Key Takeaways: Milwaukee Bucks vs Los Angeles Lakers. In copertina: Talen Horton-Tucker, Khris Middleton, Bobby Portis, Anthony Davis and Giannis Antetokounmpo. (Gary Dineen, NBAE via Getty Images)
I Los Angeles Lakers inaugurano la striscia di cinque partite in trasferta ad Est con una sconfitta in casa dei Milwaukee Bucks per 109-102.
Il recap della partita:
✅ Bucks vs Lakers: i Plus
Il road trip parte male, ma non mancano i motivi per guardare con positività alle prossime gare.
🧽 Talen Horton-Tucker
In estate i Los Angeles Lakers sono andati sul mercato alla ricerca della terza stella, ma forse questa la avevano già in casa. Talen Horton-Tucker va nuovamente oltre i 20 punti, questa volta senza l’ausilio del garbage time. È la principale minaccia al ferro dell’attacco di Vogel, segna in ogni modo e aiuta la squadra a rimbalzo andando in doppia cifra per carambole conquistate. Da registrare i miglioramenti al tiro dalla lunga distanza, 3/6 nella serata.
Restano i problemi legati all’inesperienza, in difesa macchia la sua prova con alcune distrazioni off the ball e un paio di falli ingenui, mentre in attacco a volte eccede e si ritrova in area in situazioni complesse, ma età e margini di miglioramento fanno pensare a una luminosa carriera.
3️⃣ Il Terzo Periodo
I Lakers chiudono male il primo tempo di gioco e finiscono sotto di 9 lunghezze. La grafica in tv al rientro dagli spogliatoi mostra inoltre come siano la peggior squadra NBA nel terzo periodo. In questo momento gli ingredienti per il disastro c’erano tutti, ma i gialloviola hanno risposto con un terzo quarto di gioco ordinato in cui tornano avanti nel punteggio.
È da segnalare la zona 2-3 messa in campo da coach Frank Vogel che ha creato qualche intoppo all’attacco dei Bucks. Può essere un’utile arma in futuro e un modo per nascondere alcune lacune individuali e massimizzare la capacità di rubare palloni di giocatori come Westbrook, Bazemore e THT.
⚡️ Russell Westbrook
Il grande imputato del deludente inizio di stagione dei Lakers trova spazio tra i migliori. Anche dopo questa gara i detrattori non mancheranno in quanto Russ regala sempre almeno 2-3 momenti surreali che ondeggiano tra uno show comico e una partita di minors italiane.
Ma la quantità che porta in dote alla squadra è notevole e nella serata odierna limita anche gli errori. 3 soli turnover a fronte di ben 15 assist, alcuni davvero notevoli, che avrebbero potuto essere molti di più se gli esterni angeleni non avessero avuto le polveri bagnate dall’arco. Anche come scorer porta il suo contributo ed è discretamente efficiente con 19 punti e 1,056 punti per tiro. Nei momenti difficili è l’ultimo a mollare, sia a fine primo tempo mantenendo i californiani in partita, che nel finale insieme a THT.
❌ Bucks vs Lakers: i Minus
E anche oggi tocca analizzare cosa non funziona, e l’aspetto più difficile nel farlo è scegliere quali minus escludere.
🩹 Anthony Davis
La partita di The Brow è discreta, quindi perché inserirlo nei minus?
Il motivo è il confronto con Giannis Antetokounmpo, nettamente vinto dall’MVP delle Finals in carica. Il greco ed AD si giocano con Jokic ed Embiid la cintura di miglior lungo della NBA e se Davis, come dichiara, vuole essere un top di questa Lega non può contro un rivale limitarsi a una buona prestazione alla DeAndre Ayton, con tutto il rispetto per l’ottimo centro dei Suns.
Nei momenti difficili della gara, complice il poco sofisticato attacco gialloviola, non si vede e non prende responsabilità. E’ indicativo come solo 5 delle sue 15 conclusioni arrivino nella restricted area e come non vada mai in lunetta. I Lakers hanno bisogno che faccia la voce grossa non solo contro gli Spurs ma anche contro le contender. Il solito infortunio con uscita negli spogliatoi nel terzo periodo inoltre complica le rotazioni di coach Vogel, che deve mandare in campo DeAndre Jordan.

🐘 + 🐔 La frontline e chi l’ha assemblata
E a proposito di DeAndre Jordan… il reparto lunghi dei Lakers (escluso AD) è al momento improponibile a livello NBA. In 11 minuti di gioco la coppia Howard-Jordan combina per un -16 di plus/minus complessivo. Entrambi i lunghi sono esposti sul pick-and-roll, non sono una reale minaccia per la difesa avversaria e non sono un buon fit con Westbrook. Tutto ciò limita la possibilità di schierare AD da 4 levando un’opzione a Vogel.
E a proposito di 4, ancora peggiore la situazione in questo ruolo, dove Melo è costretto a giocare troppi minuti per quelle che sono le sue potenzialità in questo momento della carriera. Di conseguenza il coaching staff è costretto ad alcune lineup improponibili, ma tale problema non è imputabile alla panchina ma a chi ha assemblato il roster. Il rientro di LeBron potrà solo in parte colmare certe lacune.
🥶 I tiratori
Serata negativa per i tiratori, in particolare nel finale, infatti negli ultimi 15 minuti i Lakers sbagliano 14 triple consecutive. In una partita in cui Westbrook, Horton-Tucker e Rondo, ovvero le fonti del gioco gialloviola, combinano per un inaspettato e ottimo 7/14 da dietro l’arco viene a mancare il contributo di chi dovrebbe fare canestro sugli scarichi.
I tiratori designati Anthony, Monk ed Ellington combinano per 4/22, mentre i role player difensivi Bradley e Bazemore confermano la loro fama con 1/6, per un totale complessivo di 5/28. Ironia della sorte però a dare un miglior contributo nella propria metà campo è il primo gruppo rispetto al secondo.
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 1:30 italiane – tra Venerdì 19 e Sabato 20 Novembre per affrontare i Boston Celtics al TD Garden.
Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.
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Torinese, consumatore seriale di eventi sportivi. Grazie a Magic Johnson nasce la passione per la pallacanestro, i Lakers e la costa Ovest degli Stati Uniti. Esperienza NBA trentennale dal divano di casa. Phil Jackson è la guida spirituale di riferimento.