In copertina: Los Angeles Lakers head coach Darvin Ham (Marcio Jose Sanchez, AP Photo)

Altra sconfitta per i Los Angeles Lakers, partiti bene poi surclassati in un brutto secondo tempo dai Cleveland Cavaliers. Tante le sensazioni condivise nel post partita, anche se mancano quelle di Anthony Davis, che si è rifiutato di parlare con i giornalisti dopo una gara non indimenticabile.

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🆘 Westbrook: «Chi aiuta AD?»

Molti si sono concentrati sulla sparizione di AD nel secondo tempo, dove ha tentato solo due tiri dal campo. Di chi è la colpa? Russell Westbrook, autore di una prestazione comunque positiva, non vuole avere responsabilità:

«Non eravamo pronti. Loro sono usciti dagli spogliatoi aggressivi e preparati nel terzo quarto, da lì in poi noi no.»

«Onestamente, non so chi sia quello ad avere il compito di servirlo a dovere. Lascio agli allenatori la scoperta del modo migliore per utilizzarlo.»

«Quando sono in campo, cerco di fare il miglior lavoro possibile eseguendo le giuste letture e cercando di rendere il gioco più facile per lui.»

👊 Ham: «Niente rabbia, combattiamo»

Coach Darvin Ham fatica a giustificare il calo avuto dai suoi ragazzi nella seconda parte della gara:

«Non so, sembra che il nostro spirito abbia lasciato il palazzetto. Il modo in cui vogliamo giocare è quello del primo tempo. Eravamo lì a combattercela, eravamo anche in vantaggio. E poi, nel secondo tempo, i tiri non sono andati a segno, abbiamo perso qualche palla di troppo e abbiamo abbassato la testa.»

Ha poi risposto a Bill Plaschke dei L.A. Times, che gli ha chiesto se ci fosse rabbia e frustrazione tra i suoi sentimenti:

«Sono parole forti, non sono arrabbiato. Sono un po’ deluso, perché so che possiamo giocare molto meglio. Dobbiamo continuare a lottare nel modo giusto, per 82 partite.»

«Non sono disilluso, niente di tutto ciò, nemmeno rabbia. Sono qui per aiutare la squadra, LeBron, AD, Russ, Jeanie Buss e Rob Pelinka. Non voglio che mi vedano di cattivo umore, bisogna sempre testimoniare il male prima di raggiungere il bene.»

Anche Ham è poi passato sul caso Davis:

«Ha il mio permesso per sfogarsi, abbiamo provato a coinvolgerlo, anche con LeBron, con pick-and-roll e azioni in post. Non è vero che non proviamo. Siamo in un periodo in cui stiamo scoprendo noi stessi. Abbiamo un playbook, abbiamo dei set in cui AD può trovarsi coinvolto. Bisogna solo essere organizzati.»

«Non voglio parlare di titolo, per me tutto ruota attorno al creare la migliore squadra possibile. Una volta fatto ciò, vedremo dove andremo.»

👑 James, inguaribile… realista?

LeBron James, in abiti celebrativi nel prepartita per omaggiare la prematura scomparsa del rapper Takeoff, è apparso forse rassegnato, forse giusto. Anche su Davis:

«Tutto parte del coinvolgimento di AD. Il nostro punto focale deve sempre essere questo, deve toccare palla di più nel corso dei possessi, dei quarti, dei tempi.»

«Il nostro record è quello che è. Questa squadra sa competere. Noi abbiamo colpito un muro, ed è difficile rialzarsi ora. Ci sforziamo molto in difesa, che ci tiene a galla quando non facciamo canestro per 4, 5, 6 possessi di fila. Dobbiamo continuare a spingere. Continueremo a combattere, questo non cambierà.»

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 4:15 italiane – tra Lunedì 7 e Martedì 8 Novembre per affrontare gli Utah Jazz alla Vivint Arena.


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Vent’anni, torinese, appassionato di sport dalla nascita e di pallacanestro NBA da qualche anno dopo. Nel tempo libero studio Economia Aziendale.

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