Key Takeaways: LA Clippers vs Los Angeles Lakers. In copertina: Austin Reaves and Luke Kennard (Andrew D. Bernstein, NBAE via Getty Images)
Gli LA Clippers completano lo sweep ai danni dei Los Angeles Lakers, aggiudicandosi tutti e quattro i confronti nella stagione, e condannano i gialloviola all’ottava sconfitta nelle ultime dieci partite.
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✅ Clippers vs Lakers: i Plus
Ho avuto l’ingrato compito di scrivere i Plus della partita contro i Pelicans e, mentre mi accingo ad occuparmi di questa sezione, provo uno strano senso di déjà-vu, lo stesso avuto da Neo quando in Matrix vede due volte lo stesso gatto nero.
🪖 Il soldato Austin
Il primo tempo di Austin Reaves è molto buono, sia offensivamente che difensivamente. Nel primo quarto segna nove punti consecutivi, frutto di due conclusioni da tre punti e di un and-one in transizione.
Nel secondo sale alla ribalta più per la sua difesa, che costringe – il più delle volte – agli straordinari Luke Kennard, pur di segnare. Hillbilly Kobe sale in cattedra con la stoppata su Amir Coffey, altra giocata da highlight nella sua stagione da rookie.
Nel secondo tempo finisce nel tritacarne assieme al resto dei compagni, ma il prodotto dell’Università dell’Oklahoma ha la grande capacità di non deludere quasi mai.
🤪 Momenti di ordinaria follia
I Lakers sono sotto nel punteggio 49-66, ma con quattro minuti ancora da giocare nel primo tempo con una tripla di Malik Monk aprono un parziale di 14-0 che li riporterà i a sole tre lunghezze dai padroni di casa.
Gran parte di questa run avviene con il parquet calpestato da Westbrook, Monk, Reaves, James ed Anthony.
Questo quintetto, per pochi minuti, riesce ad esprimere un basket decente, limitando l’attacco dei Clippers e sfruttando le palle perse degli avversari, spingendo la transizione offensiva ed evitando il più possibile di attaccare a metà campo con squadre schierate.
❌ Clippers vs Lakers: i Minus
Un secondo tempo agonico mi permette di avere l’imbarazzo della scelta nel completare questa parte d’articolo, ormai parte principale delle nostre analisi post partita.
🤢 Il terzo quarto
In maniera sbrigativa potremmo scrivere che i Lakers sono rimasti con la testa negli spogliatoi, ma sarebbe un modo per minimizzare e semplificare ciò che è successo.
Al rientro dalla pausa lunga Frank Vogel ripropone in campo il quintetto che aveva condotto la parte finale del parziale di 14-0, mentre Tyronn Lue schiera i suoi starter, disponendoli sul parquet con un aggiustamento che potrebbe sembrare minore, ma che risulterà fondamentale nel parziale che chiuderà l’incontro.
Il coach dei Clippers pone Ivica Zubac, che aveva avuto problemi di falli nel primo tempo, in marcatura su Russell Westbrook. La mossa permette al numero 40 in canotta nera di occupare l’area, lasciando spazio sull’arco al prodotto di UCLA, e chiudere eventuali tagli e penetrazioni degli altri giocatori Lakers, tant’è che Monk dopo poco più di un minuto si schianterà con il centro croato.
Il parziale di 23-0 si apre dopo due punti di Brodie con gli ospiti in confusione totale e non più in grado di costruire un’azione offensiva degna di tale definizione. Inoltre, nella propria metà campo soffrono il ritmo e la fluidità dell’attacco dei padroni di casa, che banchettano sull’inesistente difesa dei gialloviola.
⛈ Grandine
I Clippers hanno chiuso l’incontro con uno straordinario 63% (17/27) da tre punti. Il dato grezzo mette in evidenza una grande serata balistica per i padroni di casa che non è dovuta solamente alla loro abilità ma è stata permessa, soprattutto, dalle mancanze gialloviola.
Analizzando la tipologia dei tiri, si vede come i “cugini” siano 7/11 nelle conclusioni Open e 9/10 in quelle Wide Open. In sostanza hanno punito tutte le mancanze difensive dei Lakers, evidenziando un problema persistente dall’inizio dell’anno, ovvero l’incapacità di questo roster di contestare le conclusioni da dietro l’arco.
D’altro canto i Lakers hanno sparato a salve, come spesso succede nell’ultimo periodo, chiudendo con 3/15 nelle conclusione Wide Open e 7/17 in quelle Open.
🍎 Siamo alla frutta
Ormai non ci rimane che ripeterci, perché sia io – dopo la partita contro i Pelicans – che Luca – dopo la sconfitta patita contro Dallas – abbiamo posto Frank Vogel tra i Minus.
Nella notte è bastato un semplice aggiustamento di Lue per mandare in fumo qualsiasi piano o contromisura preparata dal nostro coaching staff.
Abbiamo sofferto sia con la presenza di Dwight Howard in campo, poiché il nativo della Georgia veniva posto all’interno di tutti i pick-and-roll, sia con il quintetto small, che pativa la stazza di Zubac ed Hartenstein.
Ogni partita assistiamo ad un triste show a bordo campo, quello di un coach che ha perduto qualsiasi certezza, che si ritrova ad allenare un accozzaglia di giocatori che ha come leader una stella 37enne che lo ha esautorato ormai da tempo.
Penso che il momento più basso lo si sia toccato durante il terzo quarto, quando i due timeout chiamati dal coach per cercare di interrompere il parziale dei Clippers non hanno generato nessun effetto, se non quello di sottolineare il dramma, con il pubblico di casa che non sapeva come comportarsi innanzi a tale evento.
Frank, ormai, è un condannato a morte che cammina verso la sedia elettrica, tutti sanno che non sarà più il coach dei Lakers al termine questa stagione, anticipare di un paio di partite questa evenienza potrebbe evitare questi spettacoli indecorosi oltre che essere un gesto d’umanità nei suoi confronti.
🥴 Miscellanea
Ho scelto di commentare un paio di sviste difensive clamorose per chiudere l’analisi dei Minus.
Difesa schierata, 13 secondi sul cronometro, palla che circola lentamente sul perimetro. Per una ragione oscura James chiama ad Anthony un cambio difensivo su Hartenstein, che non fa nessun tipo di movimento complesso, se non quello di dirigersi verso il centro dell’area.
James scaglia l’ennesima tripla sul primo ferro, Zubac che era andato a contestare il tiro di LeBron continua a correre. Nessuna maglia gialloviola va a rimbalzo e nemmeno si muove per tornare velocemente in difesa.
In questa clip la transizione difensiva è anche decente, poiché i giocatori in maglia gialloviola sono accoppiati con gli avversari. Il problema è che Hartenstein brucia James, che si limita a guardare.
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 2:30 italiane – tra Sabato 5 e Domenica 6 Marzo per affrontare i Golden State Warriors alla crypto.com Arena.
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Lakers Legends:
- Nick Van Exel by Antonio Corsa
- Lamar Odom by Simone Stefanini
Mamba Moments:
- MM01: La rivincita contro i Celtics, l’apoteosi di Kobe Bryant by Giovanni Rossi
Universitario e calciatore cresciuto nelle nebbie ferraresi. Appassionato di qualsiasi sport che non necessiti un motore. Tifoso Lakers da quando a sette anni mi regalarono la canotta di Kobe.