Game 13: Los Angeles Lakers vs Oklahoma City Thunder at Chesapeake Energy Arena

Dopo il doppio successo in Texas contro i Rockets, i Los Angeles Lakers 💜💛 (9-3) volano nel Sooner State per affrontare gli Oklahoma City Thunder (5-5). I Campioni sono imbattuti on the road, mentre i padroni di casa non hanno ancora vinto tra le mura amiche.

I Lakers sono ancora privi di Wesley Matthews (tendine d’Achille destro) e Jared Dudley (polpaccio destro), mentre i Thunder tengono a riposo i veterani Trevor Ariza e Al Horford. I gialloviola schierano l’abituale starting five composto da Schröder, KCP, LBJ, Davis e Gasol; OKC replica con Hill, SGA, Dort, Bazley e Roby.

Game Recap

Così come nelle ultime uscite, i Lakers partono forte. A dominare la gara è Anthony Davis, che sfrutta il vantaggio fisico e il suo immenso talento per segnare in tanti modi con una facilità disarmante. The Brow tenta sei tiri sbagliandone solo uno e cattura tre rimbalzi in attacco. Trascinati da AD, i californiani volano sul +12 dopo appena cinque minuti di gioco.

Entrambe le squadre hanno le polveri bagnate dalla lunga distanza (11 triple tentate con un canestro a testa), ma se gli angeleni possono contare sulle giocate di James e Davis, i Thunder faticano tantissimo a produrre non riuscendo a coinvolgere SGA. Con 5:29 sul cronometro, L.A. conduce 18-9.

L’intensità difensiva dei lacustri non è quella delle ultime uscite, ma basta per mantenere il controllo della gara. Dopo l’uscita di LeBron e i primi errori di AD, sono Kuzma e Harrell a produrre in attacco. OKC smette di sparacchiare dall’arco e prova ad infilare la distratta difesa degli ospiti con Gilgeous-Alexander e Diallo. Senza forzare particolarmente, la squadra di coach Frank Vogel chiude il primo quarto avanti 30-21.

I Lakers provano la fuga

Si riparte con LBJ insieme a Caruso, Kuz, Trez e Morris mentre la second unit di coach Mark Daigneault ha pochissimo talento. I Lakers rallentano ulteriormente il ritmo e si accontentano di colpire da oltre l’arco, con Alex Caruso a segno due volte in pochi possessi. Aleksej Pokusevski prova a rianimare l’attacco dei Thunder, ma non basta. I gialloviola proseguono nell’allenamento dalla lunga distanza e se THT e Morris paiono poco ispirati, LeBron segna tre delle quattro triple tentate, rientrando poi in panchina sul 47-32 a 5:37 dall’intervallo lungo.

I californiani giocano per un paio di minuti senza LBJ e AD, varando una lineup small e rapida (Schröder, KCP, THT, Trezz e Kieff) che copre bene il campo, si lancia in transizione e non concede nulla agli avversari. Con quattro canestri consecutivi gli angeleni volano sul +24, prima che il 16-0 venga fermato da una tripla di Dort.

Con il rientro di James e Davis, il ritmo della gara cala. I Lakers alzano il piede dall’acceleratore e – complici qualche errore di LeBron e un paio di difese omesse – consentono ad OKC di dimezzare lo svantaggio. Luguentz Dort segna ancora da tre, Roby è attivo sotto canestro. Contro-parziale di 14-2, per il 58-46 di fine primo tempo.

Game, Set, Match.

Al rientro in campo i gialloviola sono intenzionati a piazzare l’allungo decisivo, guidati come al solito da LeBron James. Il quattro volte MVP prima assiste un jumper di Davis e la tripla di KCP, poi assalta il ferro ed infine colpisce ancora due volte dalla lunga distanza, completando nella seconda occasione un gioco da quattro punti.

Il quattro volte MVP è supportato nella gestione dell’attacco da Dennis Schröder, che attacca il ferro e pesca Marc Gasol sul perimetro. I Thunder non hanno risposte e muovono il punteggio grazie all’esperienza di George Hill. 79-52 con 6:28 da giocare nel quarto e gara virtualmente finita.

Gara in cassaforte per i californiani, che gestiscono la fine della frazione con Schröder e l’energia di Montrezl Harrell, che garantisce i soliti extra possessi. OKC resta a debita distanza, ma quantomeno con Shai Gilgeous-Alexander e l’ex Mike Muscala evita una pesantissima débâcle. Allo scadere, Hamidou Diallo realizza da centrocampo il canestro del 93-71 che chiude il quarto.

It’s Garbage Time!

Mentre Harrell continua a battaggliare sotto canestro e Markieff Morris colpisce dall’arco, dopo quasi tre minuti e sul +26, James torna in panchina dando ufficialemente inizio al garbage time.

Con 14 elementi a roster e non potendo contare su Matthews e Dudley, Vogel alterna i titolari (diversi da James e Davis) con seconde e terze linee. Harrell e Schröder rimpinguano il proprio bottino dalla lunetta, mentre Roby, Pokusevski e Kenrich Williams approfittano del tanto spazio disponibile.

Nel finale i protagonisti sono Quinn Cook, Alfonzo McKinnie e Moses Brown, che si spartiscono la gloria e fissano il punteggio finale: 128-99. Settimo successo consecutivo in trasferta per i Lakers, miglior partenza nella storia della franchigia.

📊 Stats & Box Score

Gara di ordinaria amministrazione per James e Davis. LeBron conferma l’ottimo momento al tiro dalla lunga distanza e chiude con 26 punti (9/20 dal campo, 5/8 dall’arco, 3/4 dalla lunetta), 6 rimbalzi, 7 assist 2 perse. Per The Brow 18 punti (8/13 al tiro, 2/2 ai liberi), 7 rimbalzi e 1 assist. Ma soprattutto rispettivamente in campo per meno di 28 e 25 minuti.

Impreciso Schröder (14+5+5 con 4/12 al tiro); massimo risultato con il minimo sforzo per KCP, autore di 10 punti con 2/4 da tre e +24 di Plus/Minus. Gasol ribadisce che pur non avendo il passo di una volta, può ancora proteggere il ferro. Per Marc una tripla, 5 rimbalzi, 2 recuperi e 4 stoppate.

Ottimo dalla panca Harrell (21+6 con 8/12 dal campo e 5/8 dalla lunetta). Continua lo slump al tiro per Kuzma (7+6+2 con 1/4 da tre), che prova a farsi sentire a rimbalzo. Con una gara così poco intensa, Caruso (6 con 2/2) si accontenta di essere chirurgico da tre. Si rivede un discreto Morris (11+7 con 3/8 da tre), mentre THT (4+2+4) è impreciso dall’arco (0/3). Garbage per Cook (3) e McKinnie (5).

Il top scorer dei Thunder è Shai Gilgeous-Alexander (17 con 5/12 al tiro). In doppia cifra anche Roby (11+9), Hill (10+2+2) e Pokusevski (10). Male Dort e Bazley.

Box Score at NBA.com

📺 Highlights

🏀 Key Takeaways

Le impressioni sulla gara della Chesapeake Energy Arena by Alberto Marzola.

Plus

7-0, il record in trasferta rimane immacolato. L’assenza del pubblico va a ridurre le differenze che normalmente ci sono tra le partite allo STAPLES Center e lontano da esso. Rimane la striscia aperta, che verrà messa a dura prova con un viaggio sulle sponde del lago Michigan, prima a Milwaukee e poi a Chicago.

Anthony Davis, rimane in campo per 24 minuti, chiude con 18 punti, 7 rimbalzi e lascia una sensazione di onnipotenza cestistica che ha pochi eguali all’interno della Lega. OKC non ha nessun giocatore che lo possa mettere in difficoltà (i suoi avversari si contano sulle dita di una mano all’interno del NBA) ed il povero Bazley, a cui viene assegnato l’arduo compito, può solo assistere al primo quarto dominante di The Brow.

La second unit. Stanotte, come nella serie a Houston, la panchina da un contributo notevole, aprendo il parziale nel secondo quarto, giocando un basket con un buon livello di intensità difensiva ed ordinato in attacco. Da sottolineare le prove di Harrell, che sotto canestro bullizza i lunghi avversari, e di Morris.

❌ Minus

Dennis Schröder. Il giocatore tedesco sente la partita contro la sua ex squadra, commettendo due falli in rapida successione nel primo quarto. Vogel gli da fiducia lasciandolo in campo (alla fine dell’incontro è il giocatore gialloviola che rimane più a lungo sul parquet, 31 minuti).
Chiude l’incontro con 4/12 al tiro e nonostante il suo apporto in difesa e anche in attacco sia buono, la voglia di dimostrare il suo valore lo porta ad andare alcune volte fuorigiri.

Il parziale 16-2 a fine secondo quarto. La second unit si accomoda in panchina con poco più di due minuti da giocare, con 24 punti di vantaggio, e torna in campo il quintetto titolare che si presenta svagato in difesa e che in attacco si accontenta di conclusioni mal costruite. OKC produce un parziale che chiude il primo tempo sul 58-48, rendendo virtualmente aperta una partita che i Lakers hanno condotto dal primo all’ultimo secondo.

OKC. È la terza partita della settimana dove il garbage time equivale il tempo in cui vi è stata partita vera. A differenza di Houston, dove i dissidi interni sono esplosi nella serie contro di noi, portando alla trade di Harden in direzione Brooklyn, i Thunder sono una squadra giovane, che manca del talento e dei giocatori per poter impensierire i Lakers (stanotte non era della partita nemmeno Horford).

🗨️ Post Game Quotes

Ti senti sempre bene quando vinci. La chiave per il nostro 3-0 in questa serie di partite in trasferta è stata sicuramente la nostra difesa.

LeBron James

Giocare 30 minuti e non i soliti 35 fa la differenza. Sono tutti minuti che torneranno utili più in là nella stagione.

Anthony Davis

È stato un buon test. Abbiamo accumulato un buon vantaggio e non ci siamo guardati indietro.

Cerco solo di dare il massimo per i miei compagni. Guadagnare extra possessi dai rimbalzi offensivi, dare il massimo sul fronte difensivo, essere sicuro di trovarmi sempre al posto giusto.

LeBron e AD sono superstar, giocano insieme da un po’ e si danno energia a vicenda su entrambi i lati del campo. Davis può fare tantissime cose in difesa e James semplicemente può giocare in ogni posizione.

Montrezl Harrell

La mia fiducia è al massimo. Non devo provare nulla e i miei compagni sanno cosa aspettarsi da me tutte le sere.

Kentavious Caldwell-Pope

🏆 Game MVP

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 4:00 italiane – tra Venerdì 15 e Sabato 16 Gennario per affrontare allo STAPLES Center i New Orleans Pelicans.


Leggi la preview sulla stagione dei Lakers:

Ascolta il Podcast:

NBA & Lakers on the couch, minors & post on the court. 1987, Showtime!

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