In copertina: Kareem Abdul-Jabbar and LeBron James (Richard Shotwell, Invision and Ashley Landis, AP Photo)
Quando a parlare è una leggenda, sportiva ed umana, come Kareem Abdul-Jabbar, tutti noi dovremmo stare ad ascoltare attentamente. Per chi non fosse riuscito ieri, in cui la leggenda dei Los Angeles Lakers ha parlato in conferenza stampa, riproponiamo qui le sue parole. Non solo, riprendiamo anche alcune sue “piccanti” frasi pronunciate qualche tempo fa, riguardanti specialmente alcune dichiarazioni – ed azioni – di LeBron James.
Kareem ha infine consegnato il Social Justice Award, nuovo award della NBA che porta il suo nome, a Carmelo Anthony, primo vincitore del riconoscimento.
Tra le tante dichiarazioni rilasciate ai media dopo la cerimonia, hanno fatto scalpore quelle indirizzate verso LeBron James.
«Ha fatto e detto alcune cose che non mi aspettavo da lui. Per me è difficile accettare alcuni suoi comportamenti, e non capisco la sua posizione; a volte sembra stare da tanti lati di uno stesso tema.
Jabbar è tornato sull’esultanza di James dopo la tripla decisiva segnata contro gli Indiana Pacers, ispirata a Sam Cassell:
«Per me, basta vincere. C’è davvero bisogno di uno stupido e infantile balletto, che non porta rispetto verso l’avversario? Non ha senso, i più grandi di sempre non fanno così.»
Kareem non ha apprezzato un meme sul COVID19 postato da LeBron su Instagram.
«Questa è una macchia per la sua Legacy. Mi viene da pensare che non comprenda la differenza tra le tre malattie in questione, anche dopo tutte le informazioni a riguardo che lui stesso ha presentato davanti alla stampa. Ho aspettative più alte da lui, è in grado di comprendere le questioni e parlarne in modo eloquente. Perché abbassarsi a tutto questo?»
Avendo interagito poco in passato, KAJ sarebbe ben disposto a parlare di più con LBJ:
«Ho tempo, mi farebbe piacere. Ammiro ciò che ha fatto, tra cui il progetto della I Promise School. La sua forza e la sua volontà di influenzare la società con i suoi soldi è qualcosa di veramente positivo, bisogna dargli credito. Non voglio lanciargli solo critiche, sia chiaro, vorrei solo che evitasse alcune uscite di cui non dovrebbe andare molto fiero, dato che sono cose che hanno effetto negativo anche sulla comunità afroamericana; è questo il punto. Spero anche che mi sorpassi nella classifica di punti segnati, tifo per lui.»
Come prevedibile, tali dichiarazioni non sono rimaste ignorate, tanto che LeBron James ha prontamente risposto:
«Non ho una risposta vera e propria da dare, e se si guarda il post ho scritto letteralmente “help me out”, aiutatemi. Aiutatemi a uscire da questo, tutti noi stiamo cercando di uscire fuori da questa pandemia.»
Nel pomeriggio, infine, Jabbar ha inviato una mail al Los Angeles Times per chiarire ulteriormente la questione. In breve, ha rimarcato il suo grande rispetto per il #23, cresciuto anno dopo anno, spiegando che i suoi rimproveri hanno sempre avuto uno scopo formativo, con la speranza che la sua stessa figura sia, per James, come una guida.

Vent’anni, torinese, appassionato di sport dalla nascita e di pallacanestro NBA da qualche anno dopo. Nel tempo libero studio Economia Aziendale.