Da leggere ascoltando After Hours (2020) di The Weeknd.

I playoff sono sicuramente il momento della stagione dove ogni partita ha un peso specifico elevatissimo e dove le aspettative e le difficoltà aumentano per ogni singolo giocatore.

È inutile nascondere che per i Los Angeles Lakers questo 2020 ha anche un’altra motivazione: onorare la memoria di Kobe Bryant è sicuramente uno stimolo aggiuntivo ma è anche un ulteriore elemento che può aggiungere pressione al gruppo.

Gara 4 si è giocata in concomitanza del Kobe Bryant Day, i californiani hanno vestito la Black Mamba City Edition ed in qualche modo quella divisa nera ha dato a LeBron James e soci qualcosa di più. Per la prima volta da molto tempo i lacustri sono entrati in campo per non lasciare spazio ai dubbi.

Partenza lanciata

In Gara 3 i Trail Blazers hanno sorpreso i Lakers con una partenza lanciata approfittando di una serata iniziata malissimo per i gialloviola, sia al tiro da tre che dalla linea del tiro libero.

La reazione angelena è stata veemente e la vittoria è poi comunque arrivata. Per la partenza stentata nel terzo episodio della serie e per i tanti altri momenti difficili in avvio visti durante la stagione, avevo dei dubbi su come i lacustri avrebbero affrontato l’inizio del quarto match.

E invece… 43 punti segnati, 25 subiti, AD ed LBJ che fanno le pentole (6/7 dal campo) con KCP che ci mette i coperchi. Insomma il primo quarto di G4 dei Lakers è stato strepitoso. Frank Vogel è rimasto concentrato sulla serie ed ha cercato di togliere a Portland tutte quelle situazioni di gioco in cui Damian Lillard e CJ McCollum fanno volume e la differenza.

La squadra gialloviola ha difeso, ancora una volta, in maniera eccellente il pick-and-roll e tirato con il 43% da tre, con la maggior parte delle conclusioni assistite. In G4 i Lakers sono stati una vera e propria macchina da guerra e Rip City non è sostanzialmente più riuscita ad impensierire LeBron e compagni finendo la prima frazione a -30 e regalando due quarti di garbage ai poveri sonnambuli europei.

Cosa (non) rischiano i Lakers

La prima cosa da osservare per Gara 5 in arrivo è che Portland è chiaramente ai limiti in termini di energie mentali e nervose, e se si aggiungono questi elementi alla chiara differenza tecnica, la chiusura della serie sembra vicina. Sembra.

Il primo obiettivo dei californiani deve essere allora quello di ripetere la partenza lanciata di G4 e continuare a difendere PnR ed handoff come fatto nelle ultime due partite.

Con questo tipo di attitudine i Lakers possono chiudere la serie, limitare i minuti degli starter e prendersi qualche giorno di riposo. L’assenza di Lillard rende la strada quasi spianata, ma occhio ad eventuali cali di concentrazione. Testa fissa sull’obiettivo e pedale schiacciato sull’acceleratore! Siamo ancora all’inizio del cammino…

Series Coverage

Game Recap:

Analisi Post Partita:

Lakers Speaker’s Corner: Ep. 036 – Slow Far, Slow Good

Ingegnere, partenopeo disperso tra le Alpi svizzere, world traveler. Ho cominciato con Clyde Drexler per finire ai Lakers. Everything in its right place, no?

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