In copertina: Rui Hachimura, D’Angelo Russell e Kentavious Caldwell-Pope durante Gara 1 tra Nuggets e Lakers alla Ball Arena di Denver. (Ashley Landis e Jack Dempsey, AP Photo)

A differenza delle due serie precedenti nelle quali i Los Angeles Lakers erano riusciti a portare a casa subito il colpo grosso in trasferta, questa volta in gara 1 la squadra di Ham deve arrendersi contro il firepower offensivo di Nikola Jokic e dei Denver Nuggets.

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La sconfitta lascia un po’ di amaro in bocca vista la rimonta clamorosa nel quarto periodo, ma ci sono molti aspetti sui quali i Lakers potranno costruire una serie competitiva.

Unstoppable AD

by Giuseppe Critelli

Nella nostra preview avevo sottolineato l’importanza di Anthony Davis in queste WCF, non tanto nella metà campo difensiva ma in quella offensiva. Ero convinto che questa potesse la sua serie in termini di scoring e Gara 1 ha confermato questo “sospetto”.

AD è stato aggressivo e pressoché immarcabile dal primo all’ultimo minuto. Malone ha optato per una scelta conservativa, ovvero mandare Jokic sulle tracce di The Brow senza portare raddoppi forti. Risultato? Una prova da 40 punti con il 61% dal campo, 11/11 ai liberi e 0 palle perse.

Come avevamo ipotizzato Davis attacca Jokic nei primi secondi dell’azione per impedire alla difesa dei Nuggets di aiutare il due volte MVP.
Anche qui, i Lakers vanno al ferro con AD senza esitazioni sfruttando le ottime spaziature e le solite distrazioni di Denver dopo un canestro segnato.

Al di là dei demeriti della difesa di Nuggets, che non sembra particolarmente attrezzata per contenere Anthony Davis, va sottolineato come l’ex giocatore dei Pelicans fosse in una serata di grazia. Oltre a dominare al ferro, infatti, AD è stato particolarmente efficiente anche con il suo floater e il suo jumper.

Il cosiddetto short mid-range shot è una delle soluzioni preferite del prodotto di Kentucky, soprattutto quando riceve dopo un pick-and-roll. In stagione, tra regular e playoff, sta mandando a bersaglio questa conclusione con il 45%. Una percentuale di assoluto rispetto, ma che deve crescere ulteriormente in questa serie perché i Nuggets, così come tutte le altre squadre, sono disposte a concedergli questa tipologia di tiro.

Jokic non ha le mani veloci e il senso della posizione di Green che nel turno precedente era stato molto bravo a contestare il floater di Davis.

I Lakers poi dovranno mangiarsi le mani per non avere sfruttato una serata ispirata di AD fuori dal pitturato. In gara 1, infatti, ha mandato a bersaglio 6 tiri su 6 fuori dalla restricted area, tra cui una rarissima conclusione da dietro l’arco nel quarto periodo.

Questo set era uno dei preferiti dei Lakers nei quarti periodi dell’anno del titolo. Il fatto che Davis sia diventato di fatto un non-tiratore lo rende molto meno pericoloso.

Per sperare di avere una possibilità di passare il turno, la squadra di Ham ha bisogno di questa produzione offensiva da parte del proprio giocatore migliore e di alcuni aggiustamenti nell’altra metà campo di cui parleremo più avanti.

Hachimura e la rimonta

by Luca Novo

I gialloviola in stagione e in questa run playoff hanno in più di un’occasione mostrato di essere una squadra in grado di rispondere alle avversità e gara 1 non fa eccezione. Sotto di 20 a 15 minuti dalla fine, i ragazzi di Ham sono stati in grado di erodere lentamente il vantaggio dei padroni di casa fino ad arrivare alla tripla del potenziale pareggio di LeBron a 40 secondi dal termine.

Oltre al già citato AD e all’ennesima prova di grande sostanza nel clutch time di Austin Reaves, va sottolineata la scelta tattica di Ham che ha cambiato il corso della gara nel quarto periodo. I lacustri infatti per tutta l’ultima frazione hanno schierato solo due guardie e soprattutto con il rientro in campo di Jokic hanno mandato Rui Hachimura in marcatura sul serbo in modo da avere Anthony Davis, accoppiato a Gordon, a fungere da libero in area e LeBron James a giocare in roaming sul perimetro.

Hachimura riesce un minimo a reggere la fisicità di Jokic, l’aiuto di AD oscura la vallata e forza la palla persa di Nikola

Il risultato è che Jokic, dopo aver chiuso i primi 3 quarti con 31-19-12, è stato contenuto nell’ultima frazione a soli 2 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e 2 perse. Senza dubbio ci sono demeriti da parte dei padroni di casa che forse hanno alzato un po’ presto il piede dall’acceleratore e forse non si sono adeguati a tale mossa. Ma resta da applaudire la volontà di Ham di provare a ribaltare la partita facendo qualcosa di diverso. Già in sede di preview avevamo anticipato la possibilità di dare a Davis alcuni minuti lontano da Jokic in modo da agire in aiuto e chiudere l’area, e la strategia ha pagato.

Vedremo nella serie come e con chi questa tattica sarà riproposta e soprattutto vedremo cosa decideranno di fare Malone e Jokic. Dalla capacità dei Nuggets di reagire a questa mossa passa buona parte dell’esito della serie.

❌ Nuggets vs Lakers: i Minus

Iniziare la serie con una sconfitta non è un dramma, ma di certo rende il passaggio del turno ancora più complesso. Più aspetti non hanno funzionato, in particolar modo nel primo tempo dove i gialloviola sono stati nettamente battuti in termini tecnici, agonistici e tattici.

DLo e la lineup con 3 guardie

by Luca Novo

Rispetto alle analisi della vigilia, coach Ham ha sorpreso un po’ tutti riproponendo lo stesso quintetto di partenza di gara 6 contro i Golden State Warriors. La lineup con Schroder, Reaves e Russell è stata fondamentale nella serie contro Curry e compagni, ma i Nuggets sono un avversario con caratteristiche diverse e il responso del primo episodio della serie è che con una simile strutturazione i Lakers non possono reggere l’impatto fisico degli avversari.

I dati sono impietosi, il quintetto base ha terminato con -13 in 17 minuti di gioco, ed in generale i quintetti a 3 guardie schierati da Ham hanno prodotto un parziale di -19 in 23 minuti. Al contrario la strutturazione big, ovvero con 3 in campo tra Davis, James, Hachimura e Vanderbilt, ha vinto il proprio parziale di 13 in 25 minuti.

Con il quintetto piccolo i Lakers hanno dovuto dirottare un esterno, di solito Reaves, su Michael Porter Jr, il quale ha potuto tirare sulla testa del proprio avversario diretto e far sentire i suoi centimetri a rimbalzo, ben 10 alla fine per lui di cui 3 offensivi.

La difesa di Reaves è tecnicamente ineccepibile, ma MPJ è semplicemente troppo alto per esserne infastidito.

La presenza delle 3 guardie insieme a LeBron, inoltre, ha depotenziato gli stessi protagonisti che danno il meglio in attacco quando hanno la palla in mano. Il solo Russell, peraltro in serata storta, è un tiratore bravo a rilocarsi e rapido nel punire sugli scarichi. In questo modo, con LBJ come creatore principale, le point guard hanno terminato con usage basso e, soprattutto nel primo tempo, non sono mai state in partita. Anche Reaves, grande protagonista della rimonta, ha dato il meglio nel finale giocando come partner di LeBron nella strutturazione big.

E infine proprio lo stesso DLo merita una menzione di (dis)onore. Nel primo tempo il suo scarso effort e coinvolgimento è risaltato nella non brillante prova generale. In difesa più volte è stato attaccato con successo e non è neppure riuscito ad aiutare nel lavoro lontano dal pallone. Gli 0 rimbalzi in 26 minuti non sono accettabili, a maggior ragione con una lineup piccola che prevede il contributo di tutti nel fondamentale. E anche in attacco è stato impreciso al tiro, riuscendo solo in minima parte a riscattarsi nel terzo periodo e chiudendo con 8 punti frutto di 4-11 al tiro.

Come non si ferma una transizione e come non si difende sul punto di attacco.

Ho letto in più analisi come questa possa non essere la sua serie, come debba magari essere relegato in panchina e vedere il suo minutaggio ridotto. Personalmente ritengo che questa sia una overreaction. KCP e Brown sono giocatori che non possono costringere DLo fuori dal campo ed il suo talento nella metà campo offensiva è troppo importante per i Lakers. Un paio di partite totalmente sbagliate le avevamo già viste in questa run playoff. Ora mi aspetto una risposta da parte di Russell. Da qui passa il futuro della stagione gialloviola, nonchè il prossimo contratto che andrà firmare il giocatore in estate.

No effort

by Giuseppe Critelli

Uno dei problemi principali di gara 1, come ha evidenziato ottimamente Luca, è stata la strutturazione small che ha permesso ai Nuggets di imporre la propria fisicità costringendo i Lakers a rincorrere per tutta la partita.

Riguardando però il match emergono anche problematiche di altro tipo. Non so quale sia il motivo, ma nel primo tempo la squadra di Ham è sembrata distratta e per nulla interessata a mettere in campo l’effort necessario per competere in una finale di conference su un campo ostico come quello di Denver.

Se il buongiorno si vede dal mattino… Russell si fa bruciare da Murray e sia LeBron che Davis dormono sul rimbalzo.
In questi dieci secondi di video ci sono almeno quattro mancati tagliafuori.

Lo abbiamo scritto nella nostra preview e ribadito nel podcast: i Nuggets sono un’ottima squadra a rimbalzo offensivo. Come ha sottolineato Nello nell’ultimo episodio di Lakers Speaker’s Corner, è fondamentale togliere a Jokic quei 6-7 punti “gratuiti” a partita nati da rimbalzo offensivo.

Sono convinto che questi stessi concetti fossero presenti nello scouting report dei Lakers prima della serie. Nonostante questo, però, la squadra gialloviola si è fatta massacrare sotto le proprie plance. Basti pensare che l’intero starting five di Denver ha raccolto la bellezza di dieci rimbalzi offensivi e che, nel solo primo tempo, sono stati addirittura 16 i second chance points della compagine allenata da Malone.

Persino nell’ultimo quarto, quello della grande rimonta dei Lakers, il front court gialloviola si è contraddistinto per un paio di distrazioni che sono costate extra possessi decisivi per le sorti dell’incontro.

Ottimo closeout di James su Porter Jr., ma poi il Prescelto si dimentica di tagliare fuori Gordon.

Lo scarso livello di effort dei Lakers è testimoniato anche da un altro aspetto del gioco: la transizione difensiva. La squadra di Ham è una delle peggiori difese della lega in questo fondamentale e in gara 1, specie nel primo tempo, ha dato il peggio di sè. Sono addirittura 17 i fast break points subiti dai Lakers nel primo tempo, alcuni veramente inaccettabili.

Uno dei rari casi in cui Jokic, particolarmente motivato e ispirato in gara 1, spinge la transizione. Davis si fa battere da Gordon e LeBron non è pronto ad incontrare al ferro l’ex Magic.

Uno dei mattatori principali del festival dei canestri in transizione è stato Bruce Brown. La guardia da Miami ha segnato ben 11 dei suoi 16 punti in transizione o comunque nei primi secondi dell’azione senza alcuna opposizione della difesa californiana. Ho deciso di mostrarvi cinque canestri, uno di seguito all’altro e senza commento, per farvi capire come ci siano enormi margini di miglioramento per la compagine guidata da Ham a livello difensivo in vista di gara 2, al di là dei problemi legati ai quintetti e all’enigma Jokic.

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📅 Next Game

Gara 2 tra Denver Nuggets e Los Angeles Lakers è in programma nella notte (2:30 🇮🇹) tra Giovedì 18 e Venerdì 19 Maggio alla Ball Arena.

Le statistiche citate, se non altrimenti specificato, sono tratte da Synergy Sports, Cleaning The Glass, NBA Advanced Stats e Basketball Reference. Tutte le clip video, salvo diversa indicazione, sono di proprietà della NBA. Sono utilizzate a scopo divulgativo senza intenzione di infrangere copyright. © NBA Media Ventures, LLC.


🔍 Preview: Nuggets vs Lakers


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Calabrese, gobbo, tifoso Lakers: insomma, una persona orribile. Ossessionato dallo sport in ogni sua forma, dopo aver visto Kobe e Shaq su Tele+ ho sviluppato una grave dipendenza dalla NBA.

Torinese, consumatore seriale di eventi sportivi. Grazie a Magic Johnson nasce la passione per la pallacanestro, i Lakers e la costa Ovest degli Stati Uniti. Esperienza NBA trentennale dal divano di casa. Phil Jackson è la guida spirituale di riferimento.

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