In copertina: Anthony Davis, Kevin Durant, Patrick Beverley and Troy Brown Jr., Lakers vs Nets (Kevork Djansezian, Getty Images)
In un ovest che sembra livellarsi verso il basso, i Los Angeles Lakers riescono nell’impresa di conquistare la terza vittoria stagionale. I Brooklyn Nets in back-to-back e privi di privi di Kyrie Irving e Ben Simmons non riescono ad arginare un Davis in versione “2020”.
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✅ Lakers vs Nets: i Plus
Con il passare delle partite sta diventando sempre più difficile trovare argomenti da trattare nelle analisi su Lakers. Tuttavia, in una domenica senza LeBron James e contro una squadra messa male almeno quanto i losangelini, qualche spunto interessante si è visto.
〰️ Non si può non iniziare da AD
Sono stati giorni intensi per Anthony Davis. I secondi tempi da desaparecido, le dichiarazioni criptiche di Ham ed i primi rumor su un’eventuale cessione avevano completamente oscurato una stagione che a mio modo di vedere, al netto di tre/quattro prestazioni sotto tono, è fino ad ora positiva.
La partita del nativo di Chicago è stata questa volta continua sia in termini realizzativi – 16 punti nel primo tempo e 21 nel secondo – che di presenza difensiva.
Inizialmente i Nets hanno cercato di riempire l’area per dare meno spazio possibile a The Brow, come ormai fanno un po’ tutti contro i Lakers.
A differenza di altre partite, però, Davis è stato rapido e coraggioso nelle sue scelte, leggendo i raddoppi e contribuendo alla creazione di vantaggio reagendo ai blitz avversari, facendo uscire rapidamente la palla per i suoi compagni.
Non sempre i Lakers hanno finalizzato bene i passaggi del numero 3, ma la nota positiva della serata è stata la capacità di leggere i raddoppi predisposti da coach Jacque Vaughn. Contro i raddoppi provenienti dall’angolo opposto o dalla punta, AD ha scaricato ai compagni dando il via alla rotazione più lunga per gli avversari.
💪 Resistency
Al netto di un Davis positivo, gli angeleni hanno avuto ancora una volta dei passaggi a vuoto pericolosissimi. Il break di 16-3 con cui i Nets hanno chiuso il terzo quarto ha dato vibe decisamente negative ai tifosi dei Lakers.
Tante volte in stagione buoni primi tempi sono stati vanificati da terzi quarti al limite del pietoso, questa volta però i gialloviola hanno trovato le energie giuste per tenere la testa avanti e non rivivere i fantasmi del passato.
A tenere botta all’inizio dell’ultimo quarto è stato principalmente Russell Westbrook, che con una schiacciata di altri tempi e quattro liberi senza errori ha tenuto i Nets a distanza fino al ritorno di Davis a circa 8 minuti dal termine.
🔝 Reaves e Walker hanno giocato una partita fantastica
Se le stelle gialloviola hanno brillato come è lecito attendersi, sorprende un po’ di più quanto fatto dal supporting cast.
Austin Reaves ha dimostrato che se gli viene data la palla in mano può creare sia per sé che per i compagni. Lonnie Walker IV ha dato un’altra dimostrazione dei suoi mezzi offensivi, trovando una serata al tiro che ha sicuramente aiutato i Lakers ad aprire la scatola e creare spazi in cui poi Davis, (complice l’assenza di Nic Claxton nel secondo tempo) ha banchettato.
Una menzione d’onore la merita Max Christie.
Il rookie ex Spartans ha giocato 20 minuti solidi e, nonostante i limiti offensivi chiarissimi, Max si è sbattuto come dovrebbe fare chiunque stia lottando per trovare cittadinanza in questa lega.
I 9 rimbalzi e diverse difese competenti mi fanno chiedere perché mai dobbiamo sorbirci 10 minuti di Kendrick Nunn quando questo ragazzo ogni volta che mette piede in campo sembra aggiungere un piccolo elemento verso una validazione tutt’altro che scontata.
❌ Lakers vs Nets: i Minus
La vittoria ed alcune prestazioni individuali sono state sicuramente tra i Plus della partita. Nonostante tutto, qualche cosa da aggiustare si è vista anche stasera.
Purtroppo per noi Patrick Beverley al momento non ha abbastanza gambe per mordere l’esterno avversario più forte e portare un minimo di contributo alla causa offensiva californiana. I 4.6 punti per allacciata di scarpe tirando con 23.5% da tre stanno rendendo la foga e la lotta mostrata nella sua metà campo non abbastanza per questi Lakers.
In particolare, l’ex Clippers ha un contratto medio in scadenza che potrebbe essere utilizzato da Rob Pelinka per rinforzare il reparto ali, specialmente se il ritorno di Dennis Schröder dovesse essere positivo.
La percezione è che non solo Pat non faccia canestro, ma che in generale il suo decision making sia lontano dall’essere qualcosa di accettabile. Anche se nel fondamentale non è mai stato eccellente, negli scorsi anni si era visto come Beverley avesse sviluppato una capacità di giocare off-the-ball e gestire i pochi possessi lasciati dalle stelle in modo ideale.
Ahinoi ai Lakers questo secondary playmaker ideale non si è mai visto, anzi.
Avrei tante cose da dire per chiudere su Nunn, ma penso che sia giunto il momento di guardare avanti e dare i suoi minuti al rientrante Schröder o al giovane Christie, direi quindi: anche basta K-Nunn.
Kendrick Nunn seems to have forgotten how to basketball.
— Cranjis McBasketball (@Tim_NBA) November 15, 2022
Through his 148 minutes so far it'd be harder for him to be worse.
Just about every possible efficiency & production element of his game is a career low. Oh and he has a career high rate of generating turnovers. pic.twitter.com/FzOVqTLRSf
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 4:30 italiane – tra Venerdì 18 e Sabato 19 Novembre per affrontare i Detroit Pistons alla crypto.com Arena.
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