In copertina: LeBron James e Gabe Vincent nel corso di una gara tra Lakers e Heat alla FTX Arena. (D.A. Varela, Miami Herald via Getty Images)

Con l’arrivo della free agency NBA la Lakers Nation si è fatta tante domande: tornerà Austin Reaves? Quanto chiederanno Rui Hachimura e D’Angelo Russell per rinnovare i propri contratti? Riuscirà Rob Pelinka ad usare in maniera appropriata le eccezioni? Chi firmerà con la MidLevel Exception?

Fermiamoci qui, proviamo ad analizzare questa ultima domanda.

La risposta la conoscete tutti, qui a LakeShow proveremo a spiegare perché la dirigenza gialloviola ha scelto di usare l’asset salariale più importante della offseason per firmare Gabriel Nnamdi Vincent, per gli amici Gabe.

2️⃣ Seconda scelta?

Nei giorni scorsi si erano fatti tanti nomi ma il diverso set di need dei Los Angeles Lakers non aveva permesso di individuare un candidato numero uno.

A mio modo di vedere il problema principale dei Lakers durante la postseason è stato quello di perdere per ogni serie un giocatore di rotazione a causa del livello sempre più alto, fino ad arrivare a giocarsi le Western Conference Finals contro i Denver Nuggets sostanzialmente in sei. Per questa ragione il mio approccio alla MLE è stato: fate quello che volete, ma portate a casa uno che possa stare in campo in questo tipo di partite. Preferibilmente Bruce Brown.

Nell’episodio di preview alla free agency del nostro podcast avevo fatto il nome del coltellino svizzero delle pepite del Colorado come mio obiettivo principale per una marea di motivi che non vale la pena discutere in quanto la vagonata di dollari provenienti dall’Indiana hanno convito Brown a firmare per i Pacers.

La firma dell’ex Nuggets è stata una delle prime notizie venute fuori allo scoccare della mezzanotte del 30 Giugno e per qualche minuto mi sono chiesto dove fossimo indirizzati, ma questo tweet di Buha mi ha fatto ben sperare:

Brown era un obiettivo, allora probabilmente il front office californiano avrebbe rapidamente virato su qualche altro free agent, che – indipendentemente dal ruolo – sarebbe potuto essere un rotation player di livello per i Lakers.

Gabe Vincent è esattamente questo: un giocatore solido, con una postseason sorprendete ma che può in maniera abbastanza rapida contribuire alla causa.

❓ Dennis o Gabe?

L’arrivo di Gabe Vincent ha messo alla porta uno dei giocatori con il miglior rapporto costi-benefici della passata stagione: Dennis Schröder.

L’ex Heat e The Menace sono due giocatori con delle similitudini in alcuni aspetti del loro gioco, almeno a prima vista. Da un’analisi più approfondita si può notare che il prodotto da Santa Clara coprirà alcune lacune importanti dei gialloviola. Specie in attacco.

Disclaimer: per normalizzare l’incredibile postseason degli Heat, e quindi di Gabe, i numeri che citerò sono relativi sia alla totalità delle partite di regular season che di playoff.

Schröder e Vincent sono simili nella produzione dal pick-and-roll, dove generano 0.87 punti per possesso, ma è proprio la diversa interpretazione di questa situazione che consentirà ai Lakers di trarre maggior vantaggio dall’aggiunta del prodotto da Santa Barbara.

Il pullup jumper di Gabe, ad esempio, aprirà tante opzioni per i Lakers.

Vincent è un gestore di palla sul pick-and-roll parecchio meno frenetico di Schröder e segna circa 1PPP quando tira dal palleggio contro gli 0.8 dell’ex 17 gialloviola. Per quanto non enorme, questa maggiore efficienza costringerà le difese avversarie a non poter “droppare” in maniera profonda e da qui si apriranno diverse “opzioni” .

A prescindere dal pick-and-roll Gabe è un giocatore superiore a Dennis anche in transizione.

La percezione di Schröder e della sua velocità palla in mano tende a farci pensare che sia un giocatore da ritmo altro, ma non è per niente cosi.

Il tedesco è estremamente inefficiente in situazioni dove deve prendere decisioni rapide ed infatti ha generato solo 0.90PP in contropiede (21%ile della lega).

Vincent non segna molti più punti per possesso (si trova nel 54%ile) ma ha in generale una maggiore capacità di gestire il pallone e di fermarsi e punire letture pigre e lavorare in quel lasso di tempo tra la prima transizione ed il gioco a difesa schierata che si definisce early offense.

Ho selezionato questo video perché mi permette di evidenziare tante differenze: Vincent legge l’accoppiamento con Tatum, la presenza di Kornet in area e decide di non accelerare ulteriormente e di mettersi in posizione di reset.

In situazioni simili Dennis ha sempre attaccato il ferro o si è rifugiato in un jumper dalla baseline che ha tirato con alterne fortune, impedendo di fatto ai Lakers di giocare i set di early offense che invece Russell e Reaves hanno sfruttato bene quando si sono trovati palla in mano.

La conclusione della clip poi sottolinea la differenza principale tra i due: Vincent attraversa il campo e Tatum e Williams non comunicano bene il cambio, spazio e lettura giusta. Pullup e canestro.

🔙 Il fit difensivo con i Lakers

Allargando il campo al fit generale con i Lakers, penso che l’acquisizione di Vincent sia un upgrade rispetto al rinnovo di Schröder.

Dell’attacco abbiamo già parlato mentre per valutare la difesa la prima osservazione da fare è sulla taglia dei due protagonisti di questo articolo: Gabe è più grosso di Dennis e quindi a differenza del tedesco ha maggiori chance di disturbare le point guard che tendono a giocare “sopra” ai blocchi per la ricerca del terzo uomo.

La maggiore size aiuta l’ex numero 2 di Miami ad essere anche più efficace in back pressuring su situazioni di drop.

La struttura fisica di Vincent non solo aiuterà in termini di pressione sul pick-and-roll, ma la sua capacità di fare 1up in difesa e di tenere giocatori anche più grossi aiuterà in una situazione che nell’NBA attuale è da tenere in forte considerazione: il pick-and-roll tra esterni.

Giddey e SGA bloccano l’uno per l’altro perché il vantaggio fisico del canadese sul numero due degli Heat è evidente. Vincent però riesce a gestire bene spazi, contatto ed indirizzare Shai verso l’aiuto permettendo a Butler di chiudere la conclusione del giocatore di OKC.

⁉️ Right choice?

Lo Schröder Bis ai Lakers è stato sicuramente positivo ed ha aiutato i gialloviola a raggiungere un risultato insperato dopo l’inizio tragicomico.

La realtà è che Dennis, per quanto sia un giocatore che si fa amare per l’hustle e la cattiveria che ci mette sempre, ha dei limiti evidenti in termini di letture e dimensioni che abbiamo pagato.

Gabe Vincent aggiungerà ai Lakers una dimensione diversa sul pick-and-roll grazie all’utilizzo del mid-range che impedirà il drop spinto ai nostri avversari. Rimarranno i limiti in termini di costruzione per i compagni che anche The Menace aveva, ma sicuramente lo spazio vicino al ferro aumenterà e Davis e soci potrebbero approfittarne.

Welcome to the Lakers Nation!


Ascolta Lakers Speaker’s Corner, il podcast italiano dedicato ai gialloviola, su:


Ingegnere, partenopeo disperso tra le Alpi svizzere, world traveler. Ho cominciato con Clyde Drexler per finire ai Lakers. Everything in its right place, no?

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