In copertina: Anthony Davis (Spectrum SportsNet)
Chiusa senza vittorie la prima settimana di gare, i Los Angeles Lakers sono già in stato d’allerta. A confermarlo, al termine dell’allenamento del martedì, Anthony Davis.
«Ovviamente, c’è un senso di urgenza. Non vogliamo ritrovarci in una situazione difficile, ma dobbiamo mantenere un buon equilibrio. Non dobbiamo lasciarci innervosire o turbare da cose del genere.»
«Così come nel caso dovessimo vincere una serie di partite, non dobbiamo farci prendere dall’ottimismo.»
Secondo AD, paradossalmente il difficilie inizio li aiuterà ad ottenere risultati migliori con il progredire della stagione.
«Pensiamo che tutte queste avversità saranno un bene per noi. Siamo lieti che stia succedendo ad Ottobre e non a Marzo o Aprile. Segneremo questi tiri, continueremo a difendere come abbiamo fatto fin’ora e proveremo a vincere già la prossima partita.»
Nella sconfitta incassata contro Portland, i losangelini hanno subito un parziale di 6-16 negli ultimi quattro minuti e mezzo di gioco. Nove conclusioni per parte: sei canestri con due triple per i Trail Blazers, mentre i Lakers hanno trovato il fondo della retina solo tre volte.
«Negli ultimi due minuti e mezzo la nostra shot selection è stata pessima, da parte di tutti. Io stesso, Pat, Lonnie.»
«Gli ultimi tiri che abbiamo tentato erano difficili, conclusioni che non dovremmo tentare nell’ultimo quarto di una gara punto a punto.»
Posizione cerchiobottista quella di The Brow, poiché il campo ha detto altro. Negli ultimi 4:40 di gioco lui ha tentato e segnato solo una schiacciata, mentre la maggior parte delle conclusioni sono state tentate da LeBron James (2/5 con 0/2 da tre) e Westbrook (0/2 con una tripla fallito). Beverley ha sbagliato una conclusione da oltre l’arco, mentre Walker non ha provato conclusioni.
Condivisibile, invece, la promozione della fase difensiva.
«Ci stiamo conoscendo meglio l’uno con l’altro. Questo ci aiuta a costruire la nostra difesa, al momento è la terza della NBA e in tutte le categorie statistiche siamo tra le prime dieci squadre. Dobbiamo continuare a spingere, tenere la testa bassa e continuare con la stessa mentalità.»
Sul banco degli imputati – ancora una volta – Russell Westbrook, che ha gestito malamente un possesso nell’ultimo minuto dopo una prestazione tutt’altro che memorabile. Brodie è in forse per la gara contro Denver e dopo la difesa d’ufficio di Darvin Ham è arrivata anche quella Davis, che pone l’attenzione sull’impatto che le critiche eccessive possono avere sul compagno di squadra.
«Insomma, è assurdo. Le persone hanno dimenticato chi è Russ. Non riesco ad immaginare quanto è dura per lui. È qualcosa che dovreste chiedergli.»
«Ma come squadra, come organizzazione, noi stiamo cercando di essergli vicino e supportarlo, fare in modo che non ci finisca dentro fino al collo. Perché è in tal caso che le cose possono andare male. Vogliamo essere certi che senta di essere in un bell’ambiente.»
Almeno in apparenza, al momento Brodie incassa senza barcollare.
«Oggi sorrideva molto, ed è una buona cosa. Vogliamo fagli sentire che, siamo al suo fianco e possiamo proteggerlo. E di qualunque cosa abbia bisogno, siamo al suo fianco. Dentro e fuori dal campo.»
Quantomeno, finché saranno compagni di squadra.
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