Key Takeaways: Washington Wizards vs Los Angeles Lakers. In copertina: LeBron James, Talen Horton-Tucker and Corey Kispert (Patrick Smith and Stephen Gosling, NBAE via Getty Images)

Non riesce ai Los Angeles Lakers la “clamorosa” impresa di vincere due partite consecutive in trasferta, per giunta in back-to-back. I ragazzi di Vogel, infatti, cedono ai Washington Wizards privi dell’ex Kyle Kuzma e dell’infortunato di lungo corso Bradley Beal.

✅ Wizards vs Lakers: i Plus

Per quasi tre quarti di gioco gli aspetti positivi sono stati predominanti rispetto a quelli negativi, con in testa l’ennesimo record battuto dal numero 6.

🗿 Milestone LeBron

Questa stagione di LeBron James verrà ricordata soprattutto per l’enorme quantità di record battuti. Tutti quanti, me compreso, pensavano che LeBron decidesse di saltare questo match in back to back per compiere il sorpasso a Karl Malone nella lista degli All-Time Leading Scorer proprio nella sua Cleveland. E invece James è sceso il campo nonostante l’enorme sforzo della sera precedente e ha scritto la storia con qualche giorno d’anticipo.

Sono bastati solo 18 minuti per scollinare quota 20 punti e sorpassare Malone.

Il traguardo raggiunto da LeBron è un premio alla longevità di un campione infinito che, salvo imprevisti, l’anno prossimo sorpasserà anche Kareem Abdul-Jabbar e diventerà il giocatore con più punti segnati nella storia della NBA.

Nel complesso la prestazione odierna di James è stata sulla falsariga di quella contro i Raptors. Dominante nell’area degli Wizards (12 canestri realizzati nel pitturato) e più attento del solito nella metà campo difensiva, dove si è esibito in un paio di aiuti, tiri contestati e tagliafuori degni di nota, soprattutto se consideriamo la pigrizia imperante nel resto della stagione.

Un buon modo per chiudere un primo tempo giocato bene in entrambe le metà capo.

Peccato, però, per i Lakers che le energie di James si siano di fatto esaurite alla fine del terzo quarto. Nell’ultimo parziale, infatti, LBJ ha forzato troppi tiri dalla lunga distanza (0/3 da tre). Senza un LeBron chirurgico nel crunch time la squadra di Vogel non ha alcuna speranza di vincere, anche contro compagini mediocri come questi Washington Wizards.

💪 Back-to-back Russ

Dopo l’ottima prova contro i Raptors, culminata con il canestro che ha portato il match all’overtime, Russell Westbrook si conferma su buoni livelli contro la sua ex squadra. Oltre a sfiorare la tripla doppia (22 punti, 10 rimbalzi, 8 assist), Brodie appare per una volta in fiducia e motivato.

Punisce il raddoppio su James con un raro canestro da tre above the break che ci conferma che sta vivendo un buon momento.

Per un giorno poi Westbrook ritrova la precisione anche nel suo jumper dalla media che gli consente di segnare un paio di canestri pesanti quando l’attacco dei Lakers fatica a produrre.

Rimangono, però, purtroppo per lui e per i Lakers, le solite gigantesche disattenzioni difensive che hanno favorito il parziale di Washington alla fine del terzo quarto e spianato poi la strada ai ragazzi di Unseld Jr. nel finale.

Dove vai Russ?

Probabilmente è impossibile chiedere di più a Russell Westbrook quest’anno. Un’affermazione che dovrebbe fotografare bene lo stato attuale dell’ex giocatore degli Wizards.

🏀 Move the Ball

Per tre quarti di gioco i Lakers hanno mostrato a mio avviso un buon basket offensivo, fatto di ribaltamenti, letture e tagli per compensare i movimenti della difesa.

Johnson viene in soccorso di Westbrook con un taglio con i tempi giusti.

A supporto di questa teoria c’è anche il numero degli assist: 23 in tre quarti di gioco. I Lakers quest’anno hanno espresso il proprio basket migliore quando hanno avuto pazienza nel cercare il tiro a più alta percentuale attraverso continui drive and kick.

Come spesso è accaduto in questa stagione, però, l’attacco gialloviola è tornato stagnante negli ultimi minuti di gioco (solo 2 assist nel quarto periodo), complice anche la stanchezza dei giocatori chiave e alcune scelte discutibili di Vogel.

❌ Wizards vs Lakers: i Minus

Una partita che si poteva vincere e invece è finita malissimo. Di chi è la colpa? Il principale responsabile della disfatta è questa volta l’uomo che siede sulla panchina gialloviola.

🥴 Le scelte di Vogel

Quest’anno abbiamo visto tantissime sconfitte dei Lakers, ciascuna con responsabili diversi. Abbiamo assistito a partite giocate senza il minimo effort, altre perse a causa di una giornata no delle star o per l’inadeguatezza dei role player e altre ancora da imputare agli errori del coaching staff.

La sconfitta contro gli Wizards rientra a mio avviso in quest’ultima categoria. Le decisioni di Vogel sono state per me incomprensibili per gran parte del match e sono diventate addirittura disastrose nell’ultimo quarto.

Partiamo dalla scelta dei quintetti. Già nel primo tempo i Lakers avevano subito un brutto parziale con la lineup Westbrook, Augustin, THT, Melo, Gabriel. Ancora una volta Vogel ha dimostrato di non imparare dai propri errori e ha riproposto lo stesso quintetto nel secondo tempo. Risultato? Quello che tutti potevano immaginare, tranne Vogel evidentemente.

Ma le scelte ancora più cervellotiche arrivano nel finale di gara quando decide di panchinare Monk (miglior Plus/Minus della partita) e di lasciare in campo il fido Bradley. Al di là delle rotazioni, impressiona ancora di più in senso negativo come un allenatore prettamente difensivo come Vogel non abbia trovato alcuna contromisura alla verve di Porzingis.

Il gigante e il bambino.

Il lettone ha fatto il bello e il cattivo tempo per tutto il quarto periodo (16 punti nel parziale finale) tirando in testa a tutti i giocatori gialloviola. Forse si poteva scongelare Dwight e dare più minuti a Gabriel oppure si poteva tentare un raddoppio quando Porzingis riceveva dal mid post, soprattutto considerando le mediocri doti da passatore dell’ex giocatore dei Knicks.

0️⃣ Zero THT

Il numero 0 nella casella dei punti segnati racconta alla perfezione la prestazione di Talen Horton-Tucker. Nella notte di Washington THT è sembrato totalmente spaesato, fuori tempo nelle sue penetrazioni e perso in difesa.

Purtroppo non è la prima volta in stagione che il prodotto di Iowa incappa in serate simili. Questa volta ha l’attenuante dell’infortunio alla caviglia che lo ha tenuto lontano dal parquet nel secondo tempo contro Minnesota e nel match contro i Raptors. Mi chiedo che senso abbia dargli tutti questi minuti quando è evidente sia in grande difficoltà.

😖 I minuti senza LeBron

Nelle ultime uscite, in maniera piuttosto casuale, i Lakers se l’erano cavata discretamente bene nei minuti senza LeBron James. Non possiamo dire lo stesso oggi. Le continue assenze non hanno sicuramente aiutato Vogel ma è a mio avviso inconcepibile come, a fine anno, ancora non abbia trovato dei quintetti stabili e una parvenza di struttura offensiva quando James siede in panchina.

I Lakers hanno una valanga di difetti strutturali, ma di sicuro non gli mancano i giocatori in grado di produrre contro le second unit avversarie. Purtroppo, invece, vige ancora l’improvvisazione per via di un contesto dove le cattive abitudine hanno preso il sopravvento, evidentemente anche all’interno del coaching staff.

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 00:00 italiane – tra Lunedì 21 e Martedì 22 Marzo per affrontare i Cleveland Cavaliers alla Rocket Mortgage FieldHouse.

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Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.



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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.

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