Dopo tre anni con i Golden State Warriors, la squadra della sua città, Juan Toscano-Anderson ha firmato con i Los Angeles Lakers al minimo salariale pochi giorni dopo aver vinto e festeggiato il suo primo titolo NBA.

Poco dopo l’accordo con i gialloviola, JTA era tra il pubblico della gara tra Lakers e Warriors della California Classic Summer League al Chase Center di San Francisco. Con indosso, sopra la felpa, la canotta numero 8 di Kobe Bryant. Inevitabilmente, la sua conferenza stampa inizia parlando di quel momento:

«Ero indeciso se indossarla oppure no, ne ho parlato anche con la mia compagna. Poi quando sono arrivato al Chase Center, la standing ovation che ho ricevuto mi ha galvanizzato. Sono sensazioni che non dimenticherò mai.»

«Sono un fan di Kobe Bryant, è il mio giocatore preferito. L’ho sempre ammirato, era la mia ispirazione, le maestre mi rimproveravano perché da piccolo mi alzavo, tiravo la carta nel cestino e urlavo “Kobe!”. Essere qui è una piccola vittoria per me.»

L’ala uscita da Marquette poi ha parlato delle sue caratteristiche tecniche:

«Sinceramente, anche se può sembrare arrogante, credo che il mio skillset possa adattarsi ad ogni squadra. Credo di essere versatile, posso difendere su tutti i ruoli. Farò tutto quello che è necessario per vincere. Mi lancerò sui tavoli, andrò a rimbalzo, davvero di tutto.»

«Credo che così potrò trovare definitivamente spazio in una squadra. Penso che la mia energia e il mio approccio siano contagiosi. Sono un’atleta cerebrale, devi spiegarmi le cose una sola volta. Posso ricordare i movimenti di tutte le posizioni. Avere l’opportunità di giocare con una persona intelligente e talentuosa come LeBron è fantastico, penso che potrò essere un suo complemento in tante occasioni.»

🇲🇽 La determinazione di Juan Toscano-Anderson

L’ex Golden Eagles è convinto di poter emergere anche a Los Angeles, così come fatto negli ultimi tre anni sotto coach Steve Kerr. Prima di approdare nella squadra della sua città natale, Toscano-Anderson ha giocato tre anni tra Messico e Venezuela prima di accasarsi con i Santa Cruz Warriors di G League.

«Sono di East Oakland, ecco chi sono. Per questo sono riuscito ad arrivare fino qui. Mi sveglio ogni mattina per competere e giocare duro, e so cosa significa dover guardare il tutto da fuori. Sono grato di avere una chance in questa lega, non voglio che qualcuno mi tolga il posto.»

Nella stagione appena conclusa, Juan ha tirato con il 48.9% dal campo e con un meno soddisfacente 32.2% dall’arco su 1.2 tentativi a gara. Ma sa di dover migliorare e di concentrarsi anche sulla difesa:

«Tiro da tre e difesa saranno due degli aspetti principali del nostro gameplan. Coach Ham enfatizza molto il modo in cui giocheremo.»

Nonostante Juan Toscano-Anderson abbia firmato per un solo anno, è determinato a lasciare il segno anche nei Lakers. Il che potrebbe sottintendere la volontà di una permanenza più lunga nella Città degli Angeli.

«Non voglio essere uno dei tanti che è passato di qui. Voglio che le persone in futuro mi ricordino come parte di questa organizzazione. Desidero che i tifosi pensino a me come uno che ha dato il massimo, ha sempre lottato, ha vinto un titolo. Qualunque sia la storia, è questo il segno che voglio lasciare.»

Il fresco campione NBA ha le idee chiare su come perseguire il suo obiettivo:

“Ci sono i fenomeni ed i giocatori di supporto. LeBron ed AD appartengono alla prima categoria, gli altri devono essere in grado di aiutarli, ed è quello che cercherò di fare.»

«Sta a noi supportare la squadra, guardare le spalle a loro due. Ci sono 82 partite, non potranno essere sempre loro a guidarci in ogni vittoria. Noi possiamo contare su di loro e lo sappiamo, ma ad un certo punto anche loro dovranno fidarsi di noi, e dovremo farci trovare pronti.»

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Vent’anni, torinese, appassionato di sport dalla nascita e di pallacanestro NBA da qualche anno dopo. Nel tempo libero studio Economia Aziendale.

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