Quando sono arrivato, volevo essere parte del cambiamento.
I Lakers pretendono rispetto. Sono sono stati derisi negli ultimi cinque-sette anni, probabilmente a ragione.
Non è stato un bello spettacolo a cui assistere.
Nella seconda parte del podcast Road Trippin’ uscita Lunedì, LeBron James si è lasciato andare ad alcune riflessioni, parlando anche di argomenti extra-campo, come le riprese di Space Jam 2.
L’encomio al front office dei Lakers
Molto interessanti sono state le parole di elogio per le persone chiave del front office gialloviola.
Jeanie è la prima proprietaria donna a vincere un titolo.
Quando ha preso il controllo tutti parlavano dei contrasti con i fratelli.
Lei però voleva riprendersi la franchigia e sapeva cosa serviva per vincere, essendo cresciuta nell’ombra del padre, il Dottor Jerry Buss, ed è riuscita a vincere.
Ora datele il rispetto che merita.
Il Re ha poi elogiato anche l’operato del General Manager Rob Pelinka:
Rob è stato deriso negli ultimi anni, soprattutto per il rapporto con Magic.
Tutti pensavano che fosse stato nominato GM solo per il suo passato con Kobe.
Pensatela come volete, ha costruito una squadra che ha vinto il titolo.
Infine, non potevano mancare i complimenti a coach Frank Vogel.
Tutti credevano che fosse una seconda scelta.
Abbiamo visto tutti come è andata però, ci ha messo nella condizione di vincere facendo gli aggiustamenti corretti.
Ha capito quando utilizzare Dwight, quando necessitava che Kieff e Davis dominassero il pitturato, quando utilizzare Caruso durante le finali.
Ha preso le decisioni corrette, ha vinto il titolo.

L’intervista di Kyrie Irving
Richard Jefferson ha poi trattato un argomento controverso, ovvero le parole che Kyrie Irving ha pronunciato nel corso di una puntata del podcast di Kevin Durant. L’ex Duke ha affermato che nella prossima stagione, per la prima volta, sarà compagno di un giocatore che può segnare i tiri decisivi, i game-winning shot.
Kyrie è uno dei giocatori più talentuosi con cui abbia giocato, tanto che gli dissi mentre eravamo compagni che se non fosse divenuto MVP un giorno, avrebbe reso al di sotto delle sue capacità.
La sua presenza a Cleveland è stata uno dei motivi per cui sono tornato. Durante le finali e quella Gara 7, dissi a Lue di affidare il tiro a lui.
Il nativo di Akron non ha nascosto la delusione per le parole proferite dall’ex compagno ai Cavaliers.
Quando l’ho fatto, sono rimasto deluso.
Ho giocato con Kyrie per tre stagioni e per tutto il tempo che sono rimasto lì, volevo che diventasse MVP, mi interessava solo del suo successo.
Le cose non sono andate come speravo ma abbiamo vinto comunque un titolo.
Un ultimo sguardo agli scorsi Playoff
Chiudendo il discorso iniziato nella prima parte del podcast e tornando per un’ultima volta sugli scorsi playoff, LeBron ha parlato della Gara 7 tra Clippers e Nuggets.
Nonostante quello accaduto nelle gare 5 e 6, noi ci stavamo preparando per affrontare i Clippers.
Non riesco a capire come non abbiano colto l’occasione che era davanti a loro, viste tutte la parole spese da loro durante la stagione (esclusi George e Leonard).
Erano sul 3-1, tutti si aspettavano la loro vittoria. Onestamente anche io pensavo che i Clippers avrebbero vinto la serie.
Una squadra per cui non tifare
Per concludere l’intervista ha voluto rispondere ad una domanda che spesso gli viene posta su Twitter, ovvero per che squadra tifa
Quando sei in una squadra è importante rispettare la città ed i tifosi.
Quando era a Miami tifavo per i Marlins ed i Dolphins, non erano le mie squadre preferite, ma volevo che riuscissero al meglio che potevano.
La stessa mentre ero a Cleveland, quindi mentre sono qui a Lakers tiferò per tutte le squadre di LA, tranne i Clippers.
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Universitario e calciatore cresciuto nelle nebbie ferraresi. Appassionato di qualsiasi sport che non necessiti un motore. Tifoso Lakers da quando a sette anni mi regalarono la canotta di Kobe.