Play-In Game: Los Angeles Lakers vs Golden State Warriors at STAPLES Center

Non sono i playoff, ma la sfida tra Los Angeles Lakers (42-30) e Golden State Warriors (39-43) per fascino e protagonisti in campo non ha nulla da invidiare ad una Gara 7 di post season. La vincente di questa gara secca conquisterà il settimo seed nella griglia della Western Conference, la perdente contenderà l’ottavo piazzamento ai Memphis Grizzlies. Dei precedenti storici tra le due potenze della California, dei punti di forza degli Warriors, della possibile strategia difensiva contro Curry e del possibile impatto di Davis ne abbiamo parlato nella preview della gara.

Dopo una stagione travagliata dal punto di vista fisico, i gialloviola hanno recuperato tutti gli infortunati e non dispongono dei soli two-way player Cacok e Antetokounmpo. Golden State deve fare a meno di Kelly Oubre Jr. e Damion Lee oltre che dei lungodegenti Klay Thompson e James Wiseman. Vogel conferma il quintetto composto da Schröder, KCP, James, Davis e Drummond; Kerr risponde con Curry, Bazemore, Wiggins, Green e Looney.

🏀 Lakers vs Warriors: Game Recap

L’avvio di gara dei campioni in carica è a dir poco complesso. In attacco si accontentano di inefficaci isolamenti, non riuscendo a costruire buoni tiri contro l’attenta disposizione degli Warriors guidata da Green. Nella propria metà campo gli angeleni preferiscono l’aiuto-e-recupero piuttosto che cambiare su ogni blocco, per cui se da un lato riescono a tenere a bada lo spauracchio Curry, dall’altro lasciano troppo spazio al supporting cast. Wiggins segna due volte, Looney lavora bene a rimbalzo e l’ex Kent Bazemore realizza un paio di triple. 4-12 dopo poco meno di quattro minuti di gioco e inevitabile timeout per Vogel.

La sosta non sortisce gli effetti sperati, perché l’attacco lacustre continua ad essere troppo statico e prevedibile. Golden State allunga sul +11, ma con l’inizio delle rotazioni gli angeleni muovono finalmente il punteggio grazie a due viaggi in lunetta di James. I gialloviola provano ad aumentare l’intensità nella propria metà campo, ed una migliore circolazione genera gli extra pass chiusi dalle triple di Kentavious Caldwell-Pope. 13-17 con 4:43 sul cronometro.

I Lakers accorciano con la tripla di Caruso, ma gli Warriors restano avanti con tre liberi Curry e in contumacia Davis, che continua a scontrarsi contro la solida marcatura di Green. Kuzma lancia AC, mentre dopo i tanti errori AD e Steph si sbloccano: il primo segna un floater dopo sei errori al tiro, il secondo perfeziona un gioco da tre punti ed assiste la tripla di Toscano-Anderson. Un libero di Harrell chiude la frazione, con gli Warriors avanti 22-28. Per L.A. 29.2% dal campo e quattro rimbalzi offensivi concessi, con il presunto vantaggio nel pitturato che fatica a concretizzarsi (solo 8 i points in the paint).

2️⃣ Curry on fire nel finale

Contro la second unit di Kerr priva sia di Curry che di Green, coach Frank Vogel schiera Schröder, THT, James, Kuzma ed Harrell. Tuttavia, i cinque angeleni non sembrano in grado di invertire la rotta, con l’attacco incapace di muovere la difesa avversaria. Dopo una tripla di Talen Horton-Tucker, nei successivi quattro minuti LeBron e compagni sbagliano praticamente tutto (sei errori al tiro e una persa). Gli Warriors sono aggressivi, catturano seconde chance con Kevon Looney, colpiscono da tre con Mulder ed allungano con la transizione di Juan Toscano-Anderson. Dopo il timeout, JTA dimostra di meritare l’affetto delle sue groupie stoppando e contestando con successo LBJ. 26-35 a sette minuti dall’intervallo lungo.

I Lakers restano in scia grazie a un paio giocate di energia di Kyle Kuzma ed Harrell, ma l’esecuzione a difesa schierata continua ad essere penosa. In particolare il pick-and-roll tra i rientranti Schröder e Davis viene disinnescato con estrema facilità da Draymond Green. Quello del cinque volte All-Defensive Team è un vero e proprio clinic difensivo, con AD incapace di trovare soluzioni diverse da jumper ad elevato quoziente di difficoltà. Dray costringe al fallo in attacco The Brow e la tensione sale, con l’ex Pelicans e Poole che vengono sanzionati con un tecnico. L’unico angeleno davvero in partita sembra Caruso, autore della tripla del 33-40 con 4:36 da giocare.

Il terzo fallo di Drummond costringe Vogel ad abbassare il quintetto e chiudere il quarto con Davis da cinque ma gli angeleni continuano a boccheggiare e la retina viene mossa solo dalle sporadiche giocate di AD e dello stoico Alex Caruso. Inoltre, nonostante una lineup che dovrebbe garantire migliore copertura del campo, i lacustri non riescono a contestare sul perimetro e gli Warriors provano a scappare via con le triple di Curry (due), Jordan Poole e Toscano-Anderson. Schröder e Caruso riescono ad arrivare al ferro, ma Steph ormai si è acceso e sulla sirena segna la tripla del 44-52. A metà gara James, Davis e Schröder combinano appena 13 punti con un disastroso 4/28 dal campo.

3️⃣ Lockdown Defense per i Lakers

L’effort dei gialloviola al rientro sembra cambiato – del resto sarebbe difficile fare peggio – e i risultati sono immediati. Una maggiore attenzione difensiva costringe la squadra della Baia a tre errori dal campo, Dennis Schröder recupera un pallone e realizza quattro liberi, mentre una stoppata di Drummond genera la transizione chiusa dal gioco da tre punti di James. Coach Steve Kerr non ci pensa due volte e interrompe la gara dopo 88″ di gioco.

Wiggins ferma per un attimo il parziale dei padroni di casa, che continuano a difendere con aggressività e costringono Green a due perse. KCP segna un layup e due liberi, mentre Dennis The Menace dopo una solida difesa in post su Wiggs segna la tripla del 56-57 con 8:47 sul cronometro.

L’altro lato della medaglia della trance agonistica del tedesco è l’evitabile fallo commesso su Curry, per tre liberi che sono ossigeno puro per Golden State. L’intensità dei Lakers cala per qualche possesso e gli Warriors tornano subito sul +7 con una tripla di Bazemore, l’ottimo lavoro sotto le plance di Kevon Looney e l’ennesima tripla siderale di Curry. Con le spalle al muro i campioni provano a reagire. Wesley Matthews colpisce da tre appena entrato, Davis cancella Green al ferro e perfeziona un and-one. Draymond si riscatta servendo Steph e stoppando Caruso, ma gli angeleni finalmente muovono il pallone e appoggiano al ferro con AD e Kuzma. 70-74 con 1:48 da giocare nel quarto.

L.A. accorcia ancora con la prima tripla della gara di James e una schiacciata di Davis, poi un’altra tripla incredibile di Curry e un layup di Caruso chiudono la frazione. 77-79 all’ultimo mini-break, per dodici minuti tutti da godere.

4️⃣ Finale al cardiopalma

Sulle ali dell’ottimo terzo quarto e sospinti dagli oltre seimila tifosi presenti, i gialloviola trovano il primo vantaggio della gara. James prima assiste la schiacciata di Davis e il floater di Kuzma, poi dopo una steal di Caruso segna in transizione. Dopo il timeout chiesto da Kerr, grazie ad una difesa da manuale di Matthews il quattro volte MVP va ancora a segno per l’85-79 con poco meno di dieci minuti sul cronometro.

Davis prova a mettersi in ritmo in attacco colpendo dalla media e, dopo cinque punti dello scatenato Curry, realizza la prima tripla della sua gara. Gli Warriors azzerano lo svantaggio grazie a sei punti consecutivi dell’ottimo Andrew Wiggins prima del botta e risposta tra AD e Steph. 93-93 con 5:03 da giocare.

Schröder segna e poi sbaglia, Golden State allunga immediatamente con una tripla di Poole e un morbido floater di Stephen Curry. Vogel corre subito ai ripari inserendo Matthews per il tedesco e i Lakers ritrovano compattezza difensiva non concedendo più nulla agli avversari, mentre in attacco dopo un paio di brutti errori pareggiano coi liberi di Davis e James.

Green commette fallo in attacco e sul ribaltamento i ragazzi di Vogel trovano una delle migliori esecuzioni della serata: James serve il taglio di Caruso, che attira il raddoppio e scarica per la schiacciata di Anthony Davis. Curry risponde dalla lunetta per il 100 pari. I Lakers stentano a costruire un buon tiro, James serve KCP nel pitturato ma l’esterno e costretto a restituire il pallone al compagno, con un paio di secondi a disposizione. LeBron James non esita e da oltre nove metri manda a bersaglio la tripla del 103-100 facendo esplodere lo STAPLES Center e realizzando di fatto il canestro più importante della stagione gialloviola.

Nei 58″ restanti, Poole sbaglia da tre, poi nell’ultimo possesso gli angeleni negano la tripla del pareggio a Curry. I campioni conquistano il settimo seed, gli Warriors dovranno giocare contro Memphis per l’ottavo.

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📊 Stats & Box Score

Sia James che Davis dopo un primo tempo disastroso (11 punti con il 15.8% dal campo), cambiano marcia nel secondo (36 punti con il 63.6% al tiro). LeBron chiude con 22 punti (7/17 dal campo, 2/4 dall’arco e 6/9 dalla lunetta), 11 rimbalzi, 10 assist, 1 persa e 2 recuperi in quasi 35 minuti di gioco oltre al game-winner mandando a segno da più lontano della carriera. Per The Brow 25 punti (10/24 al tiro, 1/6 da tre e 4/4 ai liberi), 12 rimbalzi, 4 assist, 3 perse, 2 recuperi e 1 stoppata in oltre 42 minuti. AD ha giocato da “cinque” oltre 21 minuti, contro i soli 19 dal post infortunio.

Schröder (12+3+5 con 3/14 dal campo e 5/6 dalla lunetta) pessimo nel primo tempo, si rianima in avvio di terzo quarto salvo sparire nuovamente nel finale. Per il tedesco anche il peggior Plus/Minus (-20) della gara. KCP (10+3+2) partecipa alla staffetta difensiva su Curry e nel primo quarto è fondamentale con due triple che evitano la fuga degli Warriors. Drummond (4+7 con 2 stoppate), ma se soffre anche Looney…

Ottima prova di Caruso, vera anima della squadra nei momenti difficili. Per Alex 14 punti (6/12 al tiro con 2/3 da tre), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 perse, 3 recuperi e 1 stoppata. Solida prova per Matthews, che chiude con 3 punti (1/4 dall’arco) e +17 di Plus/Minus nei 14:28 giocati nel secondo tempo. Harrell (4+3) e THT (3) si vedono solo nel primo tempo. DNP per Gasol, Morris e McLemore.

Il top scorer della gara è Curry, autore di 37 punti (12/23 dal campo, 6/9 da tre e 7/8 dalla lunetta) con 7 rimbalzi, 3 assist, 6 perse e +4 di Plus/Minus. In doppia cifra anche Wiggins (21+3), Bazemore (10+4 con 3/10 al tiro) e Poole (10 con 2/5 da tre). Green chiude con 2 punti (0/5 dal campo), 9 rimbalzi, 8 assist, 6 perse, 3 recuperi e 3 stoppate. Buona prova anche per Looney (6+13 con 2 stoppate) e Toscano-Anderson (9+6 con due triple).

Box Score at NBA.com

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📺 Lakers vs Warriors: Highlights

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🚦 Key Takeaways

Le impressioni sulla gara dello STAPLES Center by Luca Novo.

Plus

Alex Caruso è l’anima e il cuore dei Los Angeles Lakers. Il prodotto da Texas A&M tiene a galla i suoi nel primo tempo, unico Laker in doppia cifra. Nel secondo tempo è ovunque in difesa, sporca ogni linea di passaggio ed è l’esterno che riesce a dare più fastidio a un grande Curry. In attacco nel finale fatica ma è fondamentale come bloccante, rollante e a rimbalzo offensivo. La prossima estate la sua firma dovrebbe essere la priorità numero 1 del front office.

L’identità difensiva della squadra di Vogel ha vinto la partita nel secondo tempo. I Lakers sono su ogni linea di passaggio e aggrediscono Steph in ogni zona del campo costringendolo a 4 perse. La svolta arriva a metà terzo periodo con l’ingresso in partita di Wesley Matthews e la rinuncia al doppio lungo. Da quel momento in avanti il Defensive Rating dei Campioni NBA è un impressionante 86.1. La struttura con Davis da 5 e gli esterni pronti a raddoppiare e ruotare resta l’arma letale dei gialloviola.

E infine, ma più importante di tutti, LeBron James. Il Re non è ancora a posto fisicamente e si vede, soprattutto nel primo tempo in cui fa enorme fatica. Ma i Campioni non trovano scuse, trovano soluzioni e il numero 23 nel finale di partita riesce in un modo o nell’altro a mettere insieme le giocate decisive su entrambi i lati del campo. Nel quarto periodo si gioca la sua pallacanestro e la tripla decisiva è l’ennesima perla di uno dei più grandi atleti nella storia dello sport mondiale.

❌ Minus

Chi scrive questi Plus/Minus ritiene il paradiso un posto in cui puoi uscire con Thiffany Amber Thiessen ventenne, ascoltare i Nirvana e gli Alice in Chains, guardare Twin Peaks in tv e sorseggiare birra. Ma gli anni 90 sono finiti e se alcune cose non cambiano (la birra di cui sopra) altre si evolvono e così ha fatto la pallacanestro. La strutturazione big che Frank Vogel ha proposto per troppi tratti di partita è attuale quanto una camicia di flanella a quadrettoni e non si adatta al basket del 2021. Inoltre è incomprensibile l’esclusione di Matthews dalle rotazioni nel primo tempo, non vedere i progressi di Wesley delle ultime settimane è scusabile per un conduttore di podcast, non per un coach NBA.

Il mercato di Rob Pelinka è il grande sconfitto in casa gialloviola. Sei volti nuovi rispetto alla passata stagione e il solo Wesley Matthews si rivela funzionale alla vittoria sui Warriors. Drummond e Harrell sono rispettivamente inutile e dannoso, le loro caratteristiche non si sposano con l’identità difensiva della squadra e offensivamente distruggono le spaziature. Per il resto Gasol e McLemore non hanno messo piede in campo, mentre Schröder merita il beneficio del dubbio per la prova confusionaria solo a causa delle precarie condizioni fisiche.

L’ultimo minus è dedicato ai primi 25 minuti di partita di Anthony Davis. In assoluto la prestazione di The Brow è stata decisiva per la vittoria gialloviola, soprattutto per il contributo nella propria metà campo. Ma va sottolineato come la sua prestazione sia stata orrenda fino al momento in cui Vogel non ha deciso di impiegarlo da “cinque”: 2/14 al tiro, frutto di jumper passivi e scarsa aggressività. È comprensibile come in stagione regolare non voglia giocare troppi minuti come unico lungo, ma questo non può valere ai Playoff, Davis deve capire e abbracciare la sua natura: essere il centro più versatile e atletico della Lega.

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🗨️ Post Game Quotes

«Loro erano pronti a combattere, mentre il nostro approccio alla gara è stato troppo leggero. In gare come questa l’effort conta.»

«Nell’intervallo Kieff e Jared sono stati molto chiari: “Dobbiamo vincere questa mer*a di partita”. Quando dei ragazzi come loro parlano, li stai ad ascoltare.»

«Caruso è stato eccezionale. È intelligente ed attento ai dettagli, sa cosa deve fare e si posiziona sempre al posto giusto nel momento giusto. Non sempre quello che fa in campo si vede sul box score.»

LeBron James

«Se il risultato sono tiri come questi, dobbiamo colpire nell’occhio LeBron più spesso!»

«Affrontare Draymond Green è sempre divertente, perché mi costringe a lavorare duramente.»

«Nel primo tempo, io in primis, siamo stati troppo esitanti. Partite dure come questa sono importanti, ci aiuterà a ritrovare noi stessi.»

Anthony Davis

«All’intervallo ho detto ai ragazzi di giocare con maggiore fisicità, perché era la via più semplice da seguire. Di solito gli aggiustamenti arrivano tra una gara e l’altra, ma abbiamo schierato subito AD da cinque perché era una gara secca.»

«Caruso è stato fantastico per tutta la gara. È un campione vero che fa la differenza.»

Frank Vogel

«A metà gara il coach mi ha detto di tenermi pronto e l’ho fatto. Il mio lavoro è essere professionale, entrare in campo ed aiutare la squadra a vincere.»

«Ho sentito che nessuna squadra con il settimo seed ha mai vinto l’anello. Ma noi non ci consideriamo come una squadra da settimo seed.»

Wesley Matthews

Ci hanno preso a sberle nel primo tempo. Dovevamo reagire e l’abbiamo fatto.

Dopo il colpo all’occhio vedevo praticamente tre canestri… Ho tirato verso quello in mezzo!

LeBron James

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🏆 Lakers vs Warriors: Game MVP

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📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo Domenica 23 Maggio (alle 21:30 italiane) per affrontare alla PHX Arena i Phoenix Suns per Gara 1 del Western Conference First Round.

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NBA & Lakers on the couch, minors & post on the court. 1987, Showtime!

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