Key Takeaways: Miami Heat vs Los Angeles Lakers. In copertina: LeBron James and Talen Horton-Tucker (Michael Reaves and Issac Baldizon, NBAE via Getty Images)

La seconda partita in Florida termina con una sconfitta bugiarda nel punteggio, perché prima della disperata rimonta dell’ultimo periodo, i Los Angeles Lakers avevano toccato anche il -26.

✅ Heat vs Lakers: i Plus

Prestazione deludente di quasi tutta la squadra, che non può essere sempre così LeBron dipendente.

👑 Still the King

Se il primo tempo si chiude con i gialloviola in svantaggio di “soli” 17 punti, il merito è quasi esclusivamente di LeBron James, che con una sfuriata finale, ricuce parzialmente il gap che si era creato in precedenza.

Ed è sempre il nativo di Akron che suona la carica durante l’ultimo quarto, segnando gli ultimi canestri che permettono alla formazione losangelina di avvicinarsi durante la rimonta disperata.

L’ultimo ad arrendersi.

I 33 di stanotte mantengono aperta la striscia di partite (17) con più di 25 punti segnati nel singolo incontro.

Se proprio dobbiamo trovare una pecca nella prestazione del Re dobbiamo sottolineare come la prova da dietro l’arco sia stata ampiamente insufficiente (1/8 con alcune scelte di tiro pessime) ma a 37 anni la stagione di LeBron è un unicum storico, ed è un peccato sprecare in questo modo gli ultimi anni di basket del giocatore più polarizzante degli ultimi due decenni.

Se solo il suo alter ego LeGm fosse bravo la metà di quanto lo è lui sul parquet, noi tifosi non parleremmo, con così poca fiducia, del futuro dei Lakers.

〰️ Comeback Kid

Lasciamo da parte trade fantasiose per scambiare Westbrook, dal rendimento sempre più altalenante e in aperta battaglia con il coach, e aggrappiamoci all’ultima grande speranza della stagione, ovvero il ritorno di The Brow.

Il rodaggio sembra concluso e ci si aspetta di vederlo in campo nella prossima partita contro i Nets.

Durante il riscaldamento a Miami ha lavorato sul campo, giocando azioni 2vs2 coadiuvato da Ellington, Bazemore e Jordan.

Il mio auspicio è quello di riavere l’Anthony Davis cattivo e determinato visto ormai quasi due anni fa.

Rispetto all’inizio della stagione, la nuova lineup small potrebbe aiutarlo maggiormente in fase offensiva, cosicché possa usufruire di spazi che erano mancati per la scelta del coaching staff di utilizzare il doppio lungo.

Dal suo ritorno, dal suo rendimento e da quello della squadra, passa l’ultima flebile speranza di ravvivare questa stagione.

🔚 Late Comeback

Difficile capire dove iniziano i meriti dei Lakers e dove i demeriti degli Heat, che prima delle triple finali di Robinson e Tucker muovono il punteggio solo grazie i tiri liberi.

L’effort e l’accortezza difensiva gialloviola sono sicuramente aumentate di pari passo con la riduzione dello svantaggio, ma cinque minuti ben giocati non cancellano un primo tempo inguardabile. Diciamo che da salvare c’è almeno la determinazione di non subire l’ennesimo blowout stagionale.

❌ Heat vs Lakers: i Minus

La difesa non funziona, la fase offensiva nemmeno, sterile e prevedibile. Il tutto aggravato da scelte discutibili

🥴 Starting Five?!

Westbrook, Bradley, James, Ariza, Howard. Per NBA stats questo quintetto ha un Net Rating di -15.9 in 43 minuti di utilizzo, la cosa non mi sorprende visto che, attualmente, di giocatori NBA ne leggo due e mezzo o forse tre.

Se la scelta di Howard è stata legata alla presenza di Adebayo, quella di Ariza non è più spiegabile. Dal suo ritorno dall’infortunio, Trevor ha fornito prestazioni molto spesso impalpabili.

Semplicemente troppo poco.

Nella partita di stanotte è stato nullo se non addirittura deleterio in attacco, con quattro palloni persi a suo carico.

Se la sua presenza in quintetto deve essere solo per onore di firma – tant’è che i suoi stint sono legati al quintetto iniziale all’inizio dei quarti dispari – non vedo perché Vogel non debba cavalcare altre soluzioni. Anche se in maniera discontinua, i quintetti con Johnson e Monk hanno dato prova di funzionare maggiormente. In particolare potrebbe giovarne Malik, che sembra regredito da quando esce nuovamente dalla panchina.

🤕 Difesa a mal di testa

Il primo tempo è stato un vero e proprio Horror Show, con la squadra gialloviola in completa balia dell’attacco di Miami, con uno scatenato Duncan Robinson che ha sfruttato le falle del sistema difensivo dei Lakers.

Nel post-partita Vogel ha parlato di alcuni aggiustamenti tentati – come un maggiore utilizzo dei cambi difensivi – proprio per far fronte allo stile degli Heat, una delle migliori formazioni nel gioco “off the ball”.

Dire che queste novità non abbiano funzionato è un eufemismo, visto che in varie occasioni, non solo lo “switch” è avvenuto in ritardo, ma questo proprio non è stato fatto.

Butler chiama il blocco a Robinson, Bradley ed Ariza non comunicano e Vincent arriva facilmente al ferro.
Basta un semplice ghost screen per aprire la via del canestro gialloviola.

Concedere 69 punti in un tempo non è accettabile per nessuna squadra che punti almeno ai play-off.

⬇️ Il finale

Lakers sotto di quattro lunghezze, sei secondi sul cronometro, timeout e giocata disegnata. Talen Horton-Tucker butta via la rimessa in modo goffo, suggellando definitivamente la contesa.

È solo l’ultima delle 18 palle perse che azzoppano una squadra in difficoltà e che negli ultimi 4 minuti, in piena rimonta, regala tre palloni gli Heat, permettendole di respirare ed uscire dalle sabbie mobili offensive in cui si trovava.

Ogni partita siamo qui a ripetere le stesse cose, una volta sono i tiri liberi, un’altra le palle perse o le percentuali basse da tre punti (stanotte 11/40 per un non lusinghiero 27,5%). Sono forse troppi i problemi da risolvere?

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 1:30 italiane – tra Martedì 25 e Mercoledì 26 Gennaio per affrontare i Brooklyn Nets al Barclays Center.

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Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


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Mamba Moments:

Universitario e calciatore cresciuto nelle nebbie ferraresi. Appassionato di qualsiasi sport che non necessiti un motore. Tifoso Lakers da quando a sette anni mi regalarono la canotta di Kobe.

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