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Losing my religion

Da leggere ascoltando Losing My Religion (1991) dei R.E.M..

In Gara 5 delle NBA Finals, i Los Angeles Lakers hanno sprecato un game for the ages di LeBron James e il primo match point per conquistare il diciassettesimo titolo della franchigia. I Miami Heat, trascinati da un superlativo Jimmy Butler, sono intenzionato a combattere fino all’ultimo possesso.

* Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA e sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.

LeBron for the Ages

by Giuseppe Critelli

La sconfitta beffarda dei Lakers in gara 5 farà passare purtroppo in secondo piano una prestazione trascendentale di LeBron James. Come spesso è accaduto nella sua carriera, il Prescelto ha alzato ulteriormente il livello del proprio gioco in un closing game, facendo pentole e coperchi dal primo all’ultimo minuto. Del resto il record di James nelle partite che possono chiudere una serie parla da solo: 38-10 (79.2%) prima del match di venerdì notte, nessuno nella storia della NBA ha saputo fare meglio. Insomma, quando si tratta di dare il colpo di grazia ad un avversario barcollante LeBron non fa mai sconti.

Jumper on point

Se esiste un indicatore in grado di misurare la “temperatura” di LeBron dobbiamo guardare all’efficienza del suo jumper. Quando James ha fiducia nel suo tiro dalla lunga e dalla media distanza è praticamente certo che assisteremo ad una prestazione da all-time great. E così è stato anche in gara 5.

Non è una novità, ma ormai LeBron è capace di segnare anche da distanze siderali.

Gli Heat hanno scelto di passare sotto i blocchi quando James ha giocato il pick and roll con il chiaro intento di proteggere l’area e concedere un pull-up da tre all’ex giocatore dei Cavs. Una strategia ragionevole contro il primo LeBron, quello dei primi anni a Cleveland per intenderci, ma non contro la sua versione evoluta. James ha iniziato a prendere fiducia nel suo tiro nel primo tempo, quando ha fatto piovere triple sugli scarichi dei compagni. Ha poi completato l’opera negli ultimi due quarti punendo costantemente dall’arco la difesa passiva degli Heat.

Alla fine del match il numero 23 dei gialloviola chiuderà con 7 jump shot segnati su 10 tentativi. Numeri da tiratore elite che dimostrano, per l’ennesima volta, la completezza e l’unicità del gioco di James.

Un nuovo asso nella manica

Le soluzioni offensive che personalmente mi sono piaciute di più in gara 5 sono state quelle che hanno visto LeBron agire come bloccante. In diverse azioni James ha giocato il pick and roll con Rondo o Caruso e i risultati sono stati eccellenti.

Quando James riceve in movimento è ancora l’attaccante più devastante della lega.

L’obiettivo dei Lakers è togliere certezze alla difesa degli Heat e fornire a LeBron nuovi modi per attaccare il ferro senza avere necessariamente responsabilità di creazione primaria. In queste situazioni Jimmy Butler è stato stranamente passivo e James è riuscito a segnare a più riprese grazie alla grande qualità dei suoi blocchi. Sarà interessante notare se Vogel deciderà di insistere con questa soluzione in gara 6 dal momento che i risultati sono stati positivi.

One shot away

La partita strepitosa di James si è poi conclusa con un ultimo periodo altrettanto incisivo, nel corso del quale abbiamo assistito ad un autentico duello rusticano con Jimmy Butler. Se l’ex giocatore dei Bulls si è distinto con i suoi 8 punti, di cui 4 arrivati dalla lunetta nell’ultimo minuto di gioco, LeBron è andato oltre mettendo a referto 12 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata con un 4/7 dal campo e 3/3 ai liberi nell’ultimo quarto.

Un quarto periodo da antologia rovinato dall’imprecisione dei propri compagni.

Nella prima parte di gara il numero 23 gialloviola aveva punito la difesa di Miami con una serie di jumper chirurgici, mentre negli ultimi minuti ha iniziato ad entrare in area spostando letteralmente a spallate Crowder, Butler e tutti gli altri difensori in maglia Heat.

Un James, insomma, in formato mostro che ha costretto Spoelstra a chiamare sistematicamente il raddoppio per togliergli la palla dalle mani. Una strategia difensiva che ha funzionato alla perfezione come dimostrano i tiri aperti sbagliati da KCP e l’infausta tripla mancata da Green che avrebbe potuto consegnare ai Lakers il loro diciassettesimo titolo NBA.

Can’t Stop

by Luca Novo

Jimmy Butler ha marchiato gara 5 con un’altra prova fantastica e nel finale è stato un rebus irrisolvibile per la difesa dei ragazzi di Vogel.

Difesa dominante

I Lakers hanno iniziato il quarto periodo di Gara 5 in svantaggio di 6 e con 88 punti subiti al passivo. Sul primo possesso la difesa lacustre non incide e Duncan Robinson segna l’ennesima tripla della serata. Da quel momento però la difesa gialloviola cambia passo, e con l’ingresso di Anthony Davis soffoca l’attacco degli Heat. Nei primi 7:45 del quarto Miami segna solo 8 punti con 2/12 dal campo e un Offensive Rating di 50.

AD difende alla grande su Butler. Prima lo contiene 1vs1 forzandolo a un jumper complesso, poi passa forte sul blocco di Nunn e contesta il tiro da 3 punti

Turning point

La partita passerà alla storia per l’errore di Danny Green sul potenziale canestro del sorpasso a 7 secondi dal termine. Il momento decisivo della gara coincide però con un altro errore di Green. Sul 99-96 LA ha per la seconda volta palla in mano per allungare il vantaggio a due possessi.
LeBron James chiama il #14 per forzare il cambio su Robinson, Miami opta per il raddoppio sul Re e lascia la tripla frontale aperta per Danny: il tiro è corto sul primo ferro, KCP tenta invano il tap in mentre Davis si scontra con Crowder nel tentativo di conquistare il rimbalzo. AD soffre la botta e sul capovolgimento di fronte Adebayo trova 2 punti facili nel 4vs3..

Dal possibile +6 Lakers al +1 con Davis acciaccato.

Jimmy Time

Con Davis claudicante la difesa gialloviola non è più stata la stessa. Gli Heat sono andati a segno in 7 degli 8 possessi finali: 15 punti con 4/5 dal campo e 6/6 dalla lunetta, corrispondenti a un disastroso Defensive Rating di 187.5 per i californiani. Jimmy Butler ha fatto la parte del leone, segnando gli ultimi 8 punti degli Heat prima dei liberi a tempo scaduto di Herro.

Anthony Davis ha subito la botta presa e non è più riuscito a muoversi con la consueta agilità e incidere come in Gara 4. Nel primo possesso Butler brucia Davis dal mid range, mentre in quelli successivi AD non ha l’energia per passare sui blocchi e concede in modo troppo semplice lo switch su Morris, che viene battuto facilmente dal #22 degli Heat.

Nell’ultima azione Butler è preso da LeBron, AD riesce ad arrivare in aiuto, ma a causa della limitata mobilità è in lieve ritardo: non è perfettamente verticale e Jimmy trova i liberi decisivi.

Le speranze di titolo dei Lakers passano dalle condizioni fisiche di The Brow. Per fermare questo Butler e un attacco efficace come quello di Spoelstra è necessario un Anthony Davis al top.

Series Coverage

La Preview delle NBA Finals:

Game Recap:

Analisi Post Gara:

Ascolta la preview delle NBA Finals tra Los Angeles Lakers e Miami Heat in compagnia di un gradito ospite: David Breschi aka Ciombe de l’UltimoUomo, #BasketballMinds e Ball Dont’ Lie.

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