In copertina: Austin Reaves, Jock Landale, Devin Booker e Wenyen Gabriel durante la gara tra Lakers e Suns. (Mark J. Terrill e Ringo Chiu via AP Photo)
Dopo quasi due anni e 11 sconfitte tra playoff, pre season e regular season, finalmente i Los Angeles Lakers riescono a sconfiggere i Phoenix Suns con il punteggio di 122 a 111, tornando così ad una sola gara dal 50% di vittorie.
Leggi anche:
- I Lakers battono i Suns dopo quasi due anni by Giovanni Rossi
- Austin Reaves: «Titolare? Il mindset non cambia» by Alessandro Di Marzo
✅ Lakers vs Suns: i Plus
La partita aveva importanza fondamentale in termini di classifica ed il successo permette ai gialloviola di restare in zona Play-In e poter continuare ad avere ambizioni di accedere alla post season. Numerosi i motivi per cui sorridere, ma su tutti spicca il grande protagonista della gara.
🌟 Austin Reaves
A costo di diventare ripetitivi tocca per l’ennesima volta inserire Austin Reaves tra i Plus. A mio modo di vedere la sua prestazione è sontuosa e per maturità pure migliore rispetto al career-high registrato contro i Magic.
Coach Ham lo fa partire in quintetto formalmente al posto di Malik Beasley come guardia titolare, ma di fatto il 15 gialloviola la vera point guard della squadra con D’Angelo Russell impiegato maggiormente off the ball.
Reaves è il Laker con più minuti (39) e tocchi (71), il miglior Plus/Minus (+18) e soprattutto con il maggior numero di assist (11, nuovo career-high). Tali numeri mostrano come abbia avuto il controllo tecnico della squadra per tutta la gara e non abbia tradito la fiducia del coaching staff registrando solo due palle perse.
Proprio la sua abilità di passatore è l’aspetto che più ha deliziato noi tifosi in questa gara, infatti Austin ha saputo pescare i compagni nei tempi giusti in ogni situazione: sui tagli, in uscita dai blocchi, in situazione di gioco a due e punendo le distrazioni della difesa.
Oltre a tutto questo, ha aggiunto 25 punti con soli 10 tiri dal campo e ben 12 liberi a segno su 13 tentativi. Il motivo del suo successo è legato alla sua efficacia nell’attaccare la difesa in palleggio e concludere dal mid-range o al ferro.
Il suo talento, a mio avviso, deriva dalla combinazione di 3 fattori: gli ottimi fondamentali nel controllo del pallone, la capacità di segnare e giocare fuori equilibrio dopo aver subito un contatto e soprattutto l’abilità di accelerare, decelerare e cambiare velocità e direzione mentre attacca il canestro.
L’unione di queste abilità gli permette di sfruttare il contatto con l’avversario per mandarlo fuori equilibrio e guadagnare fischi a favore. Ho letto polemiche in merito al numero di viaggi in lunetta di Reaves nelle ultime gare, ma è bene notare come già nella passata stagione per Cleaning The Glass fosse nel 95%ile tra gli esterni nel numero di falli subiti in relazione ai tiri. Ora, con uno USAGE maggiore, tale situazione semplicemente risalta di più.
Oltre alla grande prestazione offensiva, non è trascurabile il lavoro su Chris Paul come difensore primario e il suo contributo al lavoro di squadra. La cosa che più mi impressiona è come sia sempre stato attento per tutta la gara nonostante il maggior carico offensivo.
🆙 Primo tempo: la difesa e i punti generati da palla recuperata
I Lakers hanno chiuso il primo tempo con 6 lunghezze di vantaggio soprattutto grazie alla prova difensiva, che ha costretto l’attacco dei Suns sotto media (52 punti e solo 102 di Offensive Rating) ed ha generato palloni persi che han portate a ben 16 punti in seguito a turnover avversario.
Un applauso particolare in tal senso lo meritano Vanderbilt e Gabriel, che con le braccia lunghe hanno sporcato le linee di passaggio di CP3 e compagni rallentando la loro circolazione di palla.
Menzione d’onore per il Troy Brown Jr., autore della solita solida prestazione e di una delle giocate a mio avviso più determinanti della gara a livello emotivo.
🔝 Secondo tempo: AD e DLO
Al netto della grande prova di Reaves e della difesa angelena della prima frazione, i Lakers non avrebbero vinto questa partita senza le grandi prove offensive di Anthony Davis e D’Angelo Russell nella ripresa.
Nel terzo periodo AD si è caricato la squadra sulle spalle, ha giocato maggiormente in 1-contro-1 e ha sfruttato il matchup favorevole contro la rimaneggiata frontline, avversaria mettendo a referto ben 14 dei 20 punti della seconda frazione.
DLo, alleggerito nei compiti di costruzione dal lavoro di Reaves, non è da meno segnando18 dei suoi 26 puti nella ripresa.
Il duo in particolare mi ha impressionato per come ha risposto nel momento di maggior difficoltà della gara, ovvero in uscita dal timeout sul punteggio di 99-98 con i Suns che si sono riavvicinati per la prima volta. Le stelle gialloviola hanno segnato 10 punti nei quattro successivi possessi offensivi riportando il vantaggio a 9 punti e di fatto indirizzando la gara. Merita la pena rivedere tali azioni.
Se le stelle sono queste quando si decidono le partite, i Lakers sono un avversario duro da battere.
☝️ Bonus: Scott Foster
Non sono mancate le polemiche nel dopo partita per la disparità di tiri liberi a favore delle due squadre. Oltre a vari tifosi e appassionati sui social, anche Monty Williams e Devin Booker hanno mostrato il proprio disappunto.
Premessa: a mio avviso la partita è stata arbitrata molto male, in primo luogo perché non c’è stata coerenza nelle chiamate per tutta la gara e quindi anche per molti fischi oggettivamente errati.
Nel contesto di tale brutta prestazione, di certo i Suns sono stati più nervosi anche a causa della rivalità CP3-Foster, mentre i gialloviola hanno saputo adeguarsi meglio al “metro” arbitrale e mi pare non ci sia nulla di male nel constatare che in questa occasione la fortuna e le chiamate abbiano girato dalla nostra parte, soprattutto nel primo tempo.
Senza dubbio tra noi tifosi losangelini qualcuno potrebbe voler rispondere postando clip di un paio di fischi decisamente errati ricevuti contro, ma a mio avviso non ha senso fare una polemica degna del processo di Biscardi, anche perché certi numeri rispetto ai viaggi in lunetta parlano chiaro.
Si guarda alla prossima gara, consapevoli che la fortuna a volte va da una parte, altre dall’altra e in ogni caso Paul si lamenta.
❌ Lakers vs Suns: i Minus
È brutto cercare il pelo nell’uovo dopo una gara di tale importanza, ma i Suns privi di Ayton e Durant non sono un avversario irresistibile e se c’è stato equilibrio fino a pochi minuti dal termine è segno che non tutto ha funzionato alla perfezione.
😵 Chiudere i quarti
Coach Phil Jackson dava molta importanza alla capacità di una squadra di concludere bene gli ultimi minuti dei quarti per settare il tono alla ripresa del gioco. Se l’ottima prova disputata da Reaves e soci non ha portato a un’agevole vittoria a mio avviso è proprio per la quantità di errori commessi nei possessi finali di tutti e 3 i quarti.
Phoenix ha chiuso i tre periodi con parziali di 5-0, 4-0, 6-0. Uno swing di 15 punti che avrebbe potuto costare molto caro. Su tutti spicca inoltre il pasticcio combinato da Wenyen Gabriel e Dennis Schröder in chiusura di terzo quarto, in cui per lucrare qualche secondo sul cronometro han finito per regalare un and-one a Devin Booker.
La squadra inoltre è recidiva in tale difetto, in quanto reduce da un parziale di 8-0 subito dai Mavs negli ultimi 90″ del terzo quarto e di 7-2 dai Magic in analoga situazione, e sempre con giocate molto superficiali.
Personalmente non mi sono fatto un’idea se tale situazione sia dovuta ad un motivo tecnico, a carenza di attenzione o a semplice casualità. Mi auguro comunque che il coaching staff tenti di intervenire per evitare di subire analoghi mini parziali.
🥴 La sostenibilità delle rotazioni e del gamplan
La scelta di far partire Reaves in quintetto e di accorciare le rotazioni da parte di Ham va a mio avviso lodata per il coraggio del coach di fare scelte tecniche per avere maggiori chance di successo. Ma ho il dubbio su quanto queste possano essere sostenibili nel medio periodo.
In particolare minutaggio e ruolo di Malik Beasley e Rui Hachimura sono stati parecchio ridotti, e nel secondo tempo il duo è stato in campo complessivamente per soli 15 minuti segnando 0 punti con 2 soli tentativi dal campo.
Al netto della serata storta, è importante che Ham riesca a recuperare questi due ragazzi e riesca a metterli nelle condizioni di produrre, in quanto entrambi hanno caratteristiche uniche all’interno del roster. Malik è l’unico giocatore in grado di essere pericoloso in uscita dai blocchi, mentre Rui è l’unica ala di peso in grado di tirare dal mid range.
Inoltre la squadra ha preso solo 17 triple e solo 6 nel secondo tempo. Senza dubbio la mancanza di rim protection e il metro arbitrale hanno reso particolarmente efficace attaccare il ferro, ma nella Nba del 2023 è difficile pensare di poter vincere con così poche soluzioni dall’arco. Per quanto si sia tirato bene (8 centri pari al 47%), è importante anche il volume delle conclusioni da 3.
Per la partita odierna tali scelte sono state vincenti, ma per raggiungere la post season ci sarà anche bisogno di Beasley e Hachimura e di più tiro da fuori.
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (3:30 🇮🇹) tra Venerdì 24 e Sabato 25 Marzo per affrontare gli Oklahoma City Thunder alla crypto.com Arena.
Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports, Cleaning The Glass, NBA Advanced Stats e Basketball Reference. Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.
LeBron James ha superato Kareem Abdul-Jabbar, diventando il miglior realizzatore della storia della NBA. Leggi gli articoli dedicati al record del quattro volte MVP scritti dalla redazione di LakeShow Italia:
- Gli asterischi di LeBron James by Claudio Pellecchia
- Le 5 partite migliori di LeBron James in maglia Lakers by Nello Fiengo, Luca Novo, Giovanni Rossi, Giuseppe Critelli e Simone Stefanini
Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato ai gialloviola, su:
Torinese, consumatore seriale di eventi sportivi. Grazie a Magic Johnson nasce la passione per la pallacanestro, i Lakers e la costa Ovest degli Stati Uniti. Esperienza NBA trentennale dal divano di casa. Phil Jackson è la guida spirituale di riferimento.