In copertina: LeBron James con Kareem Abdul-Jabbar nel corso della gara tra Los Angeles Lakers e Oklahoma City Thunder alla crypto.com Arena (Keith Birmingham, Pasadena Star-News, SCNG)
Dopo le parole di LeBron James, assoluto protagonista della notte, vi presentiamo quelle degli altri Lakers. Da Kareem Abdul-Jabbar, che si è complimentato con lui a modo suo, a coach Darvin Ham e Anthony Davis, a cui è stato chiesto anche della sconfitta subita dai Los Angeles Lakers contro gli Oklahoma City Thunder per 130 a 133.
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Indice dei Contenuti
💬 Le parole di Kareem: «James un esempio di vita»
Un gigante come Kareem non poteva non spendere parole splendide per James. E non ha deluso.
«La carriera di LeBron è quella di qualcuno che aveva programmato di dominare l’NBA. È arrivato direttamente dal liceo, aveva il corpo e il talento per fare il passo già in NBA e ha iniziato ad essere impattante da subito. E ancora oggi, dopo vent’anni, lo è. Bisogna complimentarsi al massimo con lui per come ha dominato. Ha portato le squadre con cui ha giocato al titolo da leader, è lui che scendeva in campo e si occupava di far funzionare le cose.»
Da uno che più volte ha insegnato vita oltre che pallacanestro, come è accaduto con lo straordinario libro “Sulle spalle dei giganti”, non potevano mancare i complimenti per ciò che ha conquistato anche lontano dal parquet.
«Ciò che LeBron ha fatto fuori dal campo è ancora più importante di ciò che ha fatto in campo. Ha mandato bambini a scuola, è un esempio di vita, è legato alla sua famiglia, è un uomo pieno di buoni valori, e tutto ciò porta al successo.»
🙏 La riconoscenza di Davis: «Un leader, parte del mio successo»
Anche con AD si è partiti ovviamente da James, colui che l’ha fortemente voluto a Los Angeles nell’estate 2019 mantenendo subito la promessa stipulata: quella di vincere un titolo, subito.
«È bello essere suo compagno. È stato ed è parte del successo della squadra e del mio. Un leader e una grande persona, dentro e fuori dal campo. È un premio meritato, ha dato tutto per la pallacanestro, sono onorato di essere un testimone diretto delle sue azioni.»
«Non so come si sia preparato prima questa partita, anche se alla fine 36 punti non sono nemmeno tanti per uno che ha dimostrato di sapere come si segna in questo gioco. Si è riscaldato con un paio di layup, liberi e triple. Quando abbiamo visto che gli mancavano 16 punti a metà gara, eravamo piuttosto sicuri che ce l’avrebbe fatta.»
Il fadeaway, suo tiro iconico, è stato eseguito proprio per scavalcare Kareem. Ma non è l’unico che l’ha definito nel corso degli anni, e Davis lo sa:
«Ha un enorme arsenale di mosse, sa tagliare, eseguire step back. Il fadeaway è un tiro che, quando prende, segna con grande efficienza.»
Una notte emozionante, dunque, vista la fiducia nella capacità di Bron di riuscire a battere il record da subito? Non necessariamente
«Non credo che per noi sia stato emozionante all’inizio, abbiamo solo provato a giocare al nostro meglio. Poi quando il momento è arrivato tutto il mondo si è emozionato, ma prima della gara abbiamo cercato di vedere questa gara come una normale partita.»
Ci si è poi rapidamente spostati sulla gara, la seconda sconfitta consecutiva dopo quella contro New Orleans: cosa bisogna cambiare?
«Dobbiamo giocare meglio, loro hanno tirato benissimo anche quando erano contestati. Dobbiamo fare così anche noi e tornare a vincere subito.»
🔜 Darvin Ham: «Pensiamo a come andare avanti»
Ex rivale in campo, ora Darvin Ham può godersi questo record da vicino, da suo allenatore.
«È stato un onore essere parte di questo giorno, so cosa è significato Kareem per la Lega, ero un suo enorme fan al tempo, da UCLA ai Lakers. È stato un pilastro che ha contribuito alla costruzione di questa Lega. Ora vedere LeBron compiere un viaggio altrettanto leggendario, diventando un’icona anche fuori dal campo, è incredibile.»
A differenza di Davis, tuttavia, Ham ha percepito qualcosa che ha allontanato la squadra dalla concentrazione per la partita.
«66 punti sono tanti da segnare in un tempo, ma ne abbiamo concessi 76, la difesa ha lavorato male all’inizio e l’attacco è poi diventato stagnante. Il focus era più sul riuscire a far battere il record a LeBron. Abbiamo fatto alcune buone giocate e lui ha battuto il record, ma comunque abbiamo commesso molti errori. Abbiamo perso molte palle [ben 20, ndr] e loro hanno segnato tanto. Abbiamo combattuto fino alla fine. OKC non è una squadra da lottery, hanno un record quasi pari, amano combattere e sono talentuosi e competitivi. Dispiace non aver vinto in una notte speciale come questa, ora dobbiamo andare avanti e vincere.»
Ham ha giocato e allenato su grandi palcoscenici ai Playoffs, ma anche l’atmosfera di questa partita, seppur in Regular Season, è stata memorabile:
«È stato elettrizzante, è incredibile testimoniare tutto ciò al di fuori di una gara come una finale. James ha dato al pubblico ciò che desiderava. Adesso pensiamo a come andare avanti.»
Tra un record e l’altro, una stagione da risollevare e la trade deadline, è un periodo molto indaffarato per Ham. Ma lui ne è sempre stato consapevole.
«È come se qualcuno andasse in Alaska e si lamentasse del freddo. Sapevo a cosa sarei andato incontro quando ho firmato per questa squadra. Siamo i Lakers e mi piace essere qui, ringrazio Dio di essere qui in questa situazione e con questa gente intorno a me. Il business NBA è così, non guarda in faccia nessuno, la nave dovrà continuare a navigare e a me piace tutto questo.»
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (4:00 🇮🇹) tra Giovedì 9 e Venerdì 10 Febbraio per affrontare i Milwaukee Bucks alla crypto.com Arena.
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Vent’anni, torinese, appassionato di sport dalla nascita e di pallacanestro NBA da qualche anno dopo. Nel tempo libero studio Economia Aziendale.