Game 9: Los Angeles Lakers vs San Antonio Spurs at STAPLES Center

Terminato col doppio successo in Texas e Tennessee il primo road trip stagionale, i Los Angeles Lakers 💜💛 (6-2) affrontano per la terza e ultima volta i San Antonio Spurs (3-4). Nel primo confronto allo AT&T Center, i Campioni in carica hanno mantenuto il controllo della gara dall’inizio alla fine. Nel secondo confronto, invece, hanno piazzato l’allungo decisivo negli ultimi tre minuti di gioco.

I Lakers sono ancora privi di Kentavious Caldwell-Pope (distorsione alla caviglia), ma recuperano Caruso. Gli Spurs, reduci dal bel successo in casa dei Clippers, non dispongono di Derrick White ma ritrovano Aldridge. I gialloviola con indosso la Classic Edition ispirata ad Elgin Baylor, schierano Schröder, Kuzma, LBJ, Davis e Gasol. Gli speroni replicano con Murray, Walker, Johnson, DeRozan e LMA.

Game Recap

L’inizio della gara è caratterizzato dagli errori, le due squadre sbagliano le prime otto conclusioni della partita. L’effort dei Lakers è al minimo sindacale, mentre gli Spurs si sbloccano con un jumper di DeRozan e una tripla di Murray. Coach Frank Vogel prova a scuotere i suoi con un timeout ma non sortisce effetti. Gli angeleni perdono tre palloni e concedono troppo spazio ad Aldridge, a segno dalla media e dalla lunga distanza. I primi segnali di vita dal pianeta gialloviola arrivano da Davis, che dopo un layup schiaccia piroettando intorno a LaMarcus, mentre James prova ad accelerare. 8-15 il punteggio a metà quarto.

I lacustri continuano a pasticciare in attacco e muovono il punteggio solo grazie a due seconde chance convertite da Gasol e Kuzma. I texani ringraziano e allungano con Murray e le triple dei Mid-Ranger Masters LaMarcus Aldridge e DeRozan. Le rotazioni iniziano con gli ingressi di Caruso (welcome back!), Matthews, Harrell e Mills. Ma il flusso della gara non cambia: i californiani segnano con il solo Davis, gli speroni volano sul +14 coi soliti LMA & DDR (gioco da quattro punti).

Improvvisamente i gialloviola si accendono dalla lunga distanza e con quattro triple di James e Alex Caruso (welcome back!) chiudono il quarto sotto 26-34.

THT tiene a galla i Campioni

I Lakers ripartono con LeBron insieme a Caruso, Matthews, Morris e Harrell. I cinque faticano in difesa e continuano a concedere troppe conclusioni wide open agli Spurs, a segno da oltre l’arco due volte con Devin Vassell. Tuttavia, con l’attacco saldamente nelle mani di James, gli angeleni riducono le distanze. Il quattro volte MVP prima assiste la tripla di Matthews, poi attacca con successo il pitturato (trovando anche un and-one), infine pesca Trez sotto canestro. James lascia il testimone a Davis sul 35-44 a 7:41 dall’intervallo lungo.

Nella propria metà campo L.A. non trova risposte ai drive and kick degli esterni avversari, grazie ai quali i ragazzi di coach Gregg Popovich continuano a costruire buoni tiri: Gay segna da oltre l’arco (9/13 per SA), Murray penetra indisturbato. I padroni di casa soffrono anche nel contenimento della transizione e concedono a Lonnie Walker IV il canestro del +13.

Con Davis servito poco o male e Schröder incapace di costruire per se o i compagni, i gialloviola restano in partita grazie a Talen Horton-Tucker. Dopo aver alzato un alley-oop per il fantasma di Harrell, THT attacca senza sosta il pitturato, segnando quattro volte e completando anche un gioco da tre punti. San Antonio non si scompone e continua ad eseguire, Patty Mills assiste un paio di jumper di Aldridge e segna da tre. LeBron risponde servendo due volte Kyle Kuzma. 56-65 il punteggio a metà gara.

LeBron guida la rimonta

Al rientro in campo James prova da subito ad alzare il ritmo, attaccando il ferro e spingendo la transizione. LeBron assiste Davis (zero tiri dal campo nel secondo quarto per AD) e segna quattro liberi. In difesa però i Lakers non riescono a risolvere l’enigma Aldridge, che schiaccia e completa un gioco da tre punti costringendo al quarto fallo Gasol. Vogel abbassa il quintetto inserendo Caruso, ma la musica non cambia: LaMarcus sfrutta il mismatch contro Kuzma e colpisce dalla media. LeBron segna da tre e in penetrazione, ma è troppo solo. Dopo cinque minuti di gioco, Spurs avanti 69-80.

I gialloviola provano ad innestare le marce alte: Schröder arriva al ferro, LeBron James colpisce dalla lunga distanza, premia il pop sul perimetro dopo il pick di Davis e segna ancora in penetrazione. Svantaggio dimezzato in meno di due minuti, con Pop che ricorre subito al timeout per fermare il parziale angeleno. Detto fatto: LMA segna la terza tripla della sua gara, 79-87 con 4:46 sul cronometro.

L’intensità dei californiani è salita di livello e l’efficacia difensiva ne risente positivamente: San Antonio fatica a trovare la via del canestro e i Lakers possono finalmente distendersi in transizione. James lancia Caruso e Davis, THT penetra e scarica per la schiacciata di AD.

I campioni chiudono il quarto senza le due superstar e pareggiano grazie a due canestri del redivivo Montrezl Harrell. Negli ultimi minuti Horton-Tucker spreca un paio di possessi, DeMar DeRozan può segnare il canestro che fissa il punteggio all’ultimo mini-break: 89-91.

La fiera degli orrori

La spinta lacustre sembra essersi esaurita. Troppi errori in attacco, con il punteggio mosso solo da sporadiche iniziative personali, mentre la difesa torna ai livelli della prima parte di gara. Jakob Poeltl fa la voce grossa sotto canestro, Rudy Gay segna due volte dalla lunga distanza punendo le lente rotazioni degli angeleni. 95-105 con 8:20 da giocare.

Dopo la tripla di Dejounte Murray, i Lakers riescono a fermare per qualche possesso l’attacco degli Spurs, ma non capitalizzano. James, THT e Kuzma sbagliano tutto o quasi e il punteggio viene mosso solo da due seconde chance convertite da Kuz e Anthony Davis. 100-112 a 4:10 dalla sirena.

Gli Spurs commettono qualche errore nel finale, ma i californiani sprecano possessi su possessi e segnano solo due canestri con Kuz e AD. La resa arriva dopo una persa in transizione di James e un errore da tre di Davis. Nel garbage time finale, c’è gloria per Quinn Cook che fissa il punteggio finale: 109-118.

📊 Stats & Box Score

Partita in chiaroscuro per James, che dopo aver trascinato la squadra si spegne con i compagni nel finale. Per LeBron 27 punti (8/15 al tiro con 4/7 da tre, 7/11 ai liberi), 6 rimbalzi, 12 assist e 4 perse. Si vede pochissimo Davis, che rimpingua il bottino vicino al ferro mentre in difesa è non pervenuto o quasi. AD chiude con 23 punti (11/17 dal campo, 1/3 dall’arco, 0/2 dalla lunetta), 10 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero e 3 stoppate.

Imprecisi e confusionari Schröder e Kuzma. Dennis (6+4+2 con 3/11) non riesce a produrre, mentre Kyle (13+10 con 6/16) spara a salve dall’arco ma almeno lotta a rimbalzo. Gasol (4+1 con 3 perse e 4 falli) tolto dalla partita da LMA. A testimonianza del pessimo effort dei Lakers, il Plus/Minus dei titolari, che va dal -10 di LBJ al -18 del tedesco.

Horton-Tucker (10+4+3 con 4/9 al tiro, 0/3 dall’arco e 2 perse), tra una lettura avventata e l’altra, è l’unico dalla panca a produrre qualcosa con la palla in mano. Invisibile nella prima parte di gara, Harrell (10+6 con 5/7) si vede solo a cavallo dei due quarti finali. Discreto rientro per Caruso (8+3 con 3/3 dal campo), comprensibilmente arrugginito. Polveri bagnate per Matthews (1/5 da tre), inconsistente Morris. Garbage per Cook (5 punti), McKinnie e Dudley.

Il top scorer degli Spurs LaMarcus Aldridge (28+5+3 con 11/18 dal campo, 3/7 da tre, 3/3 ai liberi), in versione vintage. In doppia cifra anche DeRozan (19+4+8 con 5/13), Murray (18+8+2 con 7/14) e Walker (14+6). Dalla panca bene Gay (15+6 con tre triple) e Mills (10 punti e 7 assist). Impreciso Johnson (5 con 2/10 dal campo).

Box Score at NBA.com

📺 Highlights

🏀 Key Takeaways

Le impressioni sulla gara dello STAPLES Center by Giuseppe Critelli.

Plus

Il ritorno di Caruso. Nelle partite contro Memphis è mancata l’energia e l’impatto emotivo di AC. Il suo rientro rappresenta una delle poche note positive della serata. Perfetto dal campo (3/3 con due triple), si sbatte come sempre nella metà campo difensiva dando l’opportunità ai Lakers di abbassare il quintetto e di ruotare così in maniera più efficace sui tiratori degli Spurs, che fino a metà terzo quarto stavano devastando i gialloviola.

La freschezza di THT. In un match (tanto per cambiare) sonnolento nei primi minuti di gioco, Talen Horton-Tucker ha portato aggressività e punti all’attacco dei Lakers. Vogel lo ripaga facendogli giocare molti minuti, anche nel quarto periodo. La sua capacità di attaccare il ferro sul passaggio consegnato del lungo rappresenta un’arma che i Lakers possono e devono sfruttare di più per avere instant offense.

66 punti nel pitturato. Se i Lakers sono rimasti in partita fino all’ultimo lo devono al dominio sotto canestro e ai 14 second chance points. Il roster gialloviola presenta caratteristiche diverse rispetto alla passata stagione ma la squadra di Vogel non deve perdere la propria identità costruita sul controllo del ferro in entrambe le metà campo.

❌ Minus

Tragic Schröder. Brutta partita del tedesco che entra in campo svogliato e spento. Ad un certo punto Vogel è costretto a conferire con lui per chiedergli quale fosse il suo problema. Le tante palle perse banali e le innumerevoli scelte sbagliate si aggiungono ad una serata no al tiro. I Lakers hanno bisogno del miglior Schröder per mettere sul parquet tutto il loro grande potenziale offensivo.

Gli starter, nessuno escluso. La prova letargica dei gialloviola è testimoniata dal Plus/Minus horror dello starting five. Nessuno dei cinque riesce ad incidere. Detto delle difficoltà di Schröder, Gasol non è mai stato in partita per problemi di falli, Kuzma ha sparacchiato dall’inizio alla fine e LeBron e Davis (seppur a tratti brillanti) hanno commesso troppe ingenuità per i loro standard.

L’inquietante difesa perimetrale. L’inizio di stagione difensivo dei Lakers non è stato sicuramente esaltante, soprattutto se consideriamo il calendario tutto sommato agevole. Male nella difesa Point of Attack e ancora peggio nelle rotazioni dopo l’aiuto. Risultato? Una quantità enorme di triple aperte lasciate agli Spurs che nei primi due quarti e mezzo hanno tirato con oltre il 50% da dietro l’arco. Vogel dovrà rivedere alcuni meccanismi.

🗨️ Post Game Quotes

Io adoro coach Pop. Non solo come allenatore, ma soprattutto perché è un grande uomo.

LeBron James

San Antonio ha giocato una gran partita, punendo tutti i nostri errori. Nel primo tempo poi, abbiamo aiutato le loro percentuali al tiro con la nostra pessima difesa. Abbiamo ruotato male e concesso troppe conclusioni wide-open sul perimetro.

Frank Vogel

Non abbiamo praticamente difeso. La nostra difesa è stata una mer*a stasera.

Abbiamo sbagliato coperture e rotazioni.

Non abbiamo fatto quello che avremmo dovuto quindi non siamo neanche in grado di valutare l’efficacia dei nostri schemi difensivi contro uno stretch five.

Dobbiamo migliorare nella nostra metà campo, se vogliamo difendere il nostro titolo.

Ero deluso dalla nostra difesa e dai miei errori dalla lunetta, per questo a fine terzo quarto ho presi a calci il carrello delle bibite.

Anthony Davis

🏆 Game MVP

📅 Next Game

Back-to-back per i Los Angeles Lakers, che tornano in campo questa notte – alle 4:00 italiane – per affrontare i Chicago Bulls allo STAPLES Center.


Leggi la preview sulla stagione dei Lakers:

Ascolta il Podcast:

NBA & Lakers on the couch, minors & post on the court. 1987, Showtime!

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