In copertina: LeBron James e Darvin Ham nel corso di Gara 1 tra Warriors e Lakers al Chase Center. (Ezra Shaw, Getty Images)

Dopo la sensazionale vittoria per 117 a 112 in Gara 1 delle Western Conference Semifinals al Chase Center di San Francisco, casa dei Golden State Warriors, a fine partita sono stati in tanti a presenziare in sala conferenze da parte dei Los Angeles Lakers.

Oltre al duo composto da LeBron & AD – ultimamente spesso in condivisione della finestra mediatica post gara – anche coach Darvin Ham e D’Angelo Russell hanno presenziato di fronte ai giornalisti. Dennis Schröder ed Austin Reaves, invece, hanno parlato con la stampa direttamente dallo spogliatoio.

Ecco le parole dei protagonisti della vittoria gialloviola sui Dubs.

Leggi anche:

👏 Coach Ham: «Siamo stati bravi a non perdere la calma»

Spesso tra i primi a presenziare in sala stampa, coach Darvin Ham ha risposto a molte domande riguardo la vittoria dei suoi Lakers. L’allenatore dei gialloviola ha iniziato la sua conferenza parlando di come la squadra abbia retto all’urto nei concitati minuti finali di gara:

«Penso che, quando sono riusciti a concretizzare la loro scoring run, la cosa positiva è che non ci siamo scomposti. Non ci siamo scoraggiati né lasciati abbattere, difensivamente siamo comunque rimasti molto solidi e compatti. Avevamo il nostro gameplan e non lo abbiamo abbandonato in preda ad ansia o isteria.»

«Alti e bassi sono costanti durante i 48 o più minuti di gioco, è normale. Sapevamo che ci avrebbero pressati molto andando in marcatura stretta, ogni minuto, ogni quarto. Come ho detto, è stato e sarà importante mantenere questa mentalità. Continuare ad essere propositivi, a non fermarsi mai nonostante la fatica.»

«Abbiamo fatto un gran lavoro nel pitturato, specialmente AD è stato impeccabile. Sempre propositivo in fase offensiva, attento e preciso con rimbalzi e stoppate in quella difensiva. Oltre a fare ciò, siamo stati bravi anche a mettere a segno giocate spettacolari. I ragazzi sono stati belli e concreti.»

Soffermandosi poi sull’importanza della prestazione di Anthony Davis (30 punti, 23 rimbalzi, 5 assist e 4 stoppate con 11/19 al tiro) e su quella del load management ha dichiarato quanto segue:

«AD è un chiaro esempio di un carico di lavoro controllato svolto in maniera efficiente. Load management vuol dire proprio questo: controllare il ritmo di gioco durante la Regular Season per poter spingere durante i Playoff.»

«Adesso tutte le squadre giocano al massimo. Giunti ai Playoff le rotazioni si serrano e va in campo solo chi ha dimostrato di sapersi spingere oltre. Va in campo chi ha dimostrato di meritare la fiducia al 101%.»

«Il minutaggio può crescere tanto per i giocatori più talentuosi. Serve comunicare molto anche tra membri dello staff, per motivare i ragazzi ad andare oltre la fatica e portare a termine i loro compiti.»

Ancora su The Brow:

«AD è un leader, a maggior ragione in difesa: è prezioso e fondamentale grazie alle sue capacità di cambiare uomo in marcatura, all’abilità nello stoppare gli avversari ed al numero di rimbalzi che riesce a mettere a referto.»

«Un giocatore con certe caratteristiche è davvero raro. Un enorme vantaggio averlo in squadra sia per me che lo alleno che per i suoi compagni in campo. Gli ho detto chiaramente di scatenarsi e dominare sotto entrambi i ferri, mi ha dato retta alla grande.»

«Da lui non ci aspettiamo altro. Vogliamo che continui così, spingendo sia dal punto di vista offensivo che come leader della difesa. Sta dando il meglio del massimo di sé stesso.»

«Oltre AD solo Wilt Chamberlain, Elgin Baylor, Kareem Abdul-Jabbar e Shaquille O’Neal hanno messo a referto una prestazione da almeno 30 punti e 20 rimbalzi ai Playoff. Praticamente è ciò a cui almeno il 75% dei giocatori professionisti aspira.»

«Come ho detto, ci aspettiamo questo o addirittura di meglio da lui. Ma la cosa più importante adesso è rimanere umili, rispettare i nostri avversari. Sono e siamo consapevoli che ci sia ancora una montagna da scalare. Non siamo la prima squadra a mettere in campo certe prestazioni. Dobbiamo continuare così.»

Ham soddisfatto della reazione della squadra

L’allenatore dei Lakers ha continuato la sua intervista parlando nel dettaglio dei minuti finali della partita contro Golden State:

«Abbiamo giocato con forza, facendo quanto potevamo, specie in transizione. Loro sono una squadra difficile da affrontare, in qualsiasi condizione. A maggior ragione se si parla di una partita di Playoff ed in casa loro.»

«Hanno un roster pieno di giocatori di talento: Jordan Poole, Klay Thompson, Steph Curry sono dei cecchini, siamo stati bravi a non scoraggiarci nel vedere i loro tiri trovare il fondo della rete. Ed anche a metter loro pressione sotto il loro tabellone. Anche andare ai liberi ci ha aiutati parecchio.»

«Altro fattore importante è stata la nostra abilità nel far girare concretamente il pallone, creare buoni blocchi per creare spazi da sfruttare andando a canestro. Senza dimenticare le extra chance ottenute da rimbalzo offensivo.»

«In vista delle prossime partite dovremo mantenere alta la pressione su di loro, stare attenti in marcatura sul perimetro. Ci servirà molto sfruttare la nostra fisicità e la maggior prestanza fisica, specialmente per poter spingere in fase offensiva.»

Infine, alcune domande sono state poste al coach dei Los Angeles Lakers riguardo la buona prestazione di Dennis Schröder, in uscita dalla panchina:

«Ha dato una grossa mano ai suoi compagni. Per noi è stato importantissimo, specie perché è sceso in campo con la second unit. Ha giocato in maniera aggressiva, gli dico spesso di non esitare, di trovare la giocata il prima possibile.»

«Dennis, come gli altri ragazzi più giovani in roster come D-Lo, Austin, sono tutti motivati e spinti a dare il meglio dai due capitani: LeBron ed AD. Loro li motivano ad essere aggressivi, a non mollare di un centimetro ed essere propositivi. Dennis è stato fenomenale.»

«Lo ritengo certamente un two-way-player, poiché in entrambi i versanti sa essere decisivo e far sentire la sua presenza. Sa trovare i compagni smarcati, è un ottimo scorer, inoltre sa difendere in maniera arcigna senza risparmiarsi mai. Una risorsa anche in transizione in cui spesso ottiene l’and-one andando in lunetta. Un gran giocatore.»

«Sin da quando ho messo piede nello staff dei Lakers e l’ho visto giocare ho capito di volerlo fortemente in squadra. Ha il sangue freddo anche quando la palla pesa di più, e lo ha dimostrato anche stavolta con i liberi nei minuti finali.»

«Conosciamo il suo modo di giocare, la sua attitudine specie riguardo i momenti importanti delle partite. Non ha paura né accusa la pressione, riesce a spingersi al massimo. Ha chiesto il pallone ed i suoi compagni hanno avuto fiducia in lui. Sappiamo che sa essere decisivo in quasi ogni tipo di giocata ed altrettanto nel marcare gli avversari più forti, in questo caso da oltre l’arco. Questo è il motivo per cui è un giocatore dei Lakers.»

🧊 DLo: «Seguire il gameplan è stato fondamentale per vincere»

Dopo Ham è stato D’Angelo Russell a parlare con i media. All’ex Minnesota Timberwolves è stato chiesto innanzitutto cosa pensasse del fatto che i Lakers abbiano vinto per la seconda volta consecutiva la gara d’avvio di una serie di Playoff.

«Ha contato parecchio la programmazione della partita e seguire il gameplan. Conta tanto aver avuto un buon approccio alla partita. Sia in Regular Season che adesso ai Playoff siamo spesso riusciti a vincere le partite che avevamo iniziato positivamente.»

«Ognuno di noi sapeva perfettamente quale fosse il proprio ruolo ed i propri compiti. Abbiamo seguito ed eseguito fedelmente il gameplan. Tutti, sia in starting line-up che nella second unit, hanno dato il 100%. Siamo stati molto concentrati sul minimo dettaglio.»

«Se si concede qualcosa di troppo a squadre come questa non si vince. Serve la massima concentrazione per tutti e 48 minuti per poter portare a casa la vittoria.»

A D-Lo è stato chiesto quanto abbia contato il supporto dei tifosi del Chase Center e quanto arduo sia giocare in certe condizioni di tifo avversario.

«In realtà a me non sembrava che le urla dei tifosi fossero così alte. Per noi conta solo il gameplan, come ho detto. Sappiamo che dobbiamo mantenerci forti, che non possiamo abbatterci.»

«Certe volte conta davvero solo giocare. Se il pubblico fa troppo chiasso si potrebbe finire senza voce nel tentativo di comunicare coi compagni, e quindi si fa prima a giocare, specie se si ha già una grande intesa con i compagni, come la nostra.»

Gli è stato chiesto, inoltre, un parere sulla prestazione del compagno di squadra Anthony Davis. Russell ha definito la prestazione del compagno “dominante”, esprimendosi così nel dettaglio:

«Anthony è stato davvero dominante. Sia durante la stagione che nei Playoff spesso si finisce nel bel mezzo di trash talking e discorsi fuorvianti, se non di vero e proprio odio da parte dei media. Io non so cosa si possa dire di negativo di AD.»

«AD ha dominato la scorsa serie contro i Grizzlies, scendendo sempre in campo e non chiedendo mai un cambio a coach Ham, né una pausa. Per noi è un leader, come ha dimostrato anche durante la stagione.»

«C’è poco da fare: quando gioca e sta bene riesce a dominare le partite e lasciare la sua impronta. Spesso ha giocato anche dovendo stringere i denti. Ai Playoff cambiano un pò le dinamiche, ma se è in condizione di stare in piedi AD scende in campo. Non molla mai.»

Inoltre, è stato chiesto a Russell, data la sua esperienza con i Golden State, quali siano secondo lui i fattori più importanti per vincere la serie contro gli Warriors e quali siano le differenze tra i Dubs, attuali avversari dei Lakers, ed i Memphis Grizzlies appena sconfitti al First Round.

«Memphis è un’ottima squadra, un’avversaria dura. Sanno giocare bene in difesa, sono difficili da superare andando a canestro. In generale credo che sia contro i Grizzlies che contro gli Warriors una cosa importante sarà la fiducia tra noi compagni di squadra.»

«Quando si incontrano squadre di questo livello la cosa importante è spesso cercare e trovare il canestro se non alla seconda, alla terza opzione di passaggio. Mi riferisco appunto agli extra-passaggi: conterà tanto confidare nei miei compagni, la fiducia in generale e saper trovare l’uomo smarcato.»

Infine D’Angelo ha parlato della propria della propria prestazione, essendo stato tra i primi a rispondere colpo su colpo ai propri avversari in alcuni momenti chiave della partita.

«Per me è stata una chance di dimostrare di esser sempre pronto. Tutti noi sapevamo di quanto riescano ad essere incisivi nel 3° Quarto, perciò per noi era importante avere un ottimo avvio in uscita dagli spogliatoi. Ho solo cercato di agire e giocare in questo senso.»

«Sia io che i miei compagni sapevamo bene che dopo l’intervallo avremmo dovuto intensificare lo sforzo ed essere più aggressivi. Il corso della partita mi ha concesso di prendere i miei tiri e trarne il massimo profitto.»

«Ripeto, sapevamo di quanto fossero pericolosi nel 3° Quarto: abbiamo cercato di contenere la loro esplosività, facendolo da squadra.»

🤞 Schröder: «Vincere Gara 1 è stato fondamentale»

Autore di una prestazione da 19 punti, 2 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero e 5/10 FG in uscita dalla panchina, anche Dennis Schröder è stato intervistato nel post partita. La prima domanda posta al numero 17 è stata riguardo l’importanza della fase difensiva contro una squadra tanto pericolosa, specie dal perimetro.

«Credo che a fine partita abbiano sfiorato se non superato quota 50 tentativi da oltre l’arco. Il nostro gameplan prevedeva di ostacolarli sul perimetro e cercare di non farli concludere da quella zona di campo. Siamo riusciti in parte a contrastarli.»

«Alla fine siamo noi ad aver vinto, quindi posso dire che abbiamo lavorato bene. Ma nella prima parte di gara ci avevano già colpiti 12 volte da oltre l’arco, e questo non possiamo più permetterlo nelle prossime partite.»

«Come ho detto, abbiamo vinto Gara 1 e sono contento. Vanderbilt ha fatto un gran lavoro, io ho cercato di mantenere alta l’aggressività difensiva. Avevamo di fronte Steph Curry, il miglior tiratore da 3 punti della storia e sapevamo di dover dare il 100% per marcarlo. Ti porta a rincorrerlo per 23 secondi ed all’ultimo può ancora essere pericoloso.»

Il tedesco ha proseguito parlando dell’importanza della vittoria della prima partita di una serie di Playoff:

«Gara 1 è sempre fondamentale. Specie per chi si trova a giocare fuori casa, si è concentrati al 100% per vincerla. Noi abbiamo fatto tutti un grandissimo lavoro mantenendoci competitivi, alzando il ritmo, seguendo scrupolosamente il gameplan.»

«Sono felice di aver vinto la prima partita di questa serie. Mi fa molto piacere anche che AD sia stato protagonista con 30 punti e 23 rimbalzi, sono davvero felice per lui, mi congratulo e lo ringrazio.»

Avendo menzionato Anthony Davis e la sua prestazione, il discorso è proseguito parlando proprio dello stile di gioco di AD e di come sia giocare al fianco di giocatori come lo stesso The Brow e LeBron James:

«Beh, nel First Round ho avuto ancora qualche problema al tallone d’Achille, ma comunque sapevo di dover tenere duro. Questo mi viene trasmesso in primis da LeBron ed Anthony e quando sono in campo cerco di supportarli al meglio.»

«Cerco sempre di essere tenace in difesa e non concedere il minimo spazio ai miei avversari, chiunque sia. Dal punto di vista offensivo credo di poter ancora aumentare un pò i miei ritmi, oltre che servire al meglio i miei compagni.»

Infine, le ultime domande sono state riguardo lo stile di gioco ed il dinamismo spesso mostrato sul parquet di gioco dal nativo di Braunschweig:

«Per quanto riguarda questa partita, in realtà ho solo letto il campo e optato per andare in transizione. Non era nulla di programmato o scritto, sono stato ispirato dalla lettura del gioco in quel momento.»

«In generale, specie nel mio ultimo anno in Germania mi accadeva spesso di ripartire velocemente in transizione dopo aver preso un rimbalzo difensivo. Perciò forse posso avere qualche attitudine che mi porta a questo stile di gioco.»

💪 Reaves: «Dobbiamo tenere duro, è la prima di quattro vittorie»

Infine, anche Austin Reaves è stato intervistato nella locker room. Al giovane numero 15 è stato chiesto prima di tutto un parere riguardo gli ultimi tribolati minuti di gara.

«Negli ultimi minuti non siamo riusciti a portare a buon fine molte conclusioni. Loro sono stati molto efficaci e ci avevano rimontato con la scoring run. Probabilmente abbiamo tirato un attimo il fiato, tenendolo poi sospeso, ma comunque abbiamo vinto.»

La seconda domanda posta a Reaves ha riguardato le marcature difensive, con un paragone tra gli avversari della serie in corso ed i Memphis Grizzlies, sconfitti nel First Round di Playoff.

«Beh, Steph, JP, Klay e Dave sono dei motori continui: corrono sempre e bisogna marcarli stretti. A dire il vero sono felice di potermi riposare un pò adesso nel post gara. Giocando contro di loro si sa già che bisognerà correre molto e a fine gara le gambe saranno sfinite.»

«Anche Bane ci ha dato qualche grattacapo in uscita dai blocchi, sia che fosse singolo o doppio. Da questo punto di vista sono due squadre simili da affrontare. Posso dire che essendo atleti professionisti, a questo punto bisogna dare il massimo contro qualsiasi avversario.»

Infine, l’ultima domanda posta ad Austin Reaves è stata sull’importanza della vittoria di Gara 1 portando la serie a Los Angeles.

«Vincere Gara 1 è una cosa importantissima, anche perché ci permette di tornare a giocare in casa nostra ad LA. Ma, come abbiamo detto altre volte, il lavoro non è ancora ultimato. Non è una serie ad eliminazione diretta o al meglio delle 2 sfide ma al meglio delle 4.»

«Proveremo a vincere la prossima partita e portarci ulteriormente in vantaggio nella serie. Ripeto, non abbiamo passato il turno, è la prima di 4 vittorie. Dobbiamo tenere duro, rimanere positivi e mantenerci concentrati.»

📅 Next Game

Gara 2 tra Golden State Warriors e Los Angeles Lakers è in programma nella notte (3:00 🇮🇹) tra Giovedì 4 e Venerdì 5 Maggio al Chase Center di San Francisco.


LeBron James ha superato Kareem Abdul-Jabbar, diventando il miglior realizzatore della storia della NBA. Leggi gli articoli dedicati al record del quattro volte MVP scritti dalla redazione di LakeShow Italia:


Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato ai gialloviola, su:


Categories:

Our Podcast
Most Recent
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: