In copertina: Rob Pelinka, Adrian Wojnarowski, LeBron James and Anthony Davis (Tyler Ross and Jim Poorten, NBAE via Getty Images)
La doppia sconfitta contro Milwaukee e Portland ha condannato i Los Angeles Lakers al peggior record (26-30) di questa sciagurata stagione. Tuttavia, nonostante le tante lacune del roster, il front office gialloviola ha deciso di preservare i pochi asset disponibili per occasioni migliori.
Scoccata la deadline, il General Manager dei californiani Rob Pelinka ha indetto una call conference per spiegare le motivazioni dell’assenza di movimenti.
Indice
😕 L’immobilismo dei Lakers
Il GM dei gialloviola ha spiegato che non c’erano scenari che avrebbero migliorato sensibilmente la qualità del roster:
«Abbiamo intavolato diverse trattative per provare a migliorare la squadra perché proviamo sempre a fare il possibile per aumentare la nostra competitività. Alla fine, nessuna trade avrebbe avuto un impatto significativo né sul breve e né sul lungo periodo.»
Pelinka lascia intendere che un paio di trattative sono sfumate per le eccessive richieste della controparte:
«Non puoi forzare un’altra squadra a fare una proposta che ci renda migliore. Abbiamo fatto diverse valutazioni, come sempre in passato ci siamo confrontati con LeBron e Anthony e abbiamo convenuto che fosse giusto così. Ed è tutto ciò che conta.»
Poi, il vice presidente delle Basketball Operations ha commentato le difficoltà che sta affrontando Russell Westbrook. Per Rob, Brodie sta affrontando le stesse difficoltà di Andre Iguodala – all’epoca suo cliente – quando si trasferì da Philadelphia prima Denver e poi a Golden State. Ovvero dover ridimensionare il proprio ruolo da All-Star a role player.
«Ho parlato tante volte con Russ da quando lo abbiamo acquisito. Come tutti sanno, è un ragazzo generoso che desidera vincere. È consapevole del fatto che giocare al fianco di atleti impattanti come Davis e James richiede un ridimensionamento del proprio ruolo. Però concordo con le valutazioni del nostro staff, è lui che deve adeguarsi.»
A Pelinka poi inevitabilmente viene chiesto se la trade che ha portato Westbrook nella Città degli Angeli possa essere considerata come un successo.
«Mettere insieme un qualunque terzetto di All-Star della NBA e trarre dei giudizi dopo solo 15 partite, credo sia a dir poco prematuro.»
In stagione i Lakers hanno dovuto fare a meno di LeBron James per 17 partite, mentre Anthony Davis ne ha saltata 21. Eppure, nella prima gara dell’anno saltata da Westbrook, il duo non è riuscito a condurre la squadra al successo contro una (mezza) squadra come i Trail Blazers.
Gli infortuni hanno privato i campioni 2019/20 di uno dei pochi atleti non firmati al minimo salariale: Kendrick Nunn. Il rientro dell’ex Miami – ormai vero e proprio oggetto misterioso – si allontana sempre più:
«La contusione al ginocchio di Nunn non è ancora passata, a questo punto speriamo che possa rientrare per fine Marzo.»
Pelinka ha poi sottolineato la capacità dei californiani di muoversi rapidamente quando si presentano le occasioni.
«Abbiamo preso Stanley Johnson e convertito il contratto di Austin Reaves. Anche la firma di Avery Bradley è stata importante.»
🤔 Le chiavi del successo secondo Rob Pelinka
Per il GM dei Lakers, la situazione interna non è tumultuosa come viene rappresentata:
«È importante tenere a mente come si misura il successo: se vinci un titolo oppure no, non ci sono vie di mezzo. Dobbiamo fare il massimo per mettere la nostra squadra nelle condizioni migliori per competere. Per fare questo è necessario il supportarsi a vicenda, ed è quello che succede nella nostra organizzazione nonostante quello che si possa pensare dall’esterno.»
«Quando una squadra stenta come noi, penso che la cosa più importante che si possa fare è guardarsi allo specchio e provare ad essere migliori. Questo vale per tutti: il front offce, il coaching staff e gli atleti. Questa è una cosa che tutti noi possiamo fare.»
Ma adesso, i gialloviola interverranno nel mercato dei buyout? Per farlo, dovrebbero tagliare uno dei 15 elementi a roster.
«La cosa fondamentale è che possiamo contare del pieno supporto di Jeanie e della sua famiglia sul fatto di poter cogliere qualunque opportunità possa migliorare la squadra.»
La sensazione però è che i Lakers abbiano deciso di rimandare alla prossima estate la rivoluzione di un roster che si è dimostrato poco competitivo e mal assortito.
🗣 La replica di James e Davis
Ma del resto i Lakers sono pure sempre la franchigia di Hollywood, pertanto alcuni passaggi delle dichiarazioni di Rob Pelinka sono stati immediatamente smentiti. Anche se non apertamente, LeBron James e Anthony Davis hanno lasciato intendere che speravano in un significativo cambiamento del roster.
A riportare il pensiero delle due star gialloviola è Dave McMenamin di ESPN, intervenuto a NBA Today:
«Rob Pelinka ha detto che c’era una comunanza di intenti tra lui, James e Davis sul non fare nessuna trade. Ma una fonte molto informata sul pensiero dei due mi ha rivelato che questo è totalmente falso.»
«Non c’è stata nessuna conversazione tra Rob Pelinka, LeBron e Anthony prima della trade deadline, così come non c’è stato un benestare al non fare nessun movimento.»
Con il destino di Frank Vogel segnato, la pessima riuscita della trade Westbrook e questo “scontro” tra James, Davis e Pelinka, l’estate angelena si prospetta calda. Un vero e proprio drama.
Ascolta le parole di Rob Pelinka:
C’è solo un Capitano, anzi due.