In copertina: LeBron James parla con i media dopo aver superato il record di Kareem Abdul-Jabbar nel corso della gara tra Los Angeles Lakers e Oklahoma City Thunder alla crypto.com Arena (Adam Pantozzi, NBAE via Getty Images)

History made. I 38.390 punti di LeBron James sono il maggior numero di punti segnati da un singolo giocatore nella storia della regular season della NBA. Questa notte contro gli Oklahoma City Thunder è arrivata la sconfitta, ma qualcosa mi dice che ricorderemo questa notte storica anche senza la vittoria dei Los Angeles Lakers.

Godetevi le tante e altrettanto storiche parole del Re subito dopo il record superato e dopo la fine della partita.

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🙏 La reazione a caldo: «Grazie, Lakers!»

«Ringrazio i tifosi Lakers, siete fantastici. Essere qui con una leggenda come Kareem Abdul-Jabbar è molto emozionante, significa molto per me. Vi voglio tutti in piedi per lui! Alla mia meravigliosa moglie, mia figlia, i miei due figli, ai miei amici, alla mia famiglia, a mia madre, a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questi 20 anni, grazie infinite perché non sarei chi sono oggi senza il vostro aiuto e i vostri sacrifici.»

«E all’NBA, ad Adam Silver e David Stern, grazie per avermi permesso di essere parte di ciò che ho sempre sognato, non avrei mai minimamente potuto sognare qualcosa di migliore di tutto questo… fuck man, thank you guys!»

💬 L’emozionante conferenza stampa: «È tutto surreale»

«Quando è successo mi sono goduto i momenti, ho visto i miei amici, la mia famiglia, le persone che mi sono state vicine dall’inizio di questo viaggio, è stato molto emozionante. Da una piccola città in Ohio fino a qui. È davvero una bella sensazione»

Un momento speciale da vivere, soprattutto davanti ai propri figli:

«Da padre voglio essere un esempio, un modello, ogni giorno. Il basket mi ha dato tanto, mi ha permesso di ispirare molte persone, ma essere un padre è qualcosa di molto di più per me. Spero di poter dare loro consigli di vita, così da prepararli per la vita vera. Il basket è un extra.»

Tutti ci siamo chiesti come avrebbe segnato il tiro decisivo. Di sicuro anche lui.

«Ho giocato come dovevo fare, come ho sempre fatto, e non volevo usare troppe energie. Una volta vicino al record mi sono sentito bene, in ritmo, mi sentivo in grado di segnare in ogni modo possibile. Sapevo che avrei dovuto prendermi un tiro comodo e ho scelto il fadeaway. Molti volevano un gancio cielo o una schiacciata, ma anche il fadeaway è uno dei miei tiri iconici.»

Una nottata speciale anche per la presenza di Kareem Abdul-Jabbar.

«Ne abbiamo parlato per tanti anni, è pazzesco essere in discorsi con gente come lui e altre leggende del Gioco, è sempre una sensazione surreale. Siamo cresciuti osservandoli, oggi sono con loro nell’Olimpo.»

👑 LeBron James sul GOAT debate

Ma allora, dopo tutto questo, LeBron è il G.O.A.T.?

«Non so, sono un po’ chiacchiere da bar per me, e non termineranno mai. Se fossi il GM di una squadra e dovessi scegliere qualcuno per costruire la mia franchigia da zero, sceglierei me stesso perché mi conosco e credo in me stesso. Ho modellato il mio gioco per eccellere in ogni posizione nel corso degli anni, riuscendo a fare tutto ciò che il Gioco mi ha chiesto. Sono riuscito a stare al passo e a migliorarmi. Questa Lega ha visto tantissimi giocatori fantastici, ma non sceglierei nessuno sopra di me.»

Bron ha vinto tutto il possibile, dunque dove si posiziona questo ennesimo record?

«Non saprei. Gli anelli sono al primo posto, preferisco i risultati di squadra. Non si può essere grandi senza grandi giocatori e allenatori che ti preparano per essere tale ogni giorno. Questo non era mai stato un obiettivo prevedibile per me, non ci avevo mai pensato prima che mi avvicinassi pian piano, per questo sono ancora sorpreso. Ho fatto cose incredibili in questa Lega e spero di continuare così.»

«Quando il tiro è entrato mi sono sentito in cima a tutto, il ruggito del pubblico sarà qualcosa di irripetibile, credo, a meno che non segnerò un game winner alle Finals. Tutto si è fermato, ho realizzato dov’ero e chi era lì con me. Potrei contare sulle dita di una mano le volte in cui ho pianto in 20 anni, quando prima ho lacrimato era perché non credevo a ciò che era appena successo.»

Un mostro del gioco come Kareem, con uno stile diverso dal suo, è dunque stato superato, e a James è stato chiesto cosa ammiri maggiormente di lui

«L’hai appena detto tu: è stato uno scorer dominante e longevo. Ha plasmato un tiro tra i meno marcabili di sempre, l’unico che nessuno ha nemmeno mai provato ad emulare.»

Cosa penserebbe il James di oggi ripartendo dalla prima partita NBA a Sacramento?

«Ero molto nervoso, forse non si vedeva. C’erano tantissime telecamere su di me, non volevo deludere la mia gente e la mia città. C’erano grandi aspettative su di me e lo sapevo. Per 10 anni ho studiato il gioco e nonostante tutto ciò che mi è stato detto chi mi ha insegnato è stato fondamentale. Sono tante le persone che non sanno farlo. I miei primi allenatori, invece, sono riusciti nel loro obiettivo. Il ragazzino 18enne del tempo era agitato e spaesato, ma sapeva che sarebbe riuscito a competere in questa Lega.»

Il viaggio di James in NBA non è ancora giunto al termine, ma questa tappa conclusa ha un profondo significato.

«È stato fantastico finora. Ho vissuto tante montagne russe di emozioni. Ci sono salite, discese rapide, a volte ti manca quasi il respiro, ma poi ti senti come se volessi rifare tutto da capo. Aver vissuto in questo modo per gli ultimi 20 anni è stato un piacere ed un onore. Non ho voluto emulare nessuno, bensì essere me stesso. È stato bellissimo. Resto qui eh, anche se non sembra da come sto parlando, ma ho bisogno di mangiare e bermi un po’ di vino e un po’ di Lobos, tanto non credo che dormirò molto stanotte.»

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (4:00 🇮🇹) tra Giovedì 9 e Venerdì 10 Febbraio per affrontare i Milwaukee Bucks alla crypto.com Arena.


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Vent’anni, torinese, appassionato di sport dalla nascita e di pallacanestro NBA da qualche anno dopo. Nel tempo libero studio Economia Aziendale.

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