Key Takeaways: Detroit Pistons vs Los Angeles Lakers. In copertina: Russell Westbrook and LeBron James. (Brian Sevald, NBAE via Getty Images and Raj Mehta, USA TODAY Sports)

Il classico esempio di quella che in giornalisti americani chiamano “Ugly Victory”. I Los Angeles Lakers toccano il fondo (-17) dopo l’espulsione di LeBron per poi rimontare furiosamente nell’ultimo quarto contro i mediocri Detroit Pistons.

Il recap della partita:

✅ Pistons vs Lakers: i Plus

Ripartiamo da questa partita, che può essere la svolta della stagione, ed in particolare dal quarto periodo.

🐢 Brodie

Se i Lakers riescono ad interrompere la striscia di tre sconfitte consecutive, il merito è – in gran parte – del quarto periodo di Russell Westbrook.

Il nativo di Long Beach si carica la squadra sulle spalle, attaccando il ferro con continuità e negli ultimi minuti gioca insistentemente il pick-and-roll laterale con Davis, sostituendo LeBron come portatore di palla, trovando canestri e assist che forniscono l’allungo decisivo che permette di raggiungere la vittoria.

Dopo l’inizio di stagione difficile, forse anche dal punto di vista fisico, il prodotto di UCLA sta migliorando il suo rendimento, in particolare mi preme sottolineare, come nelle ultime partite abbia anche limitato il numero di palle perse.

Si dice che due indizi sono una coincidenza e tre fanno una prova, ma le migliori prestazioni sono arrivate negli ultimi incontri, con Bucks e Pistons, con la contemporanea assenza di James. È presto per dire con assoluta certezza che i due non possano giocare assieme, ma si può affermare che condividere lo stesso parquet limiti il loro talento.

〰️ Fear the Brow

Dopo un buon inizio di partita Anthony Davis attraversa una lunga fase di passività che coincide con il secondo ed il famigerato “terzo quarto Lakers”. Se l’incontro fosse terminato dopo 36 minuti o con una sconfitta, si parlerebbe sempre del nativo di Chicago in questa pagina, ma nella sezione relativa “minus”.

Invece il prodotto di Kentucky gioca un quarto periodo magistrale, sia in attacco, dove non sbaglia una conclusione (5/5 dal campo), sigillando la vittoria con due tiri liberi, sia in difesa dove decide di mettere in mostra tutto il suo talento, oscurando il ferro all’attacco di Detroit (emblematica l’azione ad un minuto dalla fine della contesa, dove prima stoppa una conclusione dall’arco di Cunningham e poi sulla palla vagante ne impedisce l’appoggio al ferro).

Quello visto negli ultimi sette minuti è il Davis che ci aveva fatto innamorare due anni fa e che per il quale lo STAPLES intonava a gran voce “MVP”. La speranza è quella di rivederlo più spesso.

P.S. 30 punti, 10 rimbalzi, 6 assist, 5 stoppate e 4 recuperi: solo Jordan e Olajuwon avevano realizzato qualcosa di simile prima di lui.

🍈 Melo from Deep

Se due anni fa mi avessero detto che in una nebbiosa mattinata di fine Novembre mi sarei ritrovato a scrivere dell’apporto fondamentale di Carmelo Anthony in una vittoria Lakers, avrei scommesso contro.

In queste prime 18 partite Melo è senza ombra di dubbio sia il miglior acquisto che la più grande rivelazione della formazione gialloviola, con buona pace di Reaves e del rientrante THT. Il prodotto di Syracuse sta semplicemente vivendo una stagione irreale dal punto di vista dell’efficienza offensiva.

Per CTG, il nativo di Brooklyn è nel 90%ile per quanto riguarda la eFG% e addirittura nel 100%ile per la 3P% con il 46,9%! Questa notte Anthony termina l’incontro con 18 punti (5/8 da tre), il secondo miglior +/- della squadra (+13) e ogni volta che scende sul parquet conferma una sensazione che si fa sempre più chiara, ovvero che lui sia il giocatore che più crede in questa squadra.

Parlando dei nuovi profili arrivati in off-season, nella preview della stagione, avevamo espresso dubbi sulla sua utilità difensiva. Se è abbastanza evidente il limite sia negli spostamenti laterali che nella “stamina”, è innegabile il suo impegno e la sua applicazione.

❌ Pistons vs Lakers: i Minus

Anche nella vittoria non mancano le note stonate ed in particolare l’evento più discusso della giornata sportiva Americana.

👑 Il caso James

Se al rientro contro Boston aveva destato impressioni positive, nella nottata è andata in scena la peggior prestazione in maglia gialloviola del nativo di Akron.

Se nei 21 minuti in cui rimane in campo raccoglie comunque 10 punti 5 assist, quel che resta, al netto dell’episodio di cui parleremo a breve, è la sensazione che James fosse all’inseguimento del ritmo della partita, quando normalmente è lui stesso a dettarlo.

Forse per la prima volta quest’anno (e nella carriera) il Re ha trovato nel “tempo che avanza” un avversario ostico. Detto ciò, le scusanti del caso sono tutte evidenti e lampanti e nessun tifoso Lakers si sognerebbe di rinfacciargli qualsiasi cosa.

Veniamo ora all’incidente, che ha portato all’espulsione di James dall’incontro.

Senza mezzi termini, il pugno che apre l’arcata sopraciliare di Stewart è degno della UFC ed è una carognata, anche perché è portato in seguito ad un normale scontro a rimbalzo. L’evento è anche la manifestazione della “Locura” in salsa Hollywood, tanto cara ai fan di Boris, un paese di musichette (e risse) mentre fuori c’è la morte (tecnica e tattica).

🤐 Le parole bisbigliate dietro alle porte

Prima della partita contro Detroit, nell’ambiente Lakers si sussurrava già di un esonero di Vogel in caso di sconfitta. Prendendo per vero queste dicerie, possiamo affermare che il coach sia andato ad un quarto periodo incredibile dall’essere disoccupato.

Frank sta provando, con tutte le carte a sua disposizione, di rianimare una difesa tragica. Nel match contro i Pistons ha riproposto il quintetto con due lunghi, ha schierato la zona nei minuti senza Jordan e nell’ultimo quarto è andato piccolo con Melo, THT, Bradley, Russ e Davis. Gli va dato merito quanto meno di tentare diverse opzioni difensive al netto però dei limiti di produzione di set offensivi che l’allenatore ha manifestato in questi anni sulla panchina gialloviola e che abbiamo sottolineato anche nelle precedenti settimane.

Rimane solo da capire se la vittoria avvenuta con una grande rimonta, probabilmente legata ad un moto d’orgoglio del roster, abbia rinsaldato la panchina del coach.

👶 I dolori del giovane THT

Come terzo minus avrei potuto mettere ancora l’impossibilità nell’utilizzare i due lunghi, avrei potuto citare l’orrenda serata da dietro l’arco, con le % di squadra drogate da Melo e dal 2/2 di Howard. Però vorrei soffermarmi su quello che è il quarto giocatore più pagato del roster e dal quale, forse, pretendiamo tutti un po’ troppo.

Se il suo apporto difensivo è stato importante nel quarto periodo, visto che ha fatto parte del quintetto che ha ribaltato le sorti dell’incontro, insieme a Westbrook, Bradley, Anthony e Davis, così non si può dire del lato offensivo nel campo.

Talen Horton-Tucker la scorsa notte è spesso andato fuori giri, sbagliando scelte e forzando scorribande nell’area dei Pistons che spesso hanno avuto esiti infausti.

È importante che THT trovi un equilibrio tra la sua aggressività offensiva e la sua capacità di creare con la palla per i compagni, migliorando nel decision-making. La stagione dei Lakers ed il suo epilogo passano anche dalle capacità del nativo di Chicago.

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 1:30 italiane – tra Martedì 23 e Mercoledì 24 Novembre per affrontare i New York Knicks al Madison Square Garden.

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Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


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Universitario e calciatore cresciuto nelle nebbie ferraresi. Appassionato di qualsiasi sport che non necessiti un motore. Tifoso Lakers da quando a sette anni mi regalarono la canotta di Kobe.

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