In copertina: Matt Ryan festeggia con i tifosi dopo aver segnato il buzzer-beater che ha mandato all’overtime la gara tra Lakers e Pelicans (Gary A. Vasquez, USA TODAY Sports)

Quando una stagione – come quella 2022/23 dei Los Angeles Lakers – è avara di ambizioni e prospettive, occorre aggrapparsi a dei feticci. Ovvero, cercare la versione 2.0 di quello che è stato Austin Reaves l’anno passato. Per chi scrive, la speranza è che il giocatore da seguire con interesse possa rivelarsi il rookie Max Christie, ma ahimè i minuti spesi sul parquet si contano sulle dita.

Al momento, quindi, possiamo accontentarci di raccontare la storia – quantomeno inusuale – del carneade del momento: Matt Ryan. Il tiratore newyorchese, autore nella notte della tripla che ha salvato capra e cavoli ai gialloviola. Canestro che lo stesso numero 37 ha definito come il più importante della sua vita.

🗽 Growing Up NYC

Matthew Richard Ryan nasce il 17 Aprile 1997 a White Plains – cittadina ad est del fiume Hudson, nello Stato di New York – secondogenito di Richard e Laurie Ryan. Con la famiglia si trasferisce più a nord, a Cortlandt Manor, dove inizia a muovere i primi passi sui campi da basket.

Il talento discreto e le relazioni familiari gli consentono di approdare alla Iona Preparatory School e disputare i tornei estivi della AUU con i New Heights della Big Apple. Perso l’anno da junior a causa di un’operazione alle anche, da senior Matt trascina i Gaels (22-6 il record) alla prima apparizione al Class AA Archdiocesan Championship della loro storia. I 19 punti, 8 rimbalzi e 4 assist di media messi a referto gli valgono l’inclusione nell’All-CHSAA First Team e la nomina a Mr. Basketball dell’area di New York.

Terminata l’high school, Ryan accetta l’offerta dell’Università di Notre Dame per la stagione 2015/16, preferendola a quelle di atenei altrettanto prestigiosi come Duke, North Carolina e Michigan.

Matt Ryan, Iona Preparatory School
Matt Ryan nel momento della firma della Lettera d’Intento per giocare con Notre Dame.

🇺🇸 Around the United States

Nonostante le ottime promesse, la carriera universitaria di Matt Ryan è travagliata. Dopo un discreto anno da freshman (anche quattro presenze in quintetto) con i Fighting Irish, da sophomore il suo minutaggio viene dimezzato. A causa delle incomprensioni con coach Mike Brey, Matt decide di cambiare ateneo per non compromettere le sue chance di approdare in NBA.

Ryan si trasferisce dall’Indiana al Tennessee, approdando alla Vanderbilt University guidata da Bryce Drew. Passato l’anno senza calcare il campo previsto dal regolamento NCAA, entra nel quintetto dei Commodores al fianco di Darius Garland e Aaron Nesmith.

Tuttavia, il pessimo record – nonostante un roster talentuoso – costa il posto a coach Drew. Il timore di perdere lo spazio faticosamente conquistato lo affligge e decide di trasferirsi ancora.

«Ho pensato “Merda, devo trasferirmi di nuovo.” Non volevo, ma quelle erano le circostanze in cui mi ero ritrovato.»

Onde evitare di ripetere le esperienze precedenti sceglie la piccola UTC di Chattanooga, ovvero stesso stato e tanto spazio per mettersi in luce. Con i Mocs mette a referto 15.4 punti e 4.9 rimbalzi in 30.6 minuti di media, realizzando il 35.9% delle 245 triple tentate in 33 partite. Buoni numeri, ma insufficienti per puntare ad una chiamata nel draft del 2020 e la prospettiva concreta è quella di andare alla ricerca di un contratto in Europa o in Australia.

🔓 Lockdown

A sconvolgere i piani di Matt Ryan – …e non solo – arriva la pandemia da coronavirus. Cancellati la dozzina di workout programmati, così come i tornei della Summer League. Ryan trascorre due mesi di lockdown a Chattanooga, provando a restare in forma con un canestro comprato da Walmart: l’obiettivo è quello di ottenere un invito per la bolla della G League. Niente da fare, la convocazione non arriva.

Matt potrebbe cercare un impiego in qualche ufficio, avendo conseguito una Laurea in Economia a Vanderbilt, ma non vuole accantonare il suo sogno. Tuttavia, ha bisogno di soldi.

«Ero appena uscito dal college, non avevo niente.»

Ryan inizia a lavorare come giardiniere al cimitero di St. Joseph a Yonkers, NY ad una quarantina di minuti d’auto da casa sua. Nel gelido inverno newyorchese, deve occuparsi di rimuovere le decorazioni natalizie da loculi e lapidi. Con l’arrivo della primavera, si occupa anche della falciatura dell’erba, della potatura degli alberi e di tanti altri piccoli lavori di manutenzione. Per arrotondare, la sera lavora come fattorino per DoorDash e UberEats oltre ad allenare una squadra amatoriale.

Colpito dalla dedizione di Matt, il suo superiore a Yonkers gli concede un po’ di flessibilità nello svolgimento delle sue mansioni. Perché Matty Ice crede in sé stesso e al lavoro arriva sempre con una borsa da palestra, in vista delle quattro ore di workout e nuoto che pratica per restare in forma.

🔥 Sharpshooter

Gli sforzi di Matt Ryan vengono premiati. I Cavaliers hanno bisogno di un tiratore per il roster della Summer League 2021 e lo firmano per il torneo di Las Vegas. Nei 68 minuti giocati nelle quattro gare con Cleveland, chiude con 11.3 punti e 3.8 rimbalzi di media con 13/27 (48.1%) dalla lunga distanza. È tornato sui radar dei front office NBA.

Ryan partecipa al training camp dei Nuggets e conquista l’assegnazione ai Grand Rapids Gold di G League. Con la squadra l’affiliata di Denver gioca 26 partite, mettendo a referto 16.2 punti con il 39.0% da tre e il 95.1% dalla lunetta, 2.9 rimbalzi e 1.7 assist in 28.7 minuti di media.

I buoni numeri messi a referto gli valgono la convocazione nel 2022 USA Basketball Men’s World Cup Qualifying Team, impegnato nelle Filippine nel torneo di qualificazione al mondiali di basket. Matt disputa le partite contro Portorico e Messico – al fianco di Joe Johnson e Jordan Bellconvertendo la metà delle 18 conclusioni dallla lunga distanza tentate.

Il 28 Febbraio 2022, poco prima di rientrare negli Stati Uniti, riceve dei messaggi del suo agente. Poi una chiamata da un numero sconosciuto, alla quale non risponde. Riceve un messaggio in segreteria, è di Brad Stevens: «Tu sei un giocatore NBA, Matt.» Alla trade deadline il presidente dei Celtics ha liberato un two-way contract, che ora offre al newyorchese.

Con Boston disputa una sola gara di regular season, sufficiente a segnare il primo canestro nella lega tanto desiderata. Una tripla, naturalmente. Trova maggiore spazio con i Maine Red Claws di G League, con cui scende in campo in 14 occasioni, chiuse con 20.4 punti di media e il 44.9% da tre.

«È incredibile, tenuto conto dov’ero lo scorso anno. Non importa come andrà a finire, questo è stato sicuramente l’anno migliore della mia vita.»

Ryan partecipa – in borghese, non potendo essere schierato – alla run playoff dei Celtics, battuti solo alle NBA Finals dagli Warriors. Nel giorno del suo 25esimo compleanno, il 17 Aprile 2022, Jayson Tatum realizza sulla sirena il canestro decisivo nel primo atto della serie contro i Nets.

Matt Ryan celebrates with Al Horford and Derrick White
Matt Ryan festeggia con Al Horford e Derrick White dopo Gara 7 delle Eastern Conference Finals 2022 (Brian Babineau, NBAE via Getty Images)

⁉️ E adesso, chi è Matt Ryan?

Il resto è storia recente. Durante l’estate Ryan disputa la Summer League con i Celtics e contro i Grizzlies segna sulla sirena la tripla della vittoria. Nella stessa azione, però, s’infortunia alla caviglia. Poi qualche settimana dopo arrivano le indiscrezioni sulla volontà di non rinnorvarlo da parte del front office di Boston.

Arriva così l’invito al training camp dei Lakers, alla disperata ricerca di tiratori. Matt disputa cinque gare di preseason con i californiani, convertendo 11 delle 31 triple tentate (35.5%). Il suo contributo è fondamentale nell’unica vittoria conquistata: 20 punti con 6/9 da tre contro gli Warriors.

Con Cole Swider tornano sulla terra dopo una Summer League spaziale, Rob Pelinka decide di offrire a Matty Ice un contratto non garantito, affidandogli l’ultimo slot disponibile nel roster angeleno. Ryan ha giocato 18 minuti nell’opening night contro Golden State e ha segnato un paio di triple nel primo successo stagionale contro Denver.

Quale sarà il suo futuro? Molto dipenderà dalla continuità con cui segnerà dalla lunga distanza. Del resto…

«In terra caecorum monoculus rex»

(Nella terra dei ciechi, il monocolo è re)


Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato gialloviola, su:


NBA & Lakers on the couch, minors & post on the court. 1987, Showtime!

Categories:

Our Podcast
Most Recent
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: