Prima la clamorosa trade che ha portato Russell Westbrook in California, poi il ritorno degli ex Trevor Ariza, Kent Bazemore, Wayne Ellington e Dwight Howard. Non si ferma l’opera del front office dei Los Angeles Lakers, che aggiungono altri pezzi al roster per la prossima stagione.

🔥 Malik Monk

All’infornata di veterani del giorno prima, segue – finalmente – l’arrivo di un giocatore giovane e talentuoso. Per Adrian Wojnarowski di ESPN, Malik Monk ha accettato l’offerta del front office californiano, che secondo Keith Smith di Spotrac è al minimo salariale.

Lo scorso anno Monk ha finalmente mostrato il potenziale che lo ha portato ad essere scelto con la pick #11 nel Draft del 2017. Partendo dalla panca, Malik ha messo a referto 11.7 punti convertendo con il 40.1% le 5 triple tentate a partita, nonostante un infortunio alla caviglia lo abbia fermato nel momento migliore della stagione.

Il prodotto dell’Università del Kentucky è anche un difensore presentabile e potrebbe ricoprire un ruolo importante all’interno della rotazione degli angeleni. Tuttavia, è l’attitudine dell’ex Wildcats a destare qualche dubbio: infatti dopo la sospensione per la violazione delle norme dell’NBA/NBPA Anti-Drug Program, sono arrivati i continui screzi con coach James Borrego culminati con l’iniziale uscita dalle rotazioni del nativo dell’Arkansas.

Nel quadriennio con Charlotte, Monk ha disputato 233 partite mettendo a referto 9.1 punti con il 33.9% dall’arco, 2.8 rimbalzi e 1.8 assist in 17.8 minuti di media. Contro gli Heat a Febbraio, Malik ha messo a referto 36 punti realizzando 9 delle 13 triple tentate. Inoltre, nel 2020/21 ha chiuso la stagione nel 90%ile nei jumper in catch & shoot.

🍈 Carmelo Anthony

Dopo settimane di indiscrezioni, Adrian Wojnarowski di ESPN ha riportato l’accordo tra gialloviola e Carmelo Anthony. Si concretizza dunque l’atteso connubio tra Sweet Melon e l’amicone LeBron James, come confermato dallo stesso Melo pochi secondi dopo il report.

Anthony è lontano dal suo prime ed approda a Los Angeles con l’acclarata intenzione di competere per il primo anello della sua carriera. Nel biennio con i Trail Blazers, il prodotto dell’Università di Syracuse ha dimostrato di poter contribuire dalla panca adattandosi ad un ruolo più limitato.

Nella passata stagione, l’ex Orange è sceso in campo in 69 gare, mettendo a referto 13.4 punti con 40.9% dall’arco (career-high), 3.1 rimbalzi e 1.5 assist in 24.5 minuti di media. Ai Playoff ha giocato 6 gare, chiuse con 12.3 punti con il 37.8% da tre, 3.2 rimbalzi e 1.5 assist. Tra Denver, New York, OKC, Houston e Portland il 10 volte All-Star ha realizzato ben 27370 punti, dietro al solo James tra gli atleti in attività.

💰 Talen Horton-Tucker

Il solito Adrian Wojnarowski ha rivelato l’accordo raggiunto tra Lakers e Talen Horton-Tucker, che ha accettato un contratto triennale da 32 milioni di dollari. Rinnovo importante per la franchigia angelena, che segue l’estensione della Qualifying Offer che ha reso restricted free agent THT.

Il nativo di Chicago è stata una delle poche note liete della passata stagione, in cui ha dimostrato di poter tenere il campo conquistando la fiducia di coach Frank Vogel. Nelle 65 gare disputate, Horton-Tucker ha messo a referto 9.0 punti con il 45.8% dal campo e il 28.2% dall’arco, 2.6 rimbalzi, 2.8 assist e 1.0 recupero in 20.1 minuti a partita.

🏀 Kendrick Nunn

Le seconda giornata della free agency gialloviola si chiude con un colpo a sorpresa. Secondo Shams Charania di The Athletic, i Lakers hanno utilizzato la taxpayer mid-level exception per firmare un altro giovane esterno: Kendrick Nunn. La guardia ex Miami ha accettato un contratto biennale da 10 milioni di dollari, con Player Option per il secondo anno. Stando a diversi report, Nunn ha rinunciato ad offerte più remunerative per provare a competere per il titolo.

Nunn allunga le rotazioni del backcourt lacustre, aggiungendo pericolosità dal palleggio e da oltre l’arco. Nel 2020/21 Kendrick ha chiuso la stagione nel 88%ile come tiratore spot up e nel 92%ile nei jumper in catch & shoot non contestati. Non eccelle nel playmaking, ma questo è un ruolo che nella squadra di James e Westbrook ricoprirà marginalmente.

Dopo non esser stato scelto nel Draft del 2018, Nunn si è messo in luce con i Santa Cruz Warriors della G League, attirando le attenzioni della franchigia della Florida. Nel biennio sotto la guida di coach Erik Spoelstra, K-Nunn ha disputato 123 gare, mettendo a referto 15.0 punti con il 36.4% da tre, 2.9 rimbalzi e 3.0 assist in 29.4 minuti a partita. Ai Playoff ha giocato 19 partite, chiuse con 7 punti e due rimbalzi di media.

🇪🇸 Marc Gasol

Al termine della gara tra Spagna e Team USA ai Giochi Olimpici di Tokyo, Marc Gasol ha annunciato il ritiro dalla nazionale spagnola e confermato l’intenzione di onorare il secondo anno del contratto biennale firmato la scorsa estate.

Il centro catalano porterà esperienza e versatilità nel ruolo di centro insieme al rientrante Dwight Howard. Pur essendo entrambi vicini alla fine della propria carriera, è verosimile che non ci saranno altri innesti sotto canestro, soprattutto in considerazione di un massiccio impiego da cinque di Anthony Davis.

Nella passata stagione Gasol è sceso in campo in 52 gare, mettendo a referto 5.0 punti con il 41.0% dall’arco, 4.1 rimbalzi, 2.1 assist e 1.1 stoppate. Ai Playoff ha giocato 5 partite contro i Suns (5.2 punti con il 63.6% da tre, 3.8 rimbalzi e 3.0 assist) ritrovando il posto da titolare solo in Gara 5.

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