In copertina: Anthony Davis, Myles Turner and LeBron James, Los Angeles Lakers vs Indiana Pacers at crypto.com Arena (Ringo Chiu, AP Photo)

Era difficile fare peggio del finale contro i Blazers ma i Los Angeles Lakers, veri e propri artigiani della (non) qualità ci sono riusciti. Nella sconfitta sulla sirena contro gli Indiana Pacers i gialloviola si sono fatti rimontare 17 punti negli ultimi dieci minuti collezionando una serie di errori clamorosi, causati sia da una cattiva esecuzione che da un effort decisamente scadente.

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La L pesa ancora di più se pensiamo che la squadra allenata da Ham veniva da 5 vittorie nelle ultime 6 e un successo nella gara contro Indiana avrebbe potuto significare l’inizio di un percorso virtuoso. I Lakers, tra l’altro, avevano disputato un match solido in entrambe le metà campo, concedendo ad esempio solo dieci punti in transizione alla squadra che ne segna più di tutti e conducendo l’incontro dall’inizio alla fine.

🧠 Il decision making di Davis

Anche nella serata sfortunata contro i Pacers Anthony Davis è per distacco il migliore in campo dei Lakers. AD vince il duello contro il trade target Myles Turner e dà l’impressione di poter alterare le sorti del match a proprio piacimento.

Questa volta non mette a referto cifre esorbitanti, soprattutto a causa dell’ennesimo quarto periodo con solo due tiri tentati, ma mostra dei miglioramenti incoraggianti nelle letture quando viene raddoppiato.

Bene il taglio di Russ e ottimo il tempo del passaggio sul raddoppio di Davis che in queste situazioni tende a fare uscire la palla con qualche decimo di secondo di ritardo.

Nelle ultime partite, complice anche la ritrovata ispirazione di The Brow, gli allenatori avversari decidono spesso di raddoppiare AD quando riceve in post. A differenza della gestione Vogel, i Lakers di Ham stanno facendo un lavoro migliore nel punire raddoppi con dei flash cut al centro dell’area o dei movimenti per liberare i tiratori negli angoli sul lato debole.

Contro i Pacers, inoltre, Davis ha dimostrato di avere buone letture anche quando riceve in punta.

Mathurin si aspetta un passaggio consegnato di Davis a Westbrook, ma AD beffa il rookie dei Pacers con un ottimo bounce pass per il taglio di Russ.

Per adesso i numeri non segnalano particolari progressi nel passing game di Davis, ma sono convinto che se continuerà a giocare con questa lucidità miglioreranno sia gli indicatori relativi agli assist che la fluidità dell’attacco dei Lakers.

🛑 Nothing else matters

Come accennato in precedenza, i Lakers hanno giocato una buonissima partita per tre quarti di gara. Se avessero portato a casa la W, in questa sezione avrebbero sicuramente trovato posto lo stretch di Russell Westbrook a cavallo tra il terzo e il quarto periodo, le prove solide di Troy Brown Jr. ed Austin Reaves e la buona circolazione di palla (20 assist in tre quarti).

❌ Lakers vs Pacers: i Minus

E invece è arrivata una sconfitta, l’ennesima. I Lakers, dopo la partenza disastrosa, hanno già terminato i bonus, quindi, in casa LakeShow Italia è già finito il tempo dei condoni ed è iniziato quello dei bastoni…

👎 L’attitudine di LeBron James

Dopo aver visto l’inizio scintillante di LBJ ho pensato che forse il Prescelto avesse deciso di mandare un messaggio a Rob Pelinka spendendo il più classico dei gettoni proprio nella partita contro i plurinominati Hield e Turner. Per sfortuna nostra e di James, non ho fatto neanche in tempo a concludere questo pensiero che, nel tentativo di raccogliere un rimbalzo offensivo, LeBron si fa male ad una caviglia e da lì in poi la sua partita cambia radicalmente.

Non sapremo mai la gravità della distorsione, anche perché James ci ha abituato a giocare sopra infortuni di questo tipo per tutta la carriera, quel che è certo, però, è che a risentirne non è stata solo la sua mobilità ma anche l’effort e l’attitudine generale all’interno dei 48 minuti.

Quando mancano dieci minuti dalla fine i Lakers sembrano essere in controllo della partita (+17). Le sgasate di Westbrook avevano permesso ai gialloviola di distanziare gli avversari che, alla seconda partita di un back-to-back, erano a mio avviso pronti ad alzare bandiera bianca.

Proprio in questo frangente, quando sarebbe bastato gestire il match senza errori grossolani, LeBron James gioca uno dei peggiori stretch della sua stagione in entrambe le metà campo. In attacco, dopo una serie di possessi in cui i Lakers erano riusciti a trovare tiri aperti ed in ritmo, il quattro volte MVP iniziare a fermare totalmente il pallone e diventa completamente passivo quando dovrebbe sfruttare i mismatch a suo favore.

Qui gioca in post contro McConnell e invece di brutalizzarlo prova un fadeaway che a stenta tocca il ferro con 14 secondi sul cronometro.

Dall’altra parte il suo atteggiamento è ancora più irritante rendendosi protagonista di tre possessi consecutivi in cui sbaglia l’assegnamento difensivo o semplicemente rientra al piccolo trotto in transizione.

Si perde completamente Nesmith in transizione e lascia all’ex giocatore dei Celtics una facile tripla aperta.

Risultato: parziale di 10-0 Pacers in poco meno di due minuti e partita completamente riaperta. Se LeBron James vuole ancora vincere è arrivato il momento di dimostrarlo sul campo guidando la sua squadra con la sua leadership e il suo esempio. Continuare a coltivare bad habits non farà che peggiorare la situazione sua e dei Los Angeles Lakers.

🤯 Meltdown

Al netto del pessimo stretch di James, che proseguirà – anche se in maniera meno eclatante – nei minuti successivi, l’ultimo quarto dei Lakers è un clamoroso meltdown di squadra, dove nessuno è esente da colpe. Tra i principali responsabili c’è ad esempio Darvin Ham, del quale non ho compreso le rotazioni (perché insistere con la coppia Westbrook/Schröder?) e la volontà di sfruttare James in isolamento quando era chiaro a tutti che LBJ non avesse le gambe per fare danni.

Fa male poi, ancora una volta, vedere come la squadra sia incapace di servire Davis nei finali punto a punto (solo due tiri tentati nel quarto periodo). In generale i gialloviola giocano con grande superficialità non riuscendo a leggere in alcun modo il pressing a tutto campo portato dai ragazzi di Rick Carlisle.

Palla persa banalissima della combo Davis/Brown, ovvero i due giocatori meno adatti a gestire il pallone in quei frangenti tra quelli in campo.

A riprova del fatto che i Lakers avessero già staccato la spina, ci sono anche una serie di canestri piuttosto facili sbagliati dai californiani, in particolare da Davis, James e Westbroook.

Ouch.

Questa sequenza è particolarmente dolorosa perché i Lakers passano da un potenziale (+14) ad un -8 in pochissimi secondi.

Davis si fa battere in transizione da Turner provocando in maniera indiretta una serie di “scalate” che porteranno Haliburton a tirare con metri di spazio.

Il minimo comune denominatore di questi minuti scellerati è l’imbarazzante difesa in transizione. Se nei primi tre quarti i Lakers erano stati bravi a limitare i Pacers nel loro principale punto di forza (Indiana è prima nella lega per punti in contropiede), nell’ultimo quarto si consuma un autentico disastro.

Sono infatti tredici i punti in transizione realizzati dalla squadra dell’Indiana nell’ultimo periodo contro i dieci dei restanti tre quarti. In queste situazioni c’è un mix esplosivo: scarso effort, mancanza di comunicazione e un po’ di confusione su quelli che sono i principi di transizione difensiva di Ham.

LeBron sbaglia un appoggio tutto sommato fattibile per lui e poi, tanto per cambiare, si ferma invece di tornare nella propria metà campo.

A completare la frittata c’è poi l’ultimo possesso che abbiamo rivisto decine di volte nelle ultime ventiquattro ore. Anche in questo caso i Lakers commettono una serie di errori inaccettabili per giocatori di questo livello e di questa esperienza.

Inizia tutto con il coverage sbagliato sulla tripla di Turner, quando Westbrook probabilmente avrebbe dovuto accettare il cambio ed inseguire il centro dei Pacers sul perimetro. Graziati da Turner i Lakers decidono bene di addormentarsi completamente sul rimbalzo lungo e di dare così un’altra opportunità ad Indiana. A quel punto i gialloviola sono in pieno scramble mode, con le marcature sballate e hanno l’imperativo categorico di non concedere una tripla.

La scelta di Reaves e Schröder è di raddoppiare Tyrese Haliburton il quale è geniale nel leggere la situazione. L’ex Kings capisce che uno scarico sul lato forte verso Hield avrebbe portato ad un tiro contestato da Davis e allora si ferma e serve con un high speed pass Nembhard lasciato solo dalla rotazione profonda di James. Tre punti, suona la sirena e tutti a casa!

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte – alle 4:30 italiane – tra Mercoledì 30 Novembre e Giovedì 1 Dicembre per affrontare i Portland Trail Blazers alla Crypto.com Arena.

Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports™ (SS), Cleaning The Glass (CTG), NBA Advanced Stats (NBA) e Basketball Reference (BR). Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato ai gialloviola, su:


Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.

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