In copertina LeBron James, D’Angelo Russell e Dillon Brooks (Getty Images)
In gara-2 i Los Angeles Lakers mancano il colpo del k.o. contro dei Memphis Grizzlies privi di Ja Morant, oltre ai lungo degenti Clarke e Adams. Adesso la serie si sposta a Los Angeles dove i gialloviola saranno chiamati a reagire dopo la brutta prestazione di mercoledì notte.
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✅ Grizzlies vs Lakers: i Plus
Non ci possono essere tante note positive dopo una serata del genere, ma i Lakers hanno comunque ribaltato il fattore campo e potranno contare nelle gare in California su un LeBron James carico, motivato e probabilmente in crescita dal punto di vista fisico.
Old but Gold
di Giuseppe Critelli
Che sia vecchio è un dato di fatto (è il terzo giocatore più anziano in attività nella lega, dietro solo a Haslem e Iguodala), ma fossi in Dillon Brooks non proverei a testare i limiti di LeBron James. Durante gara-2 ho quasi sempre avuto la sensazione che i Lakers non l’avrebbero spuntata. Troppo grande il divario di intensità tra le due squadre, troppo grande la desperation dei Grizzlies, che con un’altra sconfitta avrebbero con ogni probabilità detto addio ad ogni speranza di vincere la serie.
Dopo questo scambio di opinioni tra il Prescelto e Brooks, però, per la prima volta ho avuto il sospetto che, tutto sommato, i Lakers avrebbero potuto avere una chance di portare a casa il 2-0.
Il migliore nella poco nobile ma rispettabile arte del trash talking a LeBron James è stato l’uomo che sussurrava alle orecchie, alias Lance Stephenson. Ma ci hanno provato in tanti ad entrare sotto pelle al Prescelto, alcuni sono stati rispediti al mittente come lo stesso Stephenson o Jason Terry, altri come Draymond Green (oggi grande amico di LBJ) hanno un bilancio più o meno in parità. Che ne sarà di Brooks?
Tornando a gara-2, sono convinto che se James avesse trovato qualche compagno pronto ad accompagnarlo, i Lakers avrebbero potuto ribaltare Memphis e Brooks stesso.
La prestazione di LeBron non è stata sicuramente esaltante, ma ci sono alcune situazioni di gioco che mi lasciano ben sperare in vista delle partite a Los Angeles.
La prima riguarda le palle perse. Nel playin contro Minnesota e in gara-1, James era stato parecchio superficiale nella gestione del pallone (10 turnover complessivi) ed indeciso quando doveva attaccare i mismatch. Nella seconda sfida in Tennessee, invece, LBJ ha limitato il numero di palle perse (1 TO) ed è sembrato, in generale, molto più giudizioso e consapevole delle scelte da effettuare.
L’altro elemento riguarda la sua efficacia al ferro e nel gioco spalle a canestro. Nella serie James sta tirando con un ottimo 15/20 nel pitturato dimostrando di non patire particolarmente la fisicità di un “torello” come Brooks. Secondo i dati di NBA.com, infatti, quando è accoppiato con il prodotto di Oregon LBJ tira con un efficiente 11/18 dal campo.
In questa fase della sua carriera James riesce ad essere molto più produttivo da bloccante oppure in post. Potevamo avere qualche dubbio in sede di preview sulla sua efficacia spalle a canestro contro un difensore difficile da spostare come Brooks, ma fin qui in queste situazioni LeBron è riuscito quasi sempre a generare buoni tiri o a costringere il buon Dillon a commettere fallo.
Nel finale di gara poi il coaching staff è riuscito a fare ricevere James in posizione molto profonda sfruttando a proprio vantaggio il lavoro di ball denial di Brooks.
In vista di gara-3 non nascondo di avere molto hype per il ritorno dei Lakers ai playoff al “vecchio” Staples e per la possibile risposta di James alle provocazioni di Brooks. Se, come tutti ci auguriamo, LBJ dovesse ritrovare il proprio jumpshot (4/16 da tre nella serie) e Ham riuscisse ad implementare qualche set per rendergli la vita più semplice in situazioni di pick-and-roll, sia da bloccante che come portatore di palla, allora i Lakers sarebbero in un’ottima posizione per passare il turno.
❌ Grizzlies vs Lakers: i Minus
I Lakers dovranno aggiustare parecchie cose nel proprio attacco perché un Off. RTG di 98 punti per 100 possessi non è ammissibile, anche contro una delle difese migliori di tutta la NBA.
Disinnescati
di Nello Fiengo
Da quando Anthony Davis è atterrato a Los Angeles abbiamo parlato tantissimo del pick-and-roll con LeBron e di quanto questa potesse essere un’arma letale. La realtà è che solo a fasi alterne i Lakers hanno tratto vantaggio da questa situazione.
Il tiro ondivango di LBJ ed AD e la perdita di esplosività del Prescelto quando deve girare l’angolo sono le motivazioni principali, imputabili direttamente alle due stelle, per cui questo gioco a due è meno efficace del previsto.
Ci sono però anche delle problematiche di contesto tecnico da valutare.
Nella serie contro i Grizzlies, almeno per ora, il pick-and-roll tra i due big dogs è stato più deleterio che altro.
Taylor Jenkins ha fatto una scelta chiara, e fino ad ora vincente, per difendere questa situazione: switch sempre e comunque se a marcare LeBron c’è Dillon Brooks.
Potremmo stare delle ore a discutere di quanto l’ex Oregon Ducks sia realmente un buon difensore e di quanto la narrativa sia superiore all’efficienza ma c’è un fatto: Brooks è un giocatore fisicamente impattante e con un’attitudine a rispondere ai contatti tale da non essere il candidato ideale per un mismatch anche se ti chiami Anthony Davis.
Nella clip è chiaramente visibile la strategia difensiva di Memphis ed un’umiliazione al ferro di AD, ma rimaniamo sulle scelte della difesa dei Grizzlies.
Cambio sul pick and roll con il lungo, Brooks ad impattare immediatamente contro Davis per non farlo ricevere senza lavorare sodo ed un aiuto dal lato debole già pronto.
La struttura fisica dell’odioso Dillon gli permette di non soffrire i tentativi di AD di prendere una posizione profonda dentro l’area. La conseguenza più immediata è che Davis è costretto a prendere dei jumper per sfruttare il vantaggio “verticale”.
In vista di gara-3 si dovrà cercare, prima di giocare questo pick-and-roll, di staccare il lungo da Davis o Brooks da LeBron di modo da non concedergli un vantaggio strategico che, a mio modo di vedere, ha completamente paralizzato l’attacco dei gialloviola in G2.
Playoff struggle
D’Angelo Russell è uno dei giocatori di contorno alle stelle dal quale dipenderà molto della stagione gialloviola. Il ceiling di questa squadra è chiaramente legato a doppio alle prestazioni dell’ex T-Wolves.
Una prima problematica che viene fuori quando DLo non è in serata è l’impossibilità di giocare quelle situazioni che Memphis tanto aveva sofferto in Game 1: una delle nostre guardie a giocare il pick and roll e LeBron a gravitare da terzo incomodo dal quale l’aiuto non si può staccare.
In questa declinazione del high screen and roll dei Lakers è fondamentale che Russell sia efficace, cosa che non è successa nella seconda partita al FedEx Forum.
L’idea fondamentale per tenere la difesa dei Grizzlies è che Bane o Brooks debbano prendersi qualche rischio sui ball handler. Nella clip la lettura di Russell è di attaccare un tiro che di solito mette ma la realtà è che la palla sarebbe dovuta uscire verso LeBron che avrebbe potuto tirare o attaccare un Brooks che si era staccato per aiutare su Davis.
Contro una difesa che, specie quando non c’è Morant, attacca il pallone con forza e tende a lasciare ai Lakers il perimetro, è fondamentale far uscire rapidamente la palla verso i giocatori con maggiore spazio per ottenere quello spacing tanto agognato.
📅 Next Game
I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (4:00 🇮🇹) tra Sabato 22 e Domenica 23 Aprile per affrontare alla crypto.com Arena i Memphis Grizzlies nella Gara 3 del primo turno degli NBA Playoff.
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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.
Ingegnere, partenopeo disperso tra le Alpi svizzere, world traveler. Ho cominciato con Clyde Drexler per finire ai Lakers. Everything in its right place, no?