In copertina: Anthony Davis e Ja Morant nel corso di Gara 6 tra Lakers e Grizzlies alla crypto.com Arena (Jae C. Hong, AP Photo e David Crane, Los Angeles Daily News, SCNG)

I Los Angeles Lakers annichiliscono i Memphis Grizzlies con una prestazione dominante dal primo all’ultimo minuto (compreso il garbage time) e portano a casa la prima vittoria in una serie di playoff dal tempo della bolla di Orlando.

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Sono davvero tanti gli aspetti positivi della serata gialloviola. Ma è doveroso partire dal mattatore assoluto della serie, l’uomo che ha ristretto le dimensioni del campo e del canestro per tutti quelli con la canotta biancoblu.

🔝 Giant

di Giuseppe Critelli

Seguo la pallacanestro e i Lakers da circa 20 anni e ho difficoltà a ricordare prestazioni difensive dominanti come quelle di Anthony Davis in Gara 1 e Gara 6. La presenza di AD ha rappresentato un vero e proprio incubo per Morant e compagni, che si sono resi protagonisti di una delle peggiori performance offensive di tutta la stagione NBA.

Nel match alla crypto.com Arena, infatti, i Grizzlies hanno segnato solamente 86 punti per 100 possessi (1%ile), con un’effective field goal percentage del 38% (0%ile). Probabilmente Memphis, essendo una squadra molto giovane, ha sentito la pressione di giocare una Gara 6 a Los Angeles, davanti a quasi 19mila spettatori ostili e ad una macchina dei closeout game come LeBron James (LBJ è ancora imbattuto nelle partite casalinghe in cui può chiudere una serie).

Ma la vera causa scatenante delle difficoltà di Memphis è stata sicuramente Anthony Davis. La presenza intimidatrice di AD sotto canestro ha ridotto in maniera drastica le incursioni al ferro dei Grizzlies. In Gara 6, infatti, solo il 24% delle conclusioni della squadra di Jenkins è arrivata nei pressi del ferro contro il 35% stagionale. Il motivo è presto detto.

Una delle stoppate più impressionanti di tutta la stagione NBA. Davis non si limita a togliere la palla dalle mani di Ja, ma si prende anche il cuore e l’anima.

Alla fine del match il box score ci dice che sono 5 le stoppate di Anthony Davis (26 in tutta la serie), ma sono abbastanza sicuro che sarebbero potute essere molte di più. The Brow ha impedito a Ja e Bane di avere qualsiasi tipo di conclusione facile al ferro contribuendo in maniera determinante alla loro pessima serata al tiro.

Secondo ii dati di NBA.com Davis ha contestato ben 18 tiri, raccolto 14 rimbalzi e causato 4 palle perse in soli 28 minuti e i suoi avversari hanno tirato contro di lui con un brutto 6/20.

La posizione del corpo di Davis gli permette prima di negare a Morant il suo proverbiale floater e poi di incontrare Ja al ferro.
Ritenta, sarai più fortunato, Dillon.

AD è stato inoltre strumentale per mettere fuori dalla partita Bane (5/16 dal campo). Già nel secondo tempo di Gara 5 Ham aveva deciso di fare hard hedge su tutte le ricezioni della guardia di Memphis. Il lungo, spesso e volentieri Davis, aveva il compito uscire più aggressivo sul blocco costringendo il prodotto di TCU a scaricare subito il pallone.

L’apertura alare di Davis manda in difficoltà Bane.

Una prestazione difensiva di questo tipo fa passare in secondo piano il contributo offensivo, comunque positivo, di Davis. Al di là dei 16 punti, con la perla assoluta del poster a JJJ, l’ex giocatore dei Pelicans ha portato un’infinità di blocchi (anche 4 screen assist per lui) ed è stato tremendamente efficace con i suoi roll, specie quando ha trovato in aiuto giocatori più piccoli di lui.

Too small.

🧊 Cold-Blooded

by Luca Novo

Se la prestazione di AD è stata a tratti soprannaturale, allora si può dire che D’Angelo Russell è stato il migliore in campo tra gli umani.

Personalmente sono stato scettico sul suo ritorno e alcune prestazioni in questa postseason mi avevano lasciato un po’ l’amaro in bocca, ma il DLo di Gara 6 è a tutti gli effetti la terza stella ideale da affiancare a James e Davis.

Russell è stato il quinto top scorer diverso per i gialloviola nella serie, grazie ai 31 punti frutto di 12/17 dal campo e 5/9 dall’arco. Oltre alla bontà dei numeri, va sottolineato come il suo contributo sia perfettamente incastrato all’interno del game plan di coach Darvin Ham, che prevedeva in primo luogo di attaccare le point guard avversarie e di tenere Brooks lontano dall’azione.

Quando marcato da Ja Morant e Tyus Jones, l’ex guardia di Ohio State ha attaccato dal pick-and-roll e cercato di arrivare al ferro o sfruttare l’altezza per il pull up da due punti: il risultato è 7/7 dal campo nei tiri da 2 punti e nessuna tripla tentata.

Pick-and-roll con Davis, Tillman assume una posizione piuttosto profonda e Tyus Jones contesta lateralmente: DLo sceglie per l’arresto e tiro grazie allo spazio concesso ed al fatto che i centimetri di Jones non gli creano problemi.

Nei momenti in cui invece Taylor Jenkins ha messo Dillon Brooks sulle sue tracce, DLo ha vestito i panni del perfetto spot up shooter, stazionando costantemente sul lato debole dell’attacco e mettendosi il più possibile in visione per raccogliere gli scarichi dei compagni. In questo caso ha tentato solo tiri da tre punti in situazione di catch & shot convertendoli con 3/5.

LeBron attacca dal lato destro e DLo completa il taglio verso l’angolo. Non appena si accorge che Brooks volge lo sguardo al centro verso James, va a ricollocarsi in posizione di guardia sinistra, riceve il puntuale scarico di James e segna la tripla.

Gli assist a referto sono solo 4, numero che può apparire trascurabile, ma a mio avviso i passaggi smarcanti sono un dato che va pesato e non solo contato. Tra questi ci sono ben 3 palloni tutt’altro banali che hanno mandato Anthony Davis al ferro, e sappiamo bene come sia importante per la fiducia dell’unicorno gialloviola coinvolgerlo con canestri facili in situazione dinamica.

Russell legge lo switch con JJJ, con Aldama al gomito a marcare Hachimura, nessun avversario può contrastare i centimetri di Davis. Quindi decide di non attaccare e di alzare un lob dove solo il numero 3 gialloviola può arrivare.

DLo ha la creatività e la sensibilità per riuscire a dare palloni del genere ai lunghi, e a costo di incappare in qualche turnover è importante che provi a sfruttare nel corso della gara tali qualità così come fatto in gara 6.

Oltre al contributo in attacco, merita anche una menzione il suo lavoro nella metà campo difensiva. Con i Grizzlies privi di Kennard, i suoi assegnamenti sono Dillon Brooks e Tyus Jones, ovvero due non tiratori. Tale situazione lo ha portato di fatto ad agire da libero in aiuto dei compagni a cui non ha mai lesinato di dare indicazioni: si è costantemente disinteressato dell’avversario diretto in modo da avere i piedi sempre a ridosso dell’area ed avere una posizione flottata per rallentare o indirizzare verso l’aiuto ogni tentativo di ingresso in area. AD è senza dubbio il cuore della difesa lacustre, ma il lavoro di DLo ne amplifica ulteriormente il potenziale.

Morant attacca Schröder dalla punta, la posizione di DLo è fondamentale per creare un muro davanti a Ja e aiutare il tedesco a contenerlo. Per la point guard da Murray State unica soluzione è cercare Aldama, il quale viene indotto all’errore dalla difesa di James.

Il suo contributo è notevole anche in situazioni di transizione, ovvero il punto forte dei Grizzlies. La sua capacità di leggere il gioco lo portano a capire in anticipo le idee degli avversari ed è bravo a prendere decisioni in tempi rapidi. In seguito un video che mi ha suggerito il nostro Nello in cui si vede il suo elevato IQ nel portare l’azione verso la soluzione preferibile per la difesa.

DLo, corregge Reaves e gli indica di restare su Bane, optando così per rallentare la transizione di Morant e lasciare libero Brooks in angolo. Dillon è bravo a mettere la tripla, ma il processo decisionale è buono perché tra lasciare 2 punti al ferro a Ja, una corner 3 a Bane o un tiro aperto a Brooks, quest’ultima è la soluzione preferibile.

La sensazione dopo il primo turno di Playoff è che questi Lakers possano andare fino a dove li porta DLo. Se è in partita, concentrato in difesa ed aggressivo in attacco, i gialloviola sono realmente un cliente complesso per tutti. Al contrario se si limita al compitino e non incide con il suo talento, la coperta, soprattutto nella metà campo offensiva, diventa troppo corta. Non resta che fare il tifo per lui.

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No Caption Needed.

📅 Next Game

I Los Angeles Lakers tornano in campo nella notte (4:00 🇮🇹) tra Martedì 3 e Mercoledì 2 Maggio per affrontare in trasferta la vincente della serie tra Warriors e Kings.

Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports, Cleaning The Glass, NBA Advanced Stats e Basketball Reference. Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.

Torinese, consumatore seriale di eventi sportivi. Grazie a Magic Johnson nasce la passione per la pallacanestro, i Lakers e la costa Ovest degli Stati Uniti. Esperienza NBA trentennale dal divano di casa. Phil Jackson è la guida spirituale di riferimento.

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