Cercheremo di ripeterci e vincere il titolo anche quest’anno.

Sono molto contento e onorato di far parte della più grande organizzazione della lega e non vedo l’ora di iniziare.

Queste sono le prime parole ufficiali di Dennis Schröder come nuovo giocatore dei Los Angeles Lakers.

Il secondo classificato (dietro a Montrezl Harrell) nel NBA Sixt Man of the Year Award della scorsa stagione – chiusa con 18.9 punti e 4 assist di media – ha risposto ad alcune domande dei giornalisti direttamente dalla facility dei Lakers e in tenuta d’allenamento gialloviola.

Timido? Non io.

Il prosieguo dell’intervista del giocatore originario di Braunschweig ha messo in evidenza una sua caratteristica peculiare: Dennis non è timido.

Sono partito dalla panchina per due anni mentre ero ad OKC, voglio andare oltre questa fase della mia carriera e penso che potrei essere di aiuto a Davis e James come point-guard titolare.

Non ho ancora discusso direttamente con coach Vogel di questo mio desiderio, ma sono sicuro che i miei agenti ne hanno parlato con la dirigenza prima che imbastissero la trade.

OFFICIAL: Welcome to Los Angeles, Dennis Schröder
Dennis Schröder non è timido.

La convivenza con LeBron

Queste parole potrebbero sorprendere, visto che la novità del training camp della scorsa stagione è stata la scelta di affiancare a LeBrom James nello starting five due giocatori come Avery Bradley e Danny Green, lasciando così il ruolo di PG nelle mani del nativo di Akron.

A seguito di queste nuove responsabilità, il quattro volte MVP ha fatto registrare il massimo in carriera per assist (10.2 per partita), riducendo sia i punti (da 27.4 a 25.3) che i tentativi dal campo (da 19.9 a 19.4).

Soffermandosi su questo punto, l’ex Thunder ha affermato:

Posso alleggerire il peso a LeBron.

Posso portare il pallone, chiamare schemi e metterlo nella condizione di segnare.

In questo modo posso permettergli di giocare più off-the-ball e ritengo che questa sia la ragione per cui mi abbiano portato qui.

Schröder ha poi ricordato anche un aneddoto, quando in maglia Atlanta Hawks ha affrontato James nelle Eastern Conference Finals del 2015.

LeBron è un giocatore completamente diverso nei Playoff. Avevo 20 anni all’epoca e rimasi impressionato sia dal suo gioco che dalla sua stazza.

Ora giochiamo nello stesso team e cercheremo di ripeterci e vincere anche quest’anno. Dobbiamo lavorare ogni giorno per migliorare e raggiungere i nostri obiettivi.

Il rapporto con Chris Paul

Il tedesco si è poi soffermato sulle sue precedenti squadre, in particolare sull’ultimo anno passato ad OKC a fianco a Chris Paul.

Ritengo che averlo avuto Paul come compagno sia stato importante sia fuori che dentro il campo.

Mi ha insegnato molto: il modo in cui parla ai compagni, la leadership, il suo apporto giornaliero alla squadra e come si prende cura del suo corpo.

La stagione che attende i Los Angeles Lakers sarà più difficile della precedente, con il dovere di difendere il titolo appena conquistato e la pandemia che potrebbe alterare il normale svolgimento delle partite.

L’obiettivo della squadra sarà ripetersi e vincere il diciottesimo titolo e Dennis Schröder sarà uno degli uomini fondamentali in questa missione.

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Universitario e calciatore cresciuto nelle nebbie ferraresi. Appassionato di qualsiasi sport che non necessiti un motore. Tifoso Lakers da quando a sette anni mi regalarono la canotta di Kobe.

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