In copertina: Dennis Schröder (Adam Pantozzi, NBAE via Getty Images)

Tra le partite che mancano alla fine della stagione, quella dell’altra notte contro gli Oklahoma City Thunder era sicuramente tra le più importanti per tanti motivi. Tornare al 50% dopo oltre un anno, mettersi dietro i Thunder e per portare a casa una striscia di 3 W, che per la confusione che c’è nell’ovest è tanta roba.

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Anthony Davis ha dominato la partita per lunghi tratti, ma è stato Dennis Schröder a dare la spallata finale ad OKC sia in termini realizzativi ma anche dal punto di vista emotivo.

🏎 Vollgas

In un momento in cui il protagonista, nel bene e nel male, dei momenti clutch dei Lakers è fermo ai box le aspettative di tutti erano che AD sarebbe stato il riferimento nel closing time. Non è così, almeno al momento.

The Menace sta giocando dei finali di gara di altissimo livello ed oltre all’eye-test anche i numeri, più volte citati dal buon Stuani nel podcast, si allineano.

Il tedesco sta viaggiando con il 52% dal campo ed il 100% ai liberi producendo 2.2 punti nel clutch e sta aiutando molto i Lakers quasi divenendone lo scorer primario quando la palla pesa.

Anche contro i Thunder Dennis è stato il mattatore.

Nell’ultima frazione il nativo di Brunswick ha messo a segno 13 punti e questo canestro che probabilmente è stato quello che ha definitivamente spento la squadra di Mark Daigneault:

Blocca, riblocca, pullup.

Personalmente non ho mai avuto dubbi sugli attributi del tedesco e sul fatto che avesse lo skillset necessario per fare la differenza in certi momenti, ma le scelte mi hanno spesso fatto storcere il naso.

Questa è la vera differenza tra l’ultima prestazione di Schröder ed altre dove ha si fatto canestro ma anche tanta confusione.

Nella clip Dennis ha Luguentz Dort alle calcagna e Davis nelle vicinanze, situazione non ideale per il 17 gialloviola.

Resettare il play non è possibile dato che mancano solo 10 secondi ed allora la strada è quella di cercare di usare AD al meglio perché la distanza dal ferro è talmente bassa che l’uomo di The Brow mai si potrà permettere di aiutare.

Sul primo blocco la posizione di Dort impedisce il passaggio per l’interno gialloviola e Jaylin Williams chiude correttamente la linea di fondo, in molti casi qui Schröder avrebbe tirato dal palleggio in prossimità linea di fondo: scelta sbagliata.

In queste situazioni il difensore del ball handler deve tenere un angolo abbastanza basso con il difensore in aiuto mettendosi in una posizione che risulta però difficile da gestire nel caso l’attaccante cambiasse direzione verso un ri-blocco: dovrebbe fare “backpedaling” e riceverebbe il blocco esattamente dietro la schiena, dunque zero possibilità di cercare di passarci sopra.

Schröder per una volta ci risparmia quella specie di virata borderline accompagnata che fa spesso in queste situazioni, attacca il blocco e si trova l’area completamente a propria disposizione.

Slow cooked.

Anche qui 10 secondi sul cronometro ma lungo in marcatura: possibilità di acquisire un vantaggio “fisico”, dunque situazione opposta.

La maggiore velocità di Schröder qui fa la differenza, separa, punta il piede del difensore più arretrato e lo svernicia, poi il tiro è difficile ma due volte il tedesco ha gestito questa situazione nel quarto periodo facendo due su due.

In entrambi i video DS17 guarda cosa succede in campo: lo spazio, il cronometro, i compagni, gli avversari, non si può pretendere che un giocatore adrenalinico come lui abbia sempre queste letture ma se si vuole arrivare lontano è necessario che questo tipo di prestazioni e scelte divengano più frequenti.

A chiudere, non si può non menzionare questa giocata:

Questo è quello intendevo la scorsa volta quando parlavo di dogfight e che saremmo dovuti essere sul pezzo.

Dennis setting the tone.

💪 Reference

Schröder è sicuramente stato il closer per i Lakers ma il giocatore che ha avuto la prestazione migliore su tutta la partita è stato sicuramente Anthony Davis.

37 punti e 15 rimbalzi con un’efficienza mostruosa dal campo e decisamente migliorabile ai liberi.

The Brow ha subito aperto le danze cercando di mettere pressione al ferro e tenendo Jaylin Williams costantemente in apprensione, prima il putback:

Aggressivo e sopra il ferro, la dimensione vincente di AD è questa.

E poi il fadeaway:

Il tocco poi arriva…

Nel primo quarto AD sarà 6/7 dal campo con il 100% nelle conclusioni dentro l’area.

La scelta di OKC di non essere estremamente aggressiva sul raddoppio ha aiutato Davis ad entrare subito in partita ed ha permesso ai Lakers di avere subito un bel margine da gestire.

Nell’arco della partita l’ex Kentucky ha dominato a rimbalzo ed ha tirato giù 5 carambole offensive dove ha poi sempre realizzato. I Lakers hanno segnato sedici 2nd chance points che equivale al valore medio del leader della lega: Houston con 16.6.

In stagione il nativo di Chicago sta facendo registrare 1.25PPP in putback che lo mettono tra i top 5 della lega che hanno giocato almeno 100 possessi di questo playtipe.

Group

Nella conferenza post gara Darvin Ham ha elogiato l’atteggiamento di Lonnie Walker IV, in particolare ha detto:

«He’s the definition of what a pro is supposed to do at this level in terms of keeping himself ready»

Riconoscere ad un giocatore di essere un professionista è stato molto intelligente e da un certo punto di vista strategico da parte del coach dei Lakers.

Approfondendo il concetto ha parlato delle sessioni extra in palestra dell’ex Spurs e della sua partecipazione attiva al gruppo squadra.

In una stagione dove un allenatore sa di poter probabilmente dover concedere pochissimi minuti a giocatori che potrebbero stare in campo è stato giusto da parte di Ham non esaltare questa o quella giocata ma di cogliere l’occasione per fare un complimento al ragazzo che farà il giro delle agende dei front office NBA.

Essere etichettato professionista in questa lega porta spesso a carriere magari non di primo livello ma a decenni di contratti valevoli qualche milione.

Ovvio che Walker ha talento e tempo per magari cercare un team dove può avere più spazio ma per ora, assicurarsi il buon nome potrebbe comunque essere un elemento molto positivo da tirar fuori da una stagione dove il campo non è stato quello che si aspettava.

❌ Lakers vs Thunder: i Minus

In una partita che per il peso specifico non poteva essere mai perfetta non mi è piaciuta la prestazione di squadra in difesa, al netto di una prova individuale di Jarred Vanderbilt su Shai Gilgeous-Alexander che va sicuramente sottolineata.

📉 A little struggle

In un match importante e discretamente giocato dai Lakers rimane qualche macchia sulla prestazione che va sottolineata: i Lakers nel secondo e nel terzo quarto hanno difeso veramente male.

Troppo profondi sul drop e con una difesa in transizione come al solito non irreprensibile OKC ha ricucito lo strappo che si era creato nella prima frazione.

Come ho detto nell’introduzione, escluso Vanderbilt non c’è stata una prestazione individuale sufficiente, e se possiamo pensare che fare a trading basket con alcune squadre possa portare qualche W sicuramente non ci porterà lontano in una eventuale postseason che essa sia vera o che sia solo un play-in.

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo Domenica 26 Marzo (21:30 🇮🇹) per affrontare i Chicago Bulls alla crypto.com Arena.

Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports, Cleaning The Glass, NBA Advanced Stats e Basketball Reference. Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


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Ingegnere, partenopeo disperso tra le Alpi svizzere, world traveler. Ho cominciato con Clyde Drexler per finire ai Lakers. Everything in its right place, no?

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