Nella giornata di Martedì, Wesley Matthews ha rilasciato le sue prime dichiarazioni come nuovo giocatore dei Los Angeles Lakers. Il suo legame con la franchigia Campione NBA ha radici profonde, poiché suo padre Wesley Matthews Sr ha vinto due titoli ai tempi dello Showtime.
Il contributo alla causa gialloviola
La firma con i Lakers lo allontana da casa – il giocatore è cresciuto in Wisconsin ed ha frequentato la Marquette University – ma gli permette di giocare nella squadra di cui è tifoso sin dalla tenera età.
Essere desiderati dai migliori è bello.
Sono molto eccitato di far parte di questa squadra, dove posso mostrare il mio gioco. Sono galvanizzato dall’idea di poter alzare il diciottesimo banner.
L’ex giocatore dei Milwaukee Bucks ha voluto anche focalizzare l’attenzione sul suo ruolo all’interno della squadra.
Sono conosciuto per la mia difesa e per il tiro da tre punti, ma sono qui per giocare a basket.
Vedendo i Lakers e affrontandoli, ti rendi conto che c’è un continuo movimento della palla e di uomini.
In particolare ritengo il movimento “off the ball” una delle parti del mio gioco in cui eccello e che viene spesso sottovalutata.

Sul particolare approccio difensivo che coach Frank Vogel ha costruito nella scorsa stagione, Matthews si è così espresso.
Oggigiorno nella NBA si tende a limitare il tiro da tre avversario, proteggere il ferro ed evitare che la squadra avversaria tiri molti liberi.
Quello che più si evidenzia nell’approccio dei Lakers sono i continui aggiustamenti. Si parte da una base che viene modellata rispetto al tipo di avversario da affrontare.
Le domande poi si sono focalizzate sul lato difensivo del campo, dove Wes eccelle: nella scorsa stagione ha chiuso con un Defensive Rating di 98.3 (secondo assoluto nella Lega).
Mi piace pensare di conoscere un paio di cose nel lato difensivo del campo. So leggere le situazioni, sono in grado di fare aggiustamenti.
Sono una mente difensiva, che si aggiunge alle altre già presenti nei Lakers. Possiamo discutere degli errori durante la partita, così da metterci nella miglior posizione per vincere.
L’infortunio ed il rapporto con Kobe
Visibilmente emozionato, Matthews ha raccontato anche un aneddoto legato all’infortunio – rottura del tendine d’Achille sinistro – occorso nel 2015.
Non aveva il mio numero e non avevamo avuto contatti prima di allora.
Dopo l’infortunio ricevetti una chiamata da Kobe Bryant, che voleva condividere la sua esperienza sull’infortunio.
Kobe Bryant si ruppe il tendine d’Achille nell’Aprile del 2013.
Le sue parole mi hanno motivato, perché è stato onesto. Non volevo che mi fosse indorata la pillola.
Mi ha detto ciò che avevo bisogno di sentire. Mi disse che sarebbe stata dura e mi parlò degli ostacoli che avrei affrontato.

E le parole del Black Mamba hanno influenzato positivamente Wes.
Seguendo l’esempio di Kobe, ho fatto lo stesso con Rodney Hood, DeMarcus Cousins e Kevin Durant.
Sulle orme del padre e ispirato dalla compianto Bryant, Matthews è pronto a contribuire alla causa gialloviola.
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Universitario e calciatore cresciuto nelle nebbie ferraresi. Appassionato di qualsiasi sport che non necessiti un motore. Tifoso Lakers da quando a sette anni mi regalarono la canotta di Kobe.