Western Conference Semifinals, Game 2: Los Angeles Lakers (1) vs Houston Rockets (4) at AdventHealth Arena, ESPN Wide World of Sports Complex
Must-win game. Dopo la brutta prestazione di Gara 1, i Los Angeles Lakers 💜💛 sono chiamati all’immediata risposta per non compromettere irrimediabilmente la serie contro gli Houston Rockets.
Come nell’ottima Gara 4 contro Portland, i californiani indossano la canotta City Edition nera del 2018 dedicata alla memoria di Kobe Bryant, tragicamente scomparso con la figlia Gigi ed altre sette persone nel tragico incidente sulle colline di Calabasas.
Tutti disponibili per entrambi i coach, che confermano gli starting five della partita precedente: KCP, Green, LBJ, AD e McGee vs Westbrook, Harden, Gordon, Tucker e Covington.
Per saperne di più sulla serie:
- Series Preview: Lakers vs Rockets: due filosofie a confronto
Analisi post game:
Game Recap
I primi minuti della gara lacustre ricordano sinistramente quelli di Gara 1. L’attacco, statico e senza spaziature, produce subito tre palle perse (due evitabilissime di James) grazie alle quali i Rockets tentano nove conclusioni contro le quattro dei Lakers. Non va meglio in difesa, con gli angeleni incapaci di controllare i rimbalzi e in ritardo nei closeout. L.A. non affonda solo perché Houston tira col 20% e soprattutto perché Davis lotta e realizza tre canestri di puro talento. 8-6 con 6:34 da giocare nel quarto.
I primi cambi della gara sono gli stessi della sfida precedente: Jeff Green, House Jr., Kuzma e soprattutto il discusso Rondo. Col quintetto small i gialloviola sono più efficaci nelle rotazioni e nei raddoppi, mentre The Brow continua a segnare ed insieme a un paio di transizioni alimenta il primo allungo della gara: 17-11 a poco più di tre minuti dalla fine della frazione.
Coach Frank Vogel spariglia le carte e inserisce (oltre a Morris e Caruso) LeBron per Davis. Dopo le brutte prestazioni nel primo atto della serie, Kuz e Rondo provano a riscattarsi: Kyle lotta a rimbalzo e segna due canestri, Rajon cerca di coinvolgere maggiormente i compagni. Senza lunghi di ruolo i californiani allargano il campo e costruiscono triple wide open: Rajon Rondo arma quattro volte le braccia di Markieff Morris, che non commette errori.
Markieff Morris is a human heat wave 🔥🔥🔥🔥
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I Rockets non subiscono un clamoroso blowout grazie a Danuel House Jr., a segno tre volte dalla lunga distanza. Rondo (3 punti, 6 assist e 3 recuperi) chiude l’incredibile primo stint con la tripla sulla sirena, Lakers avanti 36-20.
Lakers in controllo
Quintetto che vince non si cambia, pertanto Vogel propone il secondo significativo aggiustamento nelle rotazioni non schierando Howard e inserendo Waiters per Rondo. I Lakers continuano ad essere aggressivi in difesa (per alcuni possessi sono schierati anche a zona) e riescono a spingere la transizione. LeBron segna in penetrazione e dalla lunetta prima di schiacciare l’alley-oop di Caruso. 42-21 ed inevitabile timeout per coach Mike D’Antoni.
Gli angeleni si raffreddano e sbagliano dalla lunga distanza con Waiters, Caruso e Rondo, mentre i Rockets riescono a servire due volte PJ Tucker negli angoli. Gordon segna il canestro del -13 obbligando il ritorno in campo di Davis prima e James poi. Houston prova ad accendersi dalla lunga distanza con le triple di Covington e Gordon, i gialloviola rispondono con due triple di Danny Green e un paio di canestri di Davis. Dopo un paio di errori di Westbrook, LeBron completa il gioco da tre punti per il 57-42 con 3:10 da giocare.
Nei minuti finali del tempo la partita si trasforma in un three-point shootout. Texani e californiani tentano dieci triple in due minuti e muovono il punteggio con KCP, LBJ e soprattutto Eric Gordon (tre canestri dalla lunga distanza). Il finger roll di Davis fissa il punteggio all’intervallo: 67-51.

Spaziature, esecuzione offensiva (16 dei 26 canestri realizzati sono assistiti), difesa più reattiva (esemplari i soli sette punti concessi dalle altrettante perse commesse, blitz sui pick-and-roll) e controllo del pitturato (+6 rimbalzi, +16 punti realizzati) tra le chiavi dell’ottimo primo tempo dei Lakers.
Houston, we have a problem
I Rockets non sono i Trail Blazers ed al rientro in campo riaprono immediatamente la partita con i canestri da oltre l’arco di Gordon (2) e Tucker costringendo Vogel al timeout dopo soli 93″. Sulle 44 conclusioni tentate dai ragazzi di D’Antoni, 31 sono dalla lunga distanza.
Il coach lacustre abbassa il quintetto inserendo Kuzma, ma l’intervento non ferma il rientro di Houston che grazie a cinque punti di James Harden riduce a due lunghezze lo svantaggio. Il 14-0 dei texani viene interrotto da Davis e Kyle Kuzma, che rispondono alle triple di The Beard e RoCo con una schiacciata e una tripla a testa. 77-74 con 6:49 sul cronometro.
Il ritrovato effort difensivo dei Rockets mette in difficoltà l’attacco lacustre e James (una tripla e due liberi sbagliati oltre a due perse). Una schiacciata di Kuzma non basta a fermare l’onda che travolge i californiani. Robert Covington completa un gioco da quattro punti, segna dalla lunga distanza e cancella un layup di Caruso. Rondo ha perso lo smalto del primo tempo e dopo il canestro di House Jr. i Lakers si ritrovano sotto 80-85 con 3:25 da giocare nel terzo quarto. 34-13 il parziale di Houston nella frazione (11/14 dal campo con 8 triple a segno).

Nonostante un LeBron stranamente passivo (contro Westbrook, ad esempio) i gialloviola restano a contatto grazie ad altri cinque punti di Davis. Dopo un paio di errori, Rondo costringe – dopo il challenge chiesto da Vogel – Russell Westbrook al quinto fallo. Broodie non si scompone e segna dalla lunga distanza, ma nella propria metà campo deve cedere il passo a LBJ che segna il layup che chiude la frazione, 90-92.
Reazione d’orgoglio
Un po’ a sorpresa, i Lakers reagiscono dopo il mini-break. L’attacco dei Rockets senza Harden è meno performante e nella propria metà campo devono nascondere Westbrook. LeBron James attacca il ferro due volte con successo e riporta in vantaggio i suoi. Dopo il timeout di D’Antoni, il quattro volte MVP cancella – nel vero senso della parola – un layup di RW e con l’ausilio di Alex Caruso alimenta la transizione. Dopo tre minuti cambio AD/LBJ, con il prodotto di Kentucky a segno col fadeaway (30 per lui), risponde Tucker con un putback e la solita tripla dall’angolo. 104-101 a 6:37 dalla sirena.
L’ATO plays dei gialloviola produce la tripla di Green che insieme a due caenstri di Anthony Davis e i liberi di James riporta L.A. sul +12. Il 9-0 viene fermato dalla tripla di Harden. I liberi di Covington e Westbrook tengono in vita Houston, 113-107 con 1:26″ sulla sirena.
Vogel scommette su Rondo che chiude la gara con Caruso, Green, AD e LBJ. Il veterano ripaga il coach e punisce lo spazio concessogli da Westbrook con un pullup dal mid-range. Harden segna ancora, LeBron chiude la gara con il suo tiro in allontamento a 32.7″ dalla fine. Una persa del Barba chiude la partita, 117-109 e serie in parità.
That #LakersWin feeling pic.twitter.com/pbKzktlbnJ
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Dopo averne subito 41 nel 3Q, immediato riscatto della difesa lacustre che ne concede solo 17 (6/18 dal campo con 2/12 da tre) nell’ultimo. Il tutto frutto di rotazioni impeccabili o quasi, lotta a rimbalzo e sulle palle vaganti.
Stats & Box Score
Gara difficile per LeBron, diversi errori non da lui, ma comunque autore di giocate importanti nell’ultimo quarto. James piazza un paio di hustle plays (le due stoppate) in difesa che sono il carburante della difesa lacustre. LBJ chiude con 28 punti (10/17 dal campo, 1/5 da tre, 7/10 dalla lunetta), 11 rimbalzi, 9 assist, 7 perse, 4 recuperi e 2 stoppate. Con il successo odierno il tre volte Campione NBA raggiunge Derek Fisher (161) per numero di vittorie nella post season.
Nonostante il Plus/Minus (-7) e il Net Rating (-9.7) non siano ai livelli di alcuni compagni, per lunghi tratti della gara Davis è stata la roccia a cui i Lakers si sono aggrappati. The Brow ha lottato ferocemente sotto le plance, soprattutto contro il suo presunto Boogeyman Tucker. Per AD 34 punti (15/24 al tiro con una triple e 3/6 ai liberi), 10 rimbalzi, 4 assist, 2 perse e 1 stoppata. Quando le due superstar combinano per sessanta o più punti, il record lacustre è un eloquente 16-1.

Luci della ribalta, tutte o quasi, per Rondo. Sempre criticato quanto necessario, inevitabile lodarlo dopo il sorprendente turnaround di Gara 2. Questa volta le rondate sono state superate dalle giocate intelligenti. Fosse sempre così… Rajon chiude con 10 punti (4/9 dal campo, 1/5 da tre), 3 rimbalzi, 9 assist, 1 persa, 5 recuperi oltre a clamorosi Plus/Minus (+28) e Net Rating (46.7).
Prova solida per Green (9+2+3 con 3/5 da tre), mentre KCP (5 con 2/5 al tiro) è stato meno efficace rispetto alle ultime uscite. Caruso non è produttivo come la gara precedente, ma comunque non fa mancare il solito apporto nella propria metà campo.
Prestazione tutta sostanza per Kuzma (13 con 6/7 al tiro, 6 rimbalzi di cui 4 offensivi) che riscatta l’opaca prova di Gara 1. Ancora meglio Morris (16+5 con 6/8 al tiro), che oltre alla sfuriata del primo quarto porta solidità e presenza a rimbalzo. Minutaggio ridotto causa infortuni per McGee (caviglia sinistra) e Waiters (inguine).
Il top scorer dei Rockets è il solito Harden (27+2+7 con 6/12 al tiro, 11/13 ai liberi e 5 perse). In doppia cifra anche Gordon (24 con 6/12 da tre), Tucker (18+11), Covington (17) e House Jr. (13+5). Falloso ed impreciso Westbrook: 10 punti con 4/15 al tiro, 13 rimbalzi, 4 assist, 7 perse, 2 recuperi e 5 falli.
Highlights
Key Takeaways
Le impressioni sulla gara della AdventHealth Arena by Luca Novo.
✔️ Plus
Rajon Rondo e la panchina gialloviola sono stati grandi protagonisti di Gara 2, in particolar modo durante il parziale che ha portato i Lakers avanti di 20 punti nel primo tempo, grazie soprattutto alle triple di Markieff Morris.
I punti in transizione sono stati una chiave per il successo. 20-6 a favore dei californiani, con i ragazzi di Vogel bravi ad alzare il ritmo non appena la situazione si presentasse favorevole, e soprattutto bravi in transizione difensiva, uno dei punti deboli durante la stagione.
Lo Star Power dei Lakers si conferma esagerato. I numeri di Davis e LeBron sono impressionanti a testimonianza della loro forza, e l’aspetto incoraggiante è che entrambi, e in particolar modo James, possono salire di livello col proseguire della serie

❌ Minus
Come spesso è capitato in stagione i Lakers sono rientrati dall’intervallo lungo senza la giusta concentrazione e aggressività. Questo, unito al gran momento al tiro dei Rockets, ha propiziato il – 18 complessivo del terzo periodo.
Javale McGee è stato il peggior Laker in campo, spicca in particolar modo l’Offensive Rating di 66.7. Se era prevedibile faticasse a inseguire i tiratori di Houston in difesa, si sperava potesse risultare utile in attacco a rimbalzo o come roller, ma così non è stato.
PJ Tucker è stato dominante con la sua aggressività, la solita difesa e il suo tiro dall’angolo. C’è bisogno di qualcuno tra i role player gialloviola che sia in grado di pareggiarne l’intensità e soprattutto trovare il modo per tenerlo lontano dai rimbalzi offensivi. I secondi possessi possono essere la chiave positiva per Houston e vanno ridotti al minimo.
Post Game Quotes
Nel terzo quarto le nostre rotazioni sono state orribili, non abbiamo mai contestato i loro tiratori.
Sono entrati in ritmo, per cui abbiamo provato a fermarli costringendoli a batterci in altre maniere.
Anthony Davis
Il rientro di Rondo è una cosa positiva per la nostra squadra. Il suo apporto va aldilà di quello che si legge nel box score.
LeBron James
Game MVP
Votate il vostro MVP della gara tra i Los Angeles Lakers e gli Houston Rockets!
— LakeShow Italia (@LakeShowIta) September 7, 2020
Pick your Game MVP! Let’s Vote!!!#LakeShow #OneMission #NBAPlayoffs
Next Game
Gara 3 tra i Los Angeles Lakers e Houston Rockets è in programma nella notte – alle 3:00 italiane – tra Martedì 8 e Mercoledì 9 Settembre alla AdventHealth Arena dello ESPN Wide World of Sports Complex di Orlando.
Per saperne di più, ascolta il podcast:
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