In copertina: LeBron James e D’Angelo Russell nel corso della gara tra Lakers e Timberwolves (Adam Pantozzi and Andrew D. Bernstein, NBAE via Getty Images)

Brutti, sporchi, neanche troppo cattivi. Al termine di una partita non adatta ai malati di cuore, i Los Angeles Lakers battono i Minnesota Timberwolves e tornano ai Playoff. Ci aspettavamo sicuramente una performance diversa da parte dei ragazzi di Ham, ma mai come oggi, come direbbero gli americani, vale il detto “a win is a win”.

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✅ Lakers vs Timberwolves: i Plus

La vittoria e la conseguente partecipazione alla postseason è il principale aspetto positivo della serata della crypto.com Arena. Tuttavia, ci sono altre variabili tecniche e tattiche che hanno permesso ai californiani di rimontare Minnesota e portare a casa la tanto agognata W.

👍 Shutdown

Nella preview avevo scritto delle possibili fonti di rischio per i Lakers ed avevo provato ad abbozzare possibili contromisure. In questo Plus provo brevemente a vedere se ci ho preso in qualcosa.

Il primo, ovvio, elemento che avevo analizzato è stato l’attacco in transizione dei T-Wolves. I Lakers hanno in qualche modo contenuto Minnesota in primis, secondo me, rinunciando anche in parte al principio di spingere il contropiede una volta recuperato il pallone.

Il pace stagionale di entrambi i team era di circa 101 mentre il match è stato giocato a 96.5. Contestualizzando l’importanza della partita, il livello di stanchezza delle squadre e qualche altro fattore esterno è anche ovvia questa riduzione del ritmo.

I ragazzi di Finch però hanno abbassato anche molto l’efficienza generando solo 0.90 PPP in transizione contro la media stagionale di 1.16, mentre i Lakers hanno fatto leggermente meglio (1.17 PPP contro i 1.16 PPP della RS).

In una partita tirata come quella della crypto.com Arena un dettaglio di questo tipo può aver fatto la differenza.

Andando più nel dettaglio della difesa losangelina, una delle principali cause dell’abbassamento dell’efficienza offensiva è stata la pessima performance di Anthony Edwards. E anche di lui avevamo parlato.

Partendo dal presupposto che non so come stesse la spalla di Ant-Man, i Lakers hanno a mio avviso lavorato bene contro di lui.

La scelta di Ham è stata chiara, fategli tirare quello che vuole ma non permettetegli di attaccare il ferro.

Sul blocco Vanderbilt non prova neanche a passare sopra e stare insieme ad Edwards. In questo caso, però, a causa della rotazione di Towns, Vando poteva anche guadagnare un fallo in attacco.

L’idea è passare sotto impedendogli di forzare un cambio e quasi costringendolo a tirare dopo quel secondo di esitazione in cui Vando riesce sostanzialmente a riaccoppiarsi. La scelta è stata giusta anche al netto della serata al tiro pessima dell’ex Georgia.

Dove i Lakers hanno fatto meno bene è sicuramente nel contenere Mike Conley. Il paradosso è che il lavoro sul pick-and-roll è stato discreto, ma molte volte ci siamo staccati appena non era più in possesso del pallone e ci ha punito in alcuni casi:

Austin Reaves sbaglia clamorosamente la lettura difensiva. Tutte le volte in cui Conley lasciava andare il pallone è poi riuscito a creare vantaggio spaziando e muovendosi alla grande senza palla.

3/4 of greatness

Il circo degli hater e dei lover di LeBron James ha dato il via ad una diatriba sulla “qualità” della partita del Prescelto contro i Timberwolves, che mi sarei sinceramente anche risparmiato. Ma nella nostra analisi andava fatto un commento alla partita del 6 gialloviola.

Per tre quarti LeBron è stato in assoluto il giocatore più importante dei Lakers e non di poco.

La sparizione di Russell e la prima frazione così così di Schröder ha obbligato James a fare un lavoro enorme per tenere i Lakers almeno in scia alla squadra di Finch. Nei primi due quarti LBJ ha segnato 16 punti con uno usage del 23.1%, i numeri sembrano normali ma i canestri che ha messo ci raccontano un’altra storia.

Minnesota è +9 e il quattro volte MVP sa che finire dietro in doppia cifra così presto potrebbe essere potenzialmente devastante per i Lakers.

L’ex Heat e Cavs è consapevole, inoltre, che le energie nervose necessarie per recuperare potrebbero non essere disponibili e gioca una serie di possessi per rimanere attaccato alla partita:

I 12 punti nel secondo quarto di LeBron sono stati fondamentali per permettere ai gialloviola di restare in partita.

L’altro lato della medaglia è sicuramente la gestione del pallone di James ed in particolare nel quarto periodo.

Un turnover che poteva costare molto caro ai gialloviola.

Nell’intervista post partita il prescelto ha parlato di brainfart di Davis nel possesso finale, a me questa sembra della stessa categoria.

Per chiudere la discussione sulla prestazione al Play-In di James mi va di fare un riferimento al “vergognoso” Plus/Minus di LeBron, specie nei primi due quarti.

Di tutte le metriche che si possono usare per valutare la performance di un giocatore il Plus/Minus è probabilmente la meno adatta. La combinazione di quintetti, momenti della partita ed altri elementi che non sono nelle mani del giocatore è troppo forte per ritenere questo parametro statistico come “rilevante” in alcun senso.

Ovvio è che se si deve fare cherry picking per fare un po’ di sano hating va più che bene, ma poi non atteggiatevi a novelli Goldsberry quando sciorinate ‘sti numeri, avvisati.

❌ Lakers vs Timberwolves: i Minus

Se i Lakers hanno avuto bisogno di una grande rimonta e di un overtime per avere la meglio dei Timberwolves privi di Reid, Gobert e McDaniels vuol dire che più di qualcosa non è andato per il verso giusto.

👎 Not Done

La miglior difesa è l’attacco… e dobbiamo perdere pochi palloni… bla bla bla.

I Lakers hanno pensato bene di “ascoltare” il mio consiglio e hanno deciso di mettere in campo, forse, la peggior prestazione dell’anno in termini di controllo del pallone.

Ovviamente sono da sottolineare le 4 rubate di Kyle Anderson, ma i turnover dei Lakers al Play-In sono impossibili da attribuire all’efficacia delle braccia lunghe di Slow Mo o dell’aggressività di Edwards, è tutta farina del sacco gialloviola, o quasi.

Mi ripeto, Anderson bravo quanto volete ma questo è un regalo di AD.

Per fortuna i T-Wolves sono riusciti a fare solo 19 punti a partire dai 20 turnover gialloviola ed il problema è stato contenuto, ma una gestione del genere contro una squadra che ,al netto delle assenze, è grossa e si esalta in contropiede è pericolosa e va assolutamente migliorata.

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo Domenica 16 Aprile (21:00 🇮🇹) per affrontare i Memphis Grizzlies al FedExForum nella Gara 1 del primo turno degli NBA Playoff.

Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports, Cleaning The Glass, NBA Advanced Stats e Basketball Reference. Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


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Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato ai gialloviola, su:


Ingegnere, partenopeo disperso tra le Alpi svizzere, world traveler. Ho cominciato con Clyde Drexler per finire ai Lakers. Everything in its right place, no?

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