In copertina: Anthony Davis and Kendrick Nunn, Phoenix Suns vs Los Angeles Lakers (Barry Gossage, NBAE via Getty Images)
La striscia di vittorie consecutive dei Los Angeles Lakers si chiude a tre in quel di Phoenix, dove i padroni di casa vincono per 115-105 il primo incontro stagionale tra le due rivali. I gialloviola non battono i Suns da Gara 4 dei Playoff 2021, forse l’ultimo momento in cui noi tifosi guardavamo al futuro con ottimismo.
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✅ Suns vs Lakers: i Plus
Nonostante l’ottava sconfitta in fila ci sono motivi per essere ottimisti dopo quella che è stata una buona partita da parte dei gialloviola. I Suns hanno vinto con merito, ma la differenza di valori in campo non pare quella tra la prima e la quattordicesima squadra della Western Conference.
〰️ Anthony Davis
The Brow sta giocando uno scorcio di stagione favoloso e ripropone numeri da capogiro anche contro un avversario di alto livello come Deandre Ayton e i Suns. 37 punti con 21 rimbalzi, 5 rubate e 5 stoppate è uno score storico e descrive alla perfezione il dominio su due lati del campo.
Per l’occasione voglio soffermarmi sul lavoro che Anthony Davis sta facendo a rimbalzo. Nell’anno del titolo avevamo già visto il talento offensivo e le sue prestazioni in difesa l’avevano reso un credibile avversario di Giannis nella corsa al Defensive Player Of the Year, ma neppure in quella incredibile stagione il numero 3 aveva mostrato una tale voglia e una tale cattiveria nel controllo dei tabelloni.
Nei Lakers odierni, mediamente piccoli in ogni ruolo, AD viene coinvolto nel pick-and-roll e ha il compito di proteggere il ferro, ma nonostante questo carico riesce comunque a dominare la lotta a rimbalzo e i numeri lo confermano.
Al momento Davis guida la lega in rimbalzi per partita con 12.6 e le statistiche avanzate rafforzano la sua causa. È primo per numero di rimbalzi contestati (7.5 a partita) davanti a Clint Capela (6.5). La percentuale dei rimbalzi contestati (59.6%) è seconda solo a Mitchell Robinson tra i giocatori con almeno 20 minuti in campo. Inoltre, è decimo per tagliafuori con 2.1 a gara. Tutti questi dati rappresentano il massimo da quando veste la maglia gialloviola.
🛡️ La difesa su Devin Booker
La principale curiosità che avevo per la partita era come Darvin Ham avrebbe scelto di affrontare Devin Booker. La marcatura è stata affidata principalmente a Reaves (45 possessi) ed in seconda battuta a Beverley (13 possessi). Su pick-and-roll il lungo, solitamente AD, ha giocato in drop coverage ed un terzo uomo flottava in “aiuto e recupero” per limitare lo spazio di manovra di Devin.
I numeri di Austin Reaves sono molto buoni, infatti contro di lui Book ha chiuso con 11 punti frutto di 4/13 dal campo e 3/3 in lunetta più una persa. Già sapevamo della sua buona tecnica difensiva, nell’occasione ha impressionato la sua abilità e voglia di lottare sui blocchi e di infastidire lateralmente l’avversario sul pick-and-roll.
Alla fine della partita Booker, come tutti i campioni, è riuscito comunque a incidere e segnare 25 punti, frutto in particolar modo di early offense o di cambi forzati in cui cercava un accoppiamento più favorevole. Tra questi spicca il canestro del 108-100, a mio avviso decisivo per chiudere di fatto la gara.
Resta comunque a mio avviso una prova individuale e di squadra solida. La difesa sugli scorer era un punto di domanda e sia giocatori che coaching staff sono riusciti a limitare il contributo di uno degli attaccanti più pericolosi della NBA moderna.
⚔️ Fighting Beverley
Premessa: a mio avviso la spinta alle spalle di Patrick Beverley su Ayton è una porcata, è pericolosa e se arrivasse una squalifica non sarei sorpreso o amareggiato.
Ma questa è una giocata in cui Pat va difendere un compagno da una provocazione e in cui mostra frustrazione in seguito all’imminente sconfitta. Un simile atteggiamento non l’abbiamo mai visto in tutta la passata stagione e se questa squadra vuole tornare a giocare un basket vincente ha bisogno di tirare fuori orgoglio, voglia di essere uniti e rifiuto della sconfitta. Bev ha mandato un messaggio ai compagni prima che agli avversari e l’augurio è che aiuti il gruppo a salire di livello.
❌ Suns vs Lakers: i Minus
Julio Velasco diceva: «Chi vince festeggia, chi perde spiega.» In questo caso la spiegazione della sconfitta gialloviola è piuttosto ovvia, non particolarmente approfondita e non è una novità.
🐦 Tiro al piccione
Nella NBA del 2022 non è possibile vincere tirando 4/22 da tre punti, a maggior in trasferta contro la miglior squadra delle ultime due stagioni regolari in una serata in cui il tiro funziona.
Tale analisi può apparire troppo semplicistica, ma i numeri sono impietosi. I gialloviola hanno registrato 1/9 nelle triple open e 3/12 in quelle wide open, ovvero quelle con più di due metri di spazio. I Suns hanno risposto con 9/12 in quelle open e 5/14 nelle wide open. La discrepanza è di 30 punti.
Due fattori oltre alla mira devono preoccupare. Il primo è la frequenza, perché 22 tentativi dall’arco di cui solo 5 dagli angoli sono pochi, segno che troppi giocatori stanno passando i tiri. Il secondo aspetto è relativo ai role player, infatti nessuno tra i non scorer dei Lakers è andato a segno (gli unici bersagli sono di Lonnie Walker IV e Russell Westbrook); i Suns, invece, hanno trovato 8 canestri tra Craig, Washington Jr., Lee e Wainright.
💬 Le rotazioni: «Siamo tanti e siamo scarsi» (autopluricit.)
A caldo pensavo di inserire Darvin Ham tra i minus in quanto in troppi momenti ho avuto la sensazione di vedere quintetti poco funzionali.
Personalmente non sono fan di Russell Westbrook sesto uomo nelle partite in cui manca LeBron, in quanto penso che lo starting five manchi di talento offensivo e questo contro le squadre forti lo si paghi in avvio di secondo tempo .
In modo analogo, non mi è piaciuta la lineup che ha iniziato il secondo periodo, in cui forse era possibile piazzare un parziale visto il momento offensivo dei Suns. Dennis Schröder (speriamo solo per il momento) non ha le gambe per giocare, mentre Kendrick Nunn è totalmente impresentabile; di conseguenza mi sarebbe piaciuto vedere Brodie insieme a Bryant, oppure la combo Reaves-Walker.
Guardando il boxscore però si nota come Russ abbia giocato 31 minuti, Austin 35 e Lonnie 38. Di conseguenza il margine di manovra del coach è piuttosto risicato ed è inevitabile nell’arco dei 48 minuti ritrovarsi con alcuni quintetti improponibili. E il motivo è il solito: siamo tanti e scarsi.
Menzione di disonore per Kendrick Nunn, giocatore che a mio parere non merita di stare nella lega. Non è solo inutile, ma è totalmente dannoso. Non ha fisico e tecnica in difesa, mentre manca di letture e tempi di gioco in attacco. Un dato su tutti riassume il disastro: il suo On/Off Rating è -21.4, ampiamente il peggiore del roster e 4%ile NBA.
😶 La timidezza di Austin
HBK oggi finisce sia nella sezione plus che in quella minus. La sua partita è senza dubbio buona, ma in una serata in cui manca LeBron James e in cui nessun compagno è in grado di fare canestro, non può limitarsi a un secondo tempo con un solo tiro dal campo preso e uno usage rating pari a 7.7%. Ad oggi, dopo Davis, a mio avviso si contende con Westbrook il titolo di secondo miglior giocatore a roster. Di conseguenza deve avere carta bianca e sfacciataggine per provare a incidere di più nella partita.
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 2:00 italiane – tra Venerdì 25 e Sabato 26 Novembre per affrontare i San Antonio Spurs allo AT&T Center.
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Torinese, consumatore seriale di eventi sportivi. Grazie a Magic Johnson nasce la passione per la pallacanestro, i Lakers e la costa Ovest degli Stati Uniti. Esperienza NBA trentennale dal divano di casa. Phil Jackson è la guida spirituale di riferimento.