Key Takeaways Game 1: Los Angeles Lakers vs Golden State Warriors. In copertina: Kent Bazemore, Stephen Curry and Russell Westbrook, Los Angeles Lakers vs Golden State Warriors on October 19, 2021 at STAPLES Center in Los Angeles, California. (Adam Pantozzi, NBAE via Getty Images)

Nell’opening night i Los Angeles Lakers sono stati piegati dai Golden State Warriors. Attraverso tre punti cerchiamo di evidenziare gli aspetti positivi e negativi della partita.

✅ Lakers vs Warriors: i Plus

👑 LeBron James is back.

La sua versione scialba ed infortunata vista agli scorsi Playoff è solo un lontano ricordo, come già si vede ad inizio della partita, affrontata in maniera aggressiva, senza mostrare le scorie di un offseason, che per sua stessa ammissione, è stata votato al recupero dall’infortunio più che al basket, chiudendo il primo tempo con 7/10 dal campo, 18 punti in 18 minuti e 7 rimbalzi.

Nella seconda parte dell’incontro le percentuali calano ma il suo apporto si mantiene fondamentale in attacco ed in difesa, con i suoi aiuti dal lato debole che salvano in molte occasioni la svagata difesa losangelina.

LeBron James è, insieme a Davis, l’ultimo ad arrendersi ai colpi di Curry e compagni, non riuscendo a regalare un vittoria al pubblico dello Staples, tornato senza restrizioni a tifare per i gialloviola.

Nonostante la sconfitta il messaggio lanciato dal Re, all’alba della sua diciannovesima stagione NBA, è chiaro.

🦄 Più Davis, meno dubbi

I tifosi Lakers hanno passato questa offseason con una grande incertezza legata alle condizioni fisiche di Anthony Davis, dopo i problemi della scorsa stagione, prima l’infortunio al tendine d’Achille e poi lo stiramento all’inguine che lo ha estromesso dai Playoff.

Mesi di illazioni e speranze si sono risolte durante l’Opening Night, poiché il nativo di Chicago sta bene ed è pronto per quella che in America amano chiamare «Revenge Reason» (cit. Rondo).

The Brow attacca i mismatch offerti dalla difesa di GSW con continuità, non accontentandosi del tiro dal mid-range (come spesso successo lo scorso campionato) ma va alla ricerca di posizioni in post profonde, sfruttando la sua stazza sotto canestro. Chiude la contesa in doppia doppia, con 33 punti ed 11 rimbalzi, nonostante gli errori ai liberi di cui parleremo dopo.

Da notare come, nonostante le parole di Vogel in preseason, sono circa 22 i minuti che AD passa in posizione da centro (17 quelli in posizione di “quattro”). È da capire se questa scelta (auspicata spesso nel podcast di LakeShow) è solamente dettata dagli infortuni e dall’avversario, oppure è una tematica che si ripresenterà durante l’anno, magari proprio per volontà di Davis stesso.

P.S. Per piacere cerca di buttarti meno sul parquet, poiché ad ogni caduta ogni tifoso Lakers trattiene il fiato per lo spavento.

👌 Agente Bazemore

Se Curry gioca una partita offensivamente sotto i suoi usuali “standard”, il merito è del suo amico Kent Bazemore. Agente speciale sulle tracce del figlio di Dell, i suoi minuti in campo sono quasi perfettamente sovrapponibili a quelli del numero 30 (Kent è stato limitato nella parte finale dell’incontro dai falli e ciò ha costretto Vogel a scongelare Bradley dal fondo della panchina).

Dal mio punto di vista, la sua marcatura del due volte MVP era il fulcro delle scelte del coaching staff, ancora alla ricerca di un’identità difensiva che, in estrema sintesi, ha preferito subire i canestri dei comprimari di Golden State (cosa poi successa, con le ottime prove di Poole e Bjelica).

Offensivamente la prestazione di Kent è stata rivedibile sia dal punto di vista balistico (2/8 da tre punti) che nelle scelte, visto che alcuni di questi otto tiri sono stati presi in condizioni di precario equilibrio. La prova rimane positiva e sottolinea in maniera netta come la stagione dei Lakers passi anche dalla sua capacità di punire le difese che lo battezzano da dietro l’arco.

❌ Lakers vs Warriors: i Minus

󠀥🥶 La percentuale ai tiri liberi è francamente inaccettabile.

Una squadra NBA non può chiudere un incontro con il 47% (9/19) dalla lunetta, con alcuni di questi errori che finiranno direttamente nella rubrica “Shaqtin’a Fool”.

Più e più volte nella scorsa stagione avevamo sottolineato come la percentuale ai liberi fosse uno dei problemi più facilmente risolvibili della squadra, ma al posto che migliorare siamo riusciti addirittura a peggiorare. La “tirata d’orecchi” maggiore è per Davis, che chiude con un orrido 28% (2/7), quando solo due anni fa faceva registrare una prestazione da 26/27 contro i Grizzles.

Questo fondamentale che è fatto di routine e concentrazione non può e non deve essere improvvisato né lasciato al caso.

⬇️ Brodie rimandato

Non si può certamente dire “buona la prima” per Russell Westbrook, che chiude l’incontro con 4/13 dal campo, 0/4 dalla lunga distanza, 0 liberi tentati per un bottino di 8 punti, 5 rimbalzi, 4 assist ed un lusinghiero -23 di valutazione.

Nella prima uscita in maglia gialloviola, il prodotto di UCLA è stato un corpo estraneo alla squadra. Poche volte ha attaccato il ferro e con risultati pessimi, sbagliando facili lay-up o infrangendosi contro la difesa di GSW, ben disposta a concedere la conclusione dalla lunga distanza e pronta ad intasare l’area.

Russ è sembrato indietro fisicamente e timido nelle scelte, più preoccupato di non “steccare” il debutto allo STAPLES piuttosto che della partita in sé.

Che l’ex MVP fosse poco utile in difesa e lontano dalla palla in attacco lo si sapeva già, quindi è inspiegabile il suo utilizzo, in un paio di occasioni, come tiratore spot-up.

Le assenze nel backcourt di Nunn e THT non hanno aiutato il suo debutto (spero di non rivederlo più in campo con Rondo) e non si deve recitare il “de profundis” dopo 48 minuti di regular season, però è lecito aspettarsi un altro atteggiamento nei prossimi incontri.

♟ Vogel ha perso la partita a scacchi con Kerr.

Se la scelta di non farsi battere da Curry citata in precedenza può essere sensata, non si può certo apprezzare allo stesso modo la mancanza di contromisure alle mosse del coach degli Warriors, che ha utilizzato le capacità offensive e di passatore di Bjelica come grimaldello per scardinare la fragile difesa gialloviola.

Nella preview fatta dalla redazione, abbiamo sottolineato come manchino nel roster i giocatori necessari a Vogel per costruire un’ottima difesa, ad esempio un difensore del POA, che renda possibile il drop del lungo sotto canestro e permetta agli aiuti di chiudere l’area e le linee di passaggio. Il coach deve dimostrare di riuscire ad uscire dai suoi soliti schemi, massimizzando il personale di cui dispone.

Nessuno pretende da Vogel la difesa vista negli ultimi due anni, ma almeno un organizzazione competente, che limiti gli errori e che impedisca di perdere partite dove sia James che Davis segnano più di 30 punti (in questa particolare statistica eravamo 8-0 prima di questa notte).

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella nella notte – alle 4:00 italiane – tra Venerdì 22 e Sabato 23 Ottobre per affrontare i Phoenix Suns allo STAPLES Center.

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Universitario e calciatore cresciuto nelle nebbie ferraresi. Appassionato di qualsiasi sport che non necessiti un motore. Tifoso Lakers da quando a sette anni mi regalarono la canotta di Kobe.

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