Key Takeaways Game 4: San Antonio Spurs vs Los Angeles Lakers vs Memphis Grizzlies. In copertina: Anthony Davis, Keldon Johnson, Rajon Rondo and Derrick White, Los Angeles Lakers vs San Antonio Spurs on October 26, 2021 at the AT&T Center in San Antonio, Texas. (Ronald Cortes, NBAE via Getty Images)
Con una rimonta da -12 nel quarto periodo e un tempo supplementare al cardiopalma i Los Angeles Lakers battono i San Antonio Spurs e portano il proprio record stagionale sul 2-2. Riassumiamo in tre punti gli aspetti positivi e negativi della partita dell’AT&T Center.
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✅ Spurs vs Lakers: i Plus
Superstar ritrovate, gradite (ri)scoperte e la reazione d’orgoglio tra le note piacevoli della serata texana.
God bless AD
35 punti, 17 rimbalzi, 4 assist, 4 stoppate, 1 pseudo infortunio alla caviglia, 1 pseudo infortunio al ginocchio e le solite innumerevoli cadute sul parquet che lasciano con il fiato sospeso i tifosi gialloviola. Insomma, a night in the office per Anthony Davis. Senza il compagno di merende LeBron, gran parte delle responsabilità offensive (e difensive) ricadono su AD e The Brow risponde con una prestazione a tratti straripante. Dopo il solito inizio incerto dove si accontenta solo di tiri in precario equilibrio, Davis decide di dominare dentro l’area e da lì in poi la sua partita assume altri connotati.
Ventinove dei suoi trentacinque punti arrivano dal pitturato e dalla lunetta, un numero che certifica la supremazia di AD sul povero e spuntato frontcourt degli Spurs. Molto bene anche a rimbalzo, in particolare nell’overtime dove con un paio di putback certifica la vittoria gialloviola. Migliora anche l’intesa con Westbrook nel pick-and-roll, una situazione che può esaltare le sue qualità sia come rollante che come rimbalzista offensivo. Che Dio ce lo preservi!
So smooth, so clutch
Si può avere un Plus/Minus di +31 in 38 minuti in una partita finita all’overtime? Certo che sì, se ti chiami Malik Monk. Il prodotto di Kentucky parte in quintetto e sfrutta al meglio l’opportunità concessagli da Vogel. Erano anni che i Lakers non avevano uno shot maker perimetrale con queste qualità. In questa sede non mi soffermerò sull’eleganza dei suoi movimenti quando mette palla per terra (che pure meriterebbe un approfondimento), ma sulla faccia tosta con la quale si prende e realizza tiri dall’alto coefficiente di difficoltà.
L’highlight del match è sicuramente la tripla da distanza siderale con la quale manda avanti i Lakers nell’ultimo minuto del quarto periodo. Incoscienza, talento, fantasia al potere. Se riesce a limitare i blackout difensivi (anche ieri malino) Malik può entrare nelle grazie dei tifosi gialloviola e soprattutto di Frank Vogel.
Il lungo conduce la transizione. Il play, anziché reclamare il pallone, attira l’attenzione del compagno verso il tiratore che sta arrivando prima di portare un blocco al difensore più vicino.
— odino (@spawnix) October 27, 2021
Davis to Monk feat. Rondo. Così nasce la #MonkBomb#LakeShow #NBA75 pic.twitter.com/MZoFoJc5JX
Comeback win
La reazione e la conseguente rimonta nel quarto periodo sono sicuramente degli aspetti positivi di questa partita. Il tragico finale di terzo quarto sembrava il preludio di una brutta sconfitta e invece i Lakers riescono a mettere le cose a posto sfruttando anche gli sciagurati errori ai liberi degli Spurs (come direbbe qualcuno “Vogel ha aggiustato la difesa della lunetta”) e la vena ritrovata delle proprie stelle che combinano per 19 dei 29 punti gialloviola nell’ultimo parziale.
La squadra di Vogel avrebbe potuto dare su questo match e concentrarsi sul back to back con i Thunder, invece Russell Westbrook e compagni decidono di spingere sull’acceleratore e portano a casa una vittoria che infonde fiducia soprattutto per come è arrivata.
❌ Spurs vs Lakers: i Minus
Tra i minus ci sono degli aspetti che (ahimè) saranno ricorrenti in questa stagione e un (non) gradito ritorno.
Wayoff Rondo
Regular season Rondo is back. Un Plus/Minus di -15 in 19 minuti di gioco è roba da puristi del Rondismo. E il buon vecchio Rajone decide di non deluderci anche questa volta. Non tiene un palleggio neanche per sbaglio e in questa edizione dei Lakers non può neanche contare su lunghi in grado di coprirgli le spalle o giocatori abili in tutte quelle rotazioni che si rendono necessarie per vie delle sue mancanze. Quando ci sono in campo contemporaneamente Rondo, Melo, Monk e magari anche Westbroook non resta che pregare (e imprecare). E oggi abbiamo pregato e imprecato tanto.
Get back in transition
La difesa in transizione dei Lakers è roba da film horror e temo sarà così per tutta la stagione. Una squadra vecchia e pigra non può che soffrire contro avversari giovani che spingono in contropiede ogni volta che ne hanno l’opportunità. A fine partita saranno addirittura 29 i punti in transizione degli Spurs con i Lakers che non hanno la minima idea con chi accoppiarsi quando Dejounte Murray attiva i cavalli del motore e pesca Vassell e Walker negli angoli.
Menzione d’onore per la chiusura dei quarti che ancora una volta dimostra di essere un brutto tallone d’Achille di questa squadra. Il parziale che sarebbe potuto costare caro ai gialloviola arriva proprio al termine del terzo quarto ed è frutto degli attacchi prepotenti in transizione della compagine di Gregg Popovich.
No Roller Behind?
Quando Jakob Poeltl fa segnare il suo career high contro di te mettendo a referto 27 punti con un ottimo 13/17 dal campo significa che qualcosa non ha funzionato nella tua difesa dentro l’area. Ho perso il conto dei canestri realizzati dall’austriaco in situazioni di pick-and-roll senza che nessuno portasse un aiuto degno di questo nome. Vogel dovrà rivedere l’esecuzione del famigerato no roller behind che è stato il concetto chiave della sua difesa del pick-and-roll da quando Frank siede sulla panchina losangelina. Tocca riprendere la lavagnetta e/o cambiare alcuni interpreti (non vedere più in campo Rondo potrebbe aiutare ad esempio).
📅 Next Game
Back-to-back per i Los Angeles Lakers, che tornano in campo questa notte – alle 2:00 italiane – per affrontare gli Oklahoma City Thunder al Paycom Center.
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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.