
Kyle Kuzma si conferma la nota più positiva dei Lakers di Orlando. È quello che ci mette più voglia in entrambe le metà campo. Non sempre è efficace in difesa e non sempre la selezione di tiro è perfetta, ma sono da apprezzare alcune giocate in marcatura su Harden e la voglia di attaccare il canestro dei Rockets. Se c’erano dubbi su chi fosse il terzo miglior giocatore del roster, il nativo di Flint li sta facendo sparire.
Coach Frank Vogel, grazie al roster rimaneggiato, ci ha mostrato all’opera il rookie Talen Horton Tucker per quasi 20 minuti. Dimostra che non è ancora pronto per stare in NBA, ma l’atletismo e le braccia lunghe gli permettono di sporcare le linee di passaggio e attaccare il ferro. Questa partita, per quanto a bassa intensità, è di certo un passo significativo per la sua crescita.
In un modo o nell’altro a 7 minuti dalla fine la squadra si è ritrovata sotto di 5 punti con JR Smith che ha sbagliato la tripla per il -2. La dimostrazione di come, nonostante i ritmi bassi, le assenze e l’ennesima serata storta al tiro, la squadra ha la capacità di restare in partita.

❌ Minus
Anthony Davis è decisamente la più grande delusione della partita. I numeri non sono neppure male, ma in una serata in cui manca LeBron mostra i suoi limiti. Non è in grado di essere punto di riferimento in attacco, dove non riesce a creare nessun vantaggio per se e i compagni quando marcato da PJ Tucker. Spiccano le 7 palle perse, frutto sia di limiti nelle letture che di superficialità; se il primo aspetto è perdonabile, fanno rabbia le disattenzioni che hanno regalato possessi ai Rockets e la sensazione di neppure provare a caricarsi la squadra sulle spalle.
I problemi al tiro dall’arco per la squadra gialloviola continuano e raggiungono un livello che potremmo definire una via di mezzo tra il comico e lo storico, nella bolla di Orlando il dato dice 37-158 pari al 23.4%. Incomprensibile inoltre come Pope e Green, a livello teorico gli specialisti del roster, abbiano combinato per 0-1 dall’arco. Ci sta non forzare in un momento difficile, ma neppure tentare non è la soluzione per uscire dallo slump.
Senza Lebron James emergono i limiti della squadra a creare gioco. Nessuno è in grado di creare un vantaggio per i compagni. Oltre al già citato Davis spicca in negativo la prova di Cook, che ha decisamente fatto rimpiangere Rondo. Lo stesso Waiters, non affiancato da Caruso, mostra come è in grado di creare esclusivamente per un tempo limitato per se stesso, ma non di guidare un attacco NBA.
Post Game Quotes
JaVale fuori? È stata una mia decisione. Volevo provare una lineup small con Kuz al fianco di Davis. Questo rende difficile l’impiego di due centri di ruolo.
Non vuol dire che nel caso dovessimo giocare ai playoff contro i Rockets giocheremo in questo modo. Però avevo bisogno di riscontri sul campo.
Frank Vogel
Game MVP
Davvero volete votare l’MVP di questa gara?
Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 0:00 italiane – tra Sabato 8 e Domenica 9 Agosto per affrontare all’ESPN Wide World of Sports Complex gli Indiana Pacers.
Per saperne di più, ascolta il podcast:
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